mercoledì 29 ottobre 2008

pioggia

Piove, governo stupido. Piove sulle illusioni e le delusioni. Si può a 63 anni essere condizionati dall'autunno, quando nell'autunno della vita ci si è dentro in pieno? Dovrebbe essere una stagione in sintonia, no? Mattia è stato a casa dall'asilo, l'abbiamo portato in redazione, si è divertito, ma ha sballato i suoi ritmi e i suoi umori. Capisce che c'è qualcosa che non va in questa vita. Ieri un bambino gli ha detto che è un "pistolino" e ha avuto una crisi di identità, il papà dice che sono "omo" e invece sono piccolo. Non di statura, anzi, ma non capisce l'ordine di grandezza e di altezza. Ha due anni e 9 mesi domani, ieri si è divertito perché c'era il corso di musica, per il resto si annoia, la faccenda dei colori come tema dell'anno "scolastico", in un autunno grigio, lo lascia indifferente, vuole scavare la terra, cercandone il mistero. Ma piove, piove... e io qui a cercare di fare il giornale che mi pare una perdita di tempo dopo aver visto "Albakiara", un film desolante che mi ha tolto le mie perenni illusioni pedagogiche. Che brutta giornata, quasi quasi, come Gaber, ripiego su uno schampoo...

venerdì 24 ottobre 2008

il lago e la piscina

Ho sentito Cofferati a 8 e mezzo su la 7. A un certo punto ha ripreso il suo sogno di dirigere un grande teatro, come mi aveva confidato nell'intervista ad Araberara. Mi ha preso una botta di orgoglio postumo, anche perché con lui, fuori intervista, avevamo parlato della nostra comune esperienza di padri tardivi, i programmi tv che guardano i bambini e la sua voglia di star vicino a suo figlio. Mattia questa mattina non ha pianto come ieri, quando ha vissuto l'esperienza di imbrattarsi tutti i capelli di tempera e le maestre glieli hanno lavati, commettendo un errore perché lui non sopporta il bagno, tutto suo padre, che vivendo in riva al lago ha imparato a nuotare... a 30 anni, Il lago mi è sempre sembrato una cosa troppo seria per usarlo come piscina, mi è sempre parsa un'offesa ai suoi legittimi abitatori, che finivano nella rete dei pescatori che la notte la passavano sulle barche, gettando le reti anche senza l'invito di Cristo che sulle acque camminava, mica si immergeva, non si ha notizia di nuotatori nei vangeli, la moda del nuoto sul lago è arrivata negli anni settanta, prima si aveva rispetto, come andare in montagna senza scopo, girando a vuoto sui sentieri della fatica (altrui). Mattia ha chiesto allo zio "perché il mio papà, che è così buono, mi porta in un posto così cattivo". Intendendo l'asilo. Ieri gli ho parlato e lui ha ascoltato. ma stamattina mi abbracciava forte ed è stata un'emozione sentirmi abbracciato forte, forse era la prima volta della mia vita. Se avete consigli sono ben accetti, si arriva alla mia età e ci si accorge che c'è un sacco di cose da imparare.

martedì 21 ottobre 2008

cantiere

Sono stati giorni belli, sono stati giorni brutti. Mattia si è portato a casa il virus, si è ammalato e poi guarito, è tornato all'asilo e se l'è ripreso (il virus), Tea dice che ottobre è un brutto mese, a me ricorda il primo giorno di scuola di ogni anno, fino a che hanno spostato indietro l'inizio e S. Remigio è stato espropriato del suo compito di protettore degli alunni e studenti. Stamattina a Mattia sono scesi due lacrimoni grossi, l'asilo non gli piace, ieri pomeriggio ha lavorato alla grande nell'orto, ha scavato una sorta di tunnel, a imitazione degli scavi per il gas che stanno facendo in piazza, uno scavo lungo e profondo quanto basta, ha ammucchiato la terra, adesso vuol posarci un tubo, in quella fossa lunga e diritta. Abbiamo discusso a che serva un tubo che non è allacciato a niente, non porta niente e a niente. lui ha insistito, domani, che sarebbe oggi, mettiamo un tubo, va bene, ma bisognerà allungare lo scavo, capace che in un domani Mattia sia un buon muratore. Poi quei lacrimoni, lasciare (nell'ordine) la mamma, il papà, la nonna, ma soprattutto un cantiere aperto, non va e non sta bene.

lunedì 13 ottobre 2008

castagnata

Ieri pomeriggio, sole d'autunno, tutti sul prato del santuario per la castagnata d'autunno, centinaia di persone, le torte stupende delle "massaie", come si sono autodefinite, come in quei telefilm dove le donne americane fanno le torte e vogliono solo che tu dica che è la più buona, provi questa, sono tutte dello stesso tipo ma ogni massaia ci mette il suo tocco. Tre fettone di torta, una per massaia, vin brulé, castagne che girano nella grande ruota di ferro con sotto il fuoco e quando sono pronte scoppiano, la musica di sottofondo di due sassofonisti, uno alla pianola, fisarmonica da suonatore Jones e chitarra elettrica. Mattia dice che da grande suona il sassofono che sua madre ha portato da New Orleans regalatole da un suonatore nero di strada e adesso sta nella custodia in solaio ma Mattia l'ha visto e se n'è innamorato e dice a quello del contralto che anche lui ha il sassofono e lo suona, anche se solo con la fantasia. La gente va e viene, i ragazzi tirano quattro calci a un pallone, come quattro (e più) chiacchiere fanno le donne, molti papà che curano i bambini ma tra loro non parlano di pannolini ma di come va il mondo adesso che è arrivata la crisi del secolo. Un pomeriggio da piccola favola di paese, là, in cima al mondo, al santuario, con appena quell'aria d'autunno che va verso la fine di una stagione, di un anno, anche di un solo giorno.

sabato 11 ottobre 2008

Borse e vita

O la borsa o la vita. C'è in giro una miseria che non ha quotazione in Borsa. Nella valle culla del tessile e dei copertini chiudono le aziende. In farmacia il titolare mi fa vedere che ha ribassato tutti i listini, del 20-30% "ma tanto non comprano lo stesso, quando si è con l'acqua alla gola compri la medicina e stai attento anche a quella. C'è lì un signore anziano, la sua medicina la si trova solo in Svizzera, in Italia non arriva, guardi, forse il mese prossimo riusciamo ad averla. Telefona a Chiasso in diretta e allarga le braccia, se vuole la ordina lì. Ma devo pagarla? chiede il signore. Eh, sì!. Allora aspetto. A occhio non può aspettare a lungo. Mattia ha meno tosse, ha stabilito che questo è un mondo da cambiare, l'altro giorno a sua mamma che lo rimproverava ha risposto "Guarda che cambio mamma!". Mamme e papà sono terrorizzati, li incontro al parco, in farmacia, "ieri sera ho portato mio figlio in ospedale, gli scendeva sangue dal naso. Questo virus non finisce mai". Infatti si rigenera, non fai a tempo a passarlo al vicino e a guarire che quello che te lo restituisce. Ma che mondo abbiamo messo in piedi? Una signora anziana che ha la nipotina che gioca sullo scivolo dice: una volta c'era l'influenza di stagione, adesso ci sono i virus, sono sempre malati appena si mettono insieme al nido o all'asilo è un'epidemia. "Prendo il giornale e leggo che di giusti al mondo non ce n'è". Altro che Borse, è la vita che dobbiamo tutelare e la stiamo sfasciando.

martedì 7 ottobre 2008

mal di pancia

Brutti giorni. Mattia ha preso un virus all'asilo e se l'è portato a casa infettando nell'ordine: la nonna, la mamma, il papà e lo zio. Febbre, diarrea, vomito, mal di pancia, che delle volte mi sembrava di tirar su davvero l'anima. Adesso siamo qui a cercare di chiudere il numero di araberara in completa emergenza e a casa Mattia che dice "non guarirò più". Figurarsi. Era già guarito, ma poi il virus si è ripresentato. All'asilo dicono che c'è la metà dei bambini, sono tutti a casa col mal di pancia, vomito ecc. Sto scrivendo benedetta gente e parlo di mal di pancia molto diversi. Fuori c'è un sole malato. Che bello se un paese intero e poi un'intera nazione, un intero mondo, fossero contagiati dai bambini. I bambini non solo ci guardano, ma ci castigano.

giovedì 2 ottobre 2008

cinghiali

Mentre gli eventi mondiali si accavallano Mattia si annoia anche con i cartoni animati. Un cavallo non parla, dice, anche Stelvio, il cane dello zio Mario, su alla stalla, non parla e Mattia gli sta alla larga, ha calcolato la lunghezza della catena e sta alla giusta distanza. Vengono giù i cinghiali, di notte, Stelvio deve passare brutte notti, un pezzo di prato è stato rovesciato con tutte le zolle, chissà cosa hanno fiutato ed eventualmente trovato sottoterra. Come sono i cinghiali? E lì a descrivere un animale che non c'era nelle nostre favole di una volta, tanto più che questi, mi dicono, sono cinghiali che non sono quelli originali, sono un ibrido, insomma hanno razzolato con i maiali. Devo proprio mettermi su un terreno così scivoloso? Meglio assaggiare l'uva bianca che è quasi matura. Mattia controlla il cantiere dello zio Paolo, vede le gabbie di ferro per il muro di cinta, vuol vedere come si fa il cemento, avrebbe qualcosa da ridire, troppa terra e poco cemento, ma è solo per il fondo. Perché cos'è il fondo? Vai a spiegargli le "fondamenta" su cui è costruita la civiltà dell'edilizia selvaggia. Ieri, sollecitato da una, ha detto, "non mi scocciare". Dove l'avrà imparata? Lui risponde: "All'asilo". Mah. I cinghiali che prendono il posto dei lupi delle nostre favole già mi spiazzano... Ma ha anche deciso che non si fa più il bagno. Così, una presa di posizione unilaterale. Non vorrei mi venisse su un bastian contrario. Oggi visita pediatrica dopo otto mesi: deve riconoscere i colori. Li conosce perfino nelle sfumature. ma per puro dispetto capace, come fa con gli scocciatori, di far finta di confonderli.