domenica 25 aprile 2010

pensieri

C'è una bellissima croce col crocifisso in pietra sulla strada del santuario. Ci siamo fermati con Mattia che ha guardato senza interesse alla nuova opera. Più interessato a giocare. Ha fatto vedere a Sara il suo canale, poi ha voluto fare delle foto alla guida della Duetto rossa di Sara e basta. Ha sentenziato. "A volte penso che penso troppo". E ha ripreso a giocare. Pronto per la partenza verso il mare, che per lui resta un mistero. "Ma io dormo col papà", è stata la condizione. Caso mai dal mare escano mostri e non ci siano supereroi in circolazione.

sabato 24 aprile 2010

motto

Mattia aveva domande di riserva a raffica. Due viaggi insieme, da uomo a uomo, e lui si è sbilanciato a chiedere ogni sorta di cose, dal colore della terra (arata), del perché si semina e per fare cosa, dalla scansione delle stagioni che ha voluto ripetessi, finendo per dire che preferisce la neve, dai supereroi "che però non esistono" e comunque a loro fa dire le cose che lui, per buona educazione, non direbbe, come "culona" a... beh, lasciamo perdere ("l'ha detto spartacus che è un supereroe quindi è vero"), conia sentenza sul brontolamento delle donne in generale. Insomma abbiamo recuperato il silenzio di tre giorni. Aveva sentito che in casa parlavano di un Pietro che aveva problemi alla schiena e doveva essere operato. Ha collegato il nome con me ed è scoppiato a piangere. Poi gli hanno spiegato che sto bene, non ero io. Abbiamo stabilito una sentenza bergamasca che mi ripeteva mio zio don Pierì e voglio lui memorizzi: "Brüt o bèl, ol cünta ol servèl", che tradotto significa, "brutto o bello, che conta è il cervello". Gliel'ho spiegato e lui l'ha voluto ripetere in dialetto. Sarà il nostro motto di vita. Da lunedì andiamo in vacanza. Spero di scrivere anche da Caorle (se riesco a superare lo scoglio dei meccanismi informatici).

giovedì 22 aprile 2010

numeri primi

Mattia sta diventando il Re del prato del Santuario. Le donne lo hanno praticamente adottato. Di nascosto gli offrono succhi e due gelati. Poi ha le sue piccole fans e lui non le degna di una sguardo, se non lo sguardo della coda dell'occhio che ha voluto sapere cosa voleva dire e al solito mi sono complicato la vita nella spiegazione. Poi le due gemelline gli hanno voluto dare un bacio a testa. Lui è come suo padre, non ama molto essere baciato, è diventato rosso. Poi però con Sara e Checa si è scatenato, insomma con le donne adulte (si fa per dire) ci sa fare. Stamattina ha rifiutato le lasagne Barilla, vuole le Buitoni. Io non ne so niente. Fatto sta che il signorino sa distinguere i sapori e le confezioni. Non è un capriccio, proprio si accorge della differenza tra le lasagne della nonna (le preferite) e quelle confezionate. Solo che le Buitoni costano il doppio, "ma sono uguali" ha tentato di minimizzare sua madre. "No, non sono uguali, quelle lì sono più buone, il papà mi compra sempre quelle più buone. Mai comprato lasagne in vita mia, anche perché non ne vado matto di certo, preferisco la pasta non ripiena. Ma ormai tutto quello che vuole dice che è che il papà glielo compra sempre. Ha scoperto il meccanismo dell'autorità suprema (che sarei io) da contrapporre alle autorità di scala (a scendere). Adesso dice che sono sei anni che non mi vede, ieri erano quattro. Checa gli ha precisato, "ma se hai appena quattro anni..." e lui l'ha gelata: "Appunto". E' la logica dei numeri primi, bellezza.

mercoledì 21 aprile 2010

buoni e cattivi

Va beh, sono giorni duri. Lo sono stati. Un virus mi ha inchiodato al... lavoro. E per non contagiare Mattia me ne sto lontano. Lui in questo momento è sul prato del Santuario che si prepara alla grande festa di inizio maggio. Ci sono le donne e lui, vedendo il lumino alla Madonna con l'immagine di papa Giovanni, ha detto ad alta voce: "Ma questo è il Papa buono o cattivo?". Il Papa Buono, ha risposto Tea. "Ah, perché il papà mi ha detto che adesso c'è un Papa cattivo". Panico, perché Mattia parla ad altissima voce. Adesso tutte le donne sanno che il papà di Mattia non ama questo Papa e possono fare le più svariate ipotesi. In realtà non ho mai detto una cosa simile a Mattia, solo che lui percepisce anche le sfumature e nella sostanza non avrei mai usato la parola "cattivo" ma qualcosa di negativo sì, solo che non sarebbero collegabili al carattere, ma alla gestione della Chiesa, cosa complicata per uno come Mattia sorpreso a parlare direttamente con Gesù. Dovremmo farci una settimana di vacanza, quella prossima, spero di star bene. Non che sia malato, è solo quel virus e la paura di contagiare Mattia. Ma ancora ho qualche giorno per rimettermi in forma.

sabato 17 aprile 2010

colloqui

"Io vengo dove vai tu". Mattia si è seduto sulle scale rifiutandosi di fare un passo di più. Ma oggi mi sento la febbre e non vorrei la prendesse anche lui, così è stato qui appena tre ore e adesso è tornato giù a Sovere. Ieri sera sua madre l'ha sorpreso in camera a colloquio con un'immagine di Gesù. Si è molto arrabbiato di essere stato disturbato o scoperto, sono colloqui privati e personali, ha ragione.

lunedì 12 aprile 2010

febbre

Oggi Mattia ha covato l'influenza che poi, nel pomeriggio, si è fatta febbre. Fin da questa mattina, arrivato in redazione, ha voluto che io facessi colazione e lui soprintendeva al cibo, ha mangiato nel frattempo una brioche alla marmellata (più marmellata che altro) poi ha voluto giocare, ma andava al rallentatore. Ieri era scatenato. Non ha voluto andare al ristorante, praticamente non ha mangiato. Poi, verso le tre del pomeriggio, ha detto che gli era venuto sonno e si è visto che non reggeva più. Ha dormito in braccio a me, in auto, per quasi un'ora, si è svegliato ma senza la solita pantomina del nervoso del dopo dormita e anche questo era un segnale. Per ora la febbre non è alta. Bollettino medico n.1

vi aiuto

"In questa situazione voglio vederci chiaro". ma come parla il mio cucciolo? Mattia in questi giorni ce lo siamo goduto. Abbiamo deciso che era tempo di dedicargli un po' più di tempo. Certo poi c'è chi mi dice, ma quando mai, ci sono bambini che il loro padre lo vedono nel fine settimana e basta. Che c'entra? Io ho poco tempo e quel tempo devo tenerlo su. Devo ad esempio far parlare un sei, sette cani con voci diverse, caratteri diversi, anche se Mattia non tollera che uno sia scortese o attacchi briga e capite che il campo si limita di molto, il mondo non è fatto tutto di buoni, devo pur metterci un po' di cattivi nelle storie, altrimenti poi la vita gli riserva delle sorprese. ma le sorprese me le riserva sempre lui con le analisi precise sul mondo. Non puoi sbagliare una parola perché prima o poi te le rinfaccerà. E devo tornare ad allenarmi (alla mia età) perché Mattia pretende prestazioni all'altezza di un padre. Quale sia l'altezza di un padre non lo so, ma sembra saperlo lui. Mi invento intervalli lunghissimi ma poi pretende si ridiscenda in campo a correre, ieri perfino a cavallo che il mio si ostinava a correre all'indietro, poi deviava, si impuntava, zoppicava, il suo era quello di Zorro e naturalmente vinceva. Rideva di gusto, dai fallo ancora e via al galoppo improvviso. Poi ha sentito che fatichiamo molto al lavoro e mi ha tirato per la giacca: "Non preoccuparti papà, vi aiuto io". Poi mi ha guardato come non ci credessi e ha aggiunto: "Davvero vi aiuto". E ha preteso galoppassi di nuovo. Ma mi basta la promessa.

giovedì 8 aprile 2010

tempismo

"Voi mi guardate adesso che sono piccolo, anche se non sono più piccolo, e dopo vi curo io". Mattia si è impegnato a non mandarmi alla casa di riposo. Non so se se n'è reso ben conto ma credo di sì. E' un grosso impegno. le generazioni di una volta nemmeno ci avrebbero pensato, al ricovero ci andavano le persone rimaste sole, adesso ci vanno con figli a casa che hanno una loro vita da vivere che è diversa da quella dei genitori. Ieri pomeriggio sentivo due nonne discutere sulla piazza, si sentivano utili, adorano i nipotini che tengono per tutto il giorno, in attesa che la figlia o il figlio torni dal lavoro e hanno anche paura di essere sgridate. Ma si sentono vive. Mattia ha la nonna e anche un padre che ha l'età di un nonno. Che strana vita. Ma ieri sera che sua madre non stava bene l'ha curata lui, svegliandola quando si addormentava, per esempio, che è un tempismo all'incontrario, ma anche portandole dei peluche che secondo lui dovevano consolarla. Oggi era felice.

martedì 6 aprile 2010

pasqua

Oggi giornata di sole ma senza Mattia. Domenica di Pasqua con la pioggia, Mattia però se l'è goduta. E' stato bravissimo alla Messa (cosa insolita, anche se mi ha confidato sottovoce che si era stufato. Ma il pomeriggio tutti al circo acquatico che poi Tea ha giustamente commentato che si chiamava acquatico solo perché pioveva, una povera fochina che scendeva dallo scivolo e poi numerini da poco. Ma Mattia ha guardato l'ippopotamo nano che si mangiava mele, insalata e carote. E allora vai con le giostre che sono tornate a Lovere. Lunedì mattino al lavoro e pomeriggio col sole. ma Lovere era stracolma di gente, una fila incredibile per il gelato, folla sui marciapiedi, fila ininterrotta sulla strada. Siamo tornati a Sovere a mangiare il gelato. mattia con i suoi articolati ragionamenti sul mondo ha ritrovato la sua Checa e ha giocato per due ore al pallone. E' incredibile, tira anche di mancino, anche se di punta, mentre col denstro colpisce di collo e si diverte a buttarmi la palla giù per la stradina. Poi mi si è accoccolato addosso.

venerdì 2 aprile 2010

venerdì santo

Venerdì santo. Erano anni che non lavoravamo il venerdì santo (se è per questo anche domani non si scherza). Ricordo le "messe secche" del venerdì santo, lo "strepitus" che si faceva al Mattutino, le campane legate, il "Passio", la Via Crucis solenne, il magro e digiuno. Oggi abbiamo osservato solo il "magro". Seguito in TV la trasmissione dal Vaticano, ancora quelle voci impostate dei diaconi, la retorica nella voce. Ieri ho raccontato a Mattia l'ultima cena e la Passione. Tutto è partito dal fatto della lavande dei piedi, un significato allegorico che un bambino non può cogliere, il simbolo. Ma era incuriosito lo stesso, gli piaceva la storia incredibile che di 12 amici ce ne fosse uno che lo tradiva con un bacio e poi la flagellazione, coronato di spine, "crocifiggilo", ti ricordi che domenica tutti cantavano osanna, il concetto di folla e il modo di abbindolarla. Gesù crocifisso e poi la suspence della resurrezione, le donne che trovano il sepolcro vuoto. Gli ho detto, cambiamo storia. No, voglia questa, mi piace. Vedete? Basta saperle raccontare, sono storie che non finiscono mai di stupire. E domani la benedizione dell'acqua e del fuoco