sabato 9 gennaio 2010

conflitto

Questo pomeriggio piovoso, con il pensiero a mille cose, tra politica e passato remoto che riemerge nei ricordi, Mattia ha passato il suo tempo a ribaltare tutto il possibile e a un certo punto è saltato il computer e... tutte le teorie vanno a farsi benedire, ho reagito come mio padre e mio zio, che mi hanno tirato su. Insomma gli ho dato uno schiaffetto. Ci è rimasto male e poi ha reagito cercando di rompere qualcosa. Così è emerso il carattere del bambino. Che va incanalato. Bello e facile a dirsi. Un tempo era semplice, sbagliavi e pagavi, oggi ci pensi due, tre, dieci volte, sarà perché non sta bene, sarà perché è viziato, sarà perché ha fame, sarà perché vuol fare quello che vuole e basta. Poi ci siamo rappacificati, ma è cominciato (a nemmeno 4 anni) il conflitto generazionale. Ho scritto più volte che l'errore dei genitori (gran parte, non tutti, s'intende e già mi innervosisco a doverlo precisare) è di non prestarsi come obiettivo generazionale da imitare e contestare. Insomma una generazione, quella dei genitori che deve fare da bersaglio ed esempio, col coraggio del confronto e dello scontro. Più facile fare i compagnoni e le "sorelle madri", complici e difensori a prescindere. Ma il ragionamento adesso suona come giustificazione. Dai, purché torni anche qualche giornata di sole.

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