domenica 3 gennaio 2010

sgabellino

Ci sono giorni nati male che finiscono bene. Come gli anni, noi guardiamo i lunari ma le nostre lune prescindono dal cielo, hanno radici nella prona terra. Mattia non ha avvertito il cambio dell'anno, il conteggio è una convenzione, lo si avverte dai bambini per i quali il tempo è tutto attaccato, il passato è troppo recente per essere remoto, il prossimo è quello che sta avvenendo. ma conservano ricordi sorprendenti di piccole cose che vanno a ritrovare nelle case già visitate, uno sgabellino di legno che uno manco si ricorda di averlo ancora in casa, una macchinina. Mattia le parcheggia a decine, in ordine perfetto, che bisognerebbe ingaggiarlo come parcheggiatore. Ma cosa volete farci, vuol fare il muratore, si è interessato quando il suo papà, che sarei sempre io, gli ha spiegato che questa fontana l'ho fatta io, che la confusione del "fare" è grande sotto il cielo, perché in effetti l'ho fatta... fare e Vilminore gli piace, ci si trova bene, vuol andare a vedere ogni angolo. Ha perfino giocato con due bambini che sarebbero (forse, adesso non fatemi fare calcoli) suoi cugini in seconda o terza o quarta. C'era un poggiolo abbattuto da qualcosa, forse un camion e si è messo a disquisire sul camionista che forse era un suo amico, perché nel ramo dell'edilizia, mica per dire, ma ha parecchie conoscenze (immaginarie). Si è divertito, al ristorante gli piace, "ma questo l'hai ordinato tu?" quasi sorpreso che arrivi tanta roba e mangia e chiacchiera ad alta voce sullo scibile umano. Si è trovato talmente bene che prima di partire ha perfino rincorso (incredibile) e baciato di sua iniziativa lo zio Pepe (quello che di nome fa proprio così). E poi in auto si è addormentato di colpo.

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