sabato 28 gennaio 2012

primini

Non se ne esce. Mattia sta meglio, poi si riaccocola sul divano, non mangia, tossisce. Gli antibiotici chi li ha inventati era per forzare il corso naturale delle cose, ha fatto bene perché quel corso alla fine prevede l'esito della morte. Però perdinci, antibiotici ai bambini li riducono a stracci e loro non se ne capacitano, cosa succede, perdono allegria e fiducia nel mondo. Dai che si rimonta. Ieri prima riunione alle scuole elementari, i genitori dei "primini" di settembre, quorum ego. Il dirigente scolastico evidentemente era stato imbeccato dalle maestre perché non ha fatto gaffes, ha detto, sono contento che ci sia anche un "papà". Ero circondato da tutte le mamme ma molte ormai mi conoscono per via dell'asilo, poteva dire anche "nonno" che non me la prendo più, anzi il mio doppio ruolo mi piace, a me è mancato il nonno (se è per questo è mancato da piccolo anche il padre, da tre anni "adottato" dallo zio, che mi ha tirato su bene, ma un papà è anche affetto... macchè che i papà di una volta erano ruvidi per scelta conformista, gli uomini che non si devono far vedere "deboli", niente baci e pochi abbracci. E ieri mi è tornato alla mente il sussidiario, conservo ancora quelli di terza e quarta elementare. Ne parlo la prossima.

giovedì 26 gennaio 2012

bronchite

Un disastro, bronchite acuta dopo l'influenza acuta. Mattia sembra uno straccetto, accoccolato sul divano non parla nemmeno più della "sua" festa di compleanno (martedì 31). Sua madre fuori combattimento, supposto che la vita debba essere un combattimento (contro chi e cosa, se non contro se stessi?). Abbiamo rivisto "Pinocchio" a cartoni, niente a che vedere con il romanzo di Collodi, un Geppetto orologiaio e benestante, quello di Comencini è tutt'altra cosa, ma Mattia aveva bisogno di un po' di allegria. Una tosse tremenda che lo scuote da cima a fondo, adesso antibiotico. Passerà anche questa stazione senza far male? Fa male vedere i bambini star male.

domenica 22 gennaio 2012

necrologio

Se non avessi Mattia sarei un vecchio brontolone che misura i centesimi della pensione sul conto corrente. Questo escludendo comunque la scelta di infognarmi in una sala bingo, perché proprio non mi ci vedo, se mi ci trovate o sono lì per un'inchiesta o sono fuori di testa. Mattia non ti dà tregua. Adesso è stato colpito dalla A1 che non è l'autostrada del sole che negli anni sessanta ci ha inorgoglito (perché poi?). Fatto sta che la febbre è schizzata a 39 e la pediatra dice che ha avuto 60 bambini visitati in una sola mattina e mi raccontano che anche nei paesi vicini ci sia questa epidemia. Che se colpisce gli adulti dicono sia devastante con perfino pericolo mortale. Non mi sento tanto bene, stamattina. Semmai nel necrologio siate stringati e andate al sodo. E' stato un solitario rompiballe che ha sempre fatto quello che voleva. O robe del genere.

martedì 17 gennaio 2012

invito obbligato

Il problema del mese è il compleanno, la lista degli inviti si allunga a dismisura, la nonna è preoccupata, come fa a ospitare tutti quei bambini che le metteranno a soqquadro la casa. ma credo che il retrogusto non confessato sia il timore di ospitare tutte le relative mamme, perché se è vero che di mamma ce n'è una sola, s'intende che ogni bambini ne ha una e quindi si moltiplicano le mamme, e non c'è come una donna che giudica l'arredo, i centrini, le credenze, i divani, i pavimenti, insomma ospitare tante mamme è come aprire la casa al paese, perché poi le chiacchiere stanno a mille. Atteggiamento inverso per Mattia che ritiene la sua festa riuscita a seconda delle presenze, con il timore che molti non accettino l'invito. Quindi la gara è al rialzo per Mattia, al ribasso per la nonna. Ecco qui comunque il biglietto di invito che il Paolo grafico ha fatto su un Mattia-Ben 10 che indica con autorità che l'invito in realtà è un obbligo di presenza per il pomeriggio tardo del 31 gennaio.

lunedì 16 gennaio 2012

trenino

Allora, trenino del Bernina. partenza di prima mattina, Edolo, Aprica, Tirano. Primo treno della vita. Mattia contento. Il trenino sale, bei paesaggi, ponti, viadotti, piccole gallerie, lago, poi la prima neve, Mattia contento della neve. Lago ghiacciato, non gliene può fregare di meno, intento com'è ad esplorare il treno, scopre il gabinetto, pulsanti, acqua che turbina. Vuole accompagnare tutti a vedere quei congegni. Poi scopre il cestino dei rifiuti incorporato nel tavolinetto. Tiriamo fuori da mangiare. "Ma come, non c'è il vagone ristorante?". ma chi gliele racconta, ma dove le sente? Si adatta. Arriviamo a S. Moritz, scale mobili lunghissime, Mattia si diverte, non scenderebbe più, come con gli ascensori che portano al belvedere sul lago ghiacciato dove è rimasto un camioncino e c'è l'elicottero e i vigili del fuoco che stanno tirandolo fuori ma Mattia sale e scende dall'ascensore. Freddo pungente. Gli piace l'albergo-castello "ha cinque stelle". Credo sia tutto quello che gli è piaciuto, nell'ordine: "trenino, cestino, gabinetto, la neve, scale mobili, castello, ascensore". Beh, un mucchio di cose. A me interessava di più come faccia un treno a salire la montagna senza trasformarsi in funicolare, stavo studiando il come. Lui si divertiva con altro.

giovedì 12 gennaio 2012

idro-repellenza

Mattia sembra sempre indaffarato a disegnare, colorare, inventare paesaggi (sempre con una grande casa in primo piano, adesso col camino dritto, terrazzi, un sole grande sullo sfondo. Ieri ha disegnato anche una persona che poi noi abbiamo cercato di interpretare chi era, sembrava una donna e invece salta fuori che è uno dei sette nani. E' contento di andare all'asilo. Ieri c'era il corso di nuoto cui lui non partecipa perchè suo padre ha la teoria che l'uomo è animale di terra, ma anche per evidente idro-repellenza naturale (per fargli fare il bagno sua madre deve farsi lei un bagno di sudore). Pensavamo fosse l'unico invece adesso scopriamo che quasi tutti i "grandi" della sua classe non fanno il corso. Vuol fare quello di batteria, niente calcio, batteria. E si avvicina il giorno fatale del compleanno, la lista degli inviti cambia ogni giorno.

sabato 7 gennaio 2012

feste

Certo, passate le feste, ma gabbato non è il santo ma siamo noi. Anche perché la confusione tra santi, babbi natali, befane, Re Magi ed elfi è totale. Mattia ha capito che in un mondo indefinito, in alto o in basso non importa, c'è un sacco di gente che è deputata a portare doni ai bambini e quindi anche a lui. E' stato invaso dai giochi già da S. Lucia, poi la distinzione faticosa tra babbo natale e Gesù bambino, poi quella altrettanto aleatoria tra befana e Re Magi (il mio regalo è ascritto a Gaspare, il primo dei Re Magi da lui impersonato nella recita di Natale). E finalmente adesso basta, da lunedì si torna all'asilo. No che non è finita. All'orizzonte arriva la sua festa di compleanno, il 31 gennaio compie sei anni e ho saputo che perde ogni privilegio di sconti ed esenzioni anche sanitarie. Mi sembra una barriera arbitraria quella tra i 5 e i 6 anni, ma questo mondo è da tempo che va riformato. E cominciare da lì mi sembra pretesa eccessiva.