venerdì 30 dicembre 2011

doni (non il giocatore)

Mattia corre il pericolo di pensare che questo mondo sia oggetto di particolari e continue attenzioni celesti, una pioggia o una nevicata di doni che arriva dal cielo, una sorta di corsa o concorrenza tra santi protettori di non si sa cosa, che fanno a gara a portare in regalo ai bambini ogni sorta di gioco. Gli piacciono in modo particolari i giochi tipo "sapientino" con domande e risposte esatte registrate che ti decantano le tue doti di "sapiente" delle cose del mondo. Sono più utili dei "lego" che richiedono pazienza sì ma poi alla fine basta prenderli in mano male e si sfaldano e bisogna ricominciare da capo con mia grande impazienza, visto che quando finisco una cosa, come un anno, non amo ritornare sui miei passi e archivio la pratica. Ieri ho progettato il suo angolo scrivania. Non credo che la nonna sia d'accordo, ma ormai deborda in libri, libretti, lavoretti in faldoni ed è giusto che abbia un suo spazio vitale. Finisce un anno ma per lui (come dovrebbe essere) il tempo è tutto attaccato. Ha saputo della Befana. E poi c'è il compleanno di fine gennaio. I doni (non il giocatore) non finiscono mai.

martedì 27 dicembre 2011

bicicletta

Mattia si è portato a casa dalla grande recita raffreddore e tosse. Un'eredità pesante per le vacanze. Messa natalizia, concerto della Banda, Mattia si adatta alle circostanze, soprattutto con un'indigestione di film natalizi a lieto fine, tutti americani, tutti tesi a far sapere che bisogna credere a Babbo Natale. Gli ho spiegato che S. Claus sta per S. Nicola che abbiamo cercato sul calendario e viene dato, su quello di Frate Indovino, al 5 dicembre, un po' datato rispetto al natale, ma bisogna adattarsi ai tempi. Poi gli ho spiegato perché sta finendo il 2011, nel senso del conteggio cominciato dalla nascita di Cristo, in questo mondo di ladri e truffatori e del resto lui è morto con due ladroni al fianco e ha trovato il tempo e il modo di convertirne almeno uno. Ma è il conteggio degli anni su cui ho naturalmente tralasciato le polemiche sull'esatto conto della nascita, con quella cometa che forse non era proprio passata 2011 anni fa, ma fa niente. Il Natale è faticoso da spiegare, se ci si lascia prendere da elucubrazioni storiche e filosofiche. Vada per Babbo Natale che gli ha portato la bicicletta. L'ha voluta? Adesso pedali anche lui in questo mondo tutto in salita.

venerdì 23 dicembre 2011

recita

Ieri grande recita natalizia, Mattia con il manto rosso ricamato dei Re Magi, "Ecco la stella cometa" e non ricordo bene cos'altro, canzoni, poesia. Ha affrontato una platea (più di 200 persone) nella sala dell'asilo da attore consumato che non teme il pubblico, ha "guardato in macchina" come un attore consumato che non teme il pubblico non dovrebbe mai fare. Uno sforzo tremendo delle maestre, costumi, sfondo, illuminazione, festoni, preparazione. E poi tutti con panettone ecc. Meno male che all'asilo si fanno ancora queste feste. Ho ripreso il tutto da cameramen consumato (nel senso questa volta del... consunto, del vecchio). Magari lo metto nel sito, quando torna il grafico.

martedì 20 dicembre 2011

recita

Grandi giorni di attesa. Per la recita, s'intende, Mattia ha provato la veste rossa del primo dei Re Magi, quello che porta oro, il colore dell'oro è il suo preferito, sa tutta la canzoncina, è pronto. L'unica paura che arrivi un virus dell'ultima ora last minute, che gli azzeri la soddisfazione della recita. L'altro ieri ha visto in Tv il film Elf e alla fine con babbo Natale trionfatore dei buoni sentimenti mi ha detto: "Ma allora babbo Natale esiste?". Ho dato una risposta sibillina, proprio nel senso della Sibilla, contorta, ambigua, complessa e complicata al punto da farlo rinunciare a ulteriori approfondimenti. Infatti Mattia l'ha accettata come si prendono le cose incomprensibili che non interessano essendosi già fatta una sua convinzione personale inattaccabile. In barba a suo padre, in barba a tutti. Se non è realtà, tanto peggio per la realtà.

martedì 13 dicembre 2011

s. lucia

Troppi, troppi regali e la S. Lucia che nell'evidenza che va a portare doni di qua e di là e lascia pacchi per Mattia in case diverse diventa nell'immaginario una trottola, con l'asino che si abbuffa di fieno e perfino di muschio. Mattia stamattina si è alzato dopo una notte inquieta, come le nostre notti d'antan in cui ci cacciavamo sotto le coperte per la paura di vedere la santa che non ci avrebbe lasciato nulla, perché non ama farsi vedere (la santa senza occhi): batteria grande, meccano, quello vero, di ferro, e poi vari regali di contorno che non ricordo nemmeno, una marea di roba. Così non li gusta nemmeno, non sa da che parte cominciare. S. Lucia si è inborghesita, una volta era povera e l'amavamo di più. Tiè!

domenica 11 dicembre 2011

arriva

Dopodomani è il giorno di S. Lucia. Mattia ha fatto un ragionamento molto umano, al limite dell'umanitario alla zia Caty che parlava di regali. "Ma falli portare da S. Lucia così non spendi niente". E dicendolo ha aumentato la richiesta, il forziere di S. Lucia deve considerarlo infinito, non gli è restato nulla del mio discorso sulla S. Lucia "povera" di un tempo, quando portava solo mandarini e caramelle di zucchero, deve aver pensato che adesso la santa ha fatto fortuna, perché a richiesta risponde con i regali, senza limiti. Quindi andrebbero posti dei limiti. Non potendomi appellare a i ricatti d'anta "hai fatto il buono se no ti porta il carbone", nell'evidenza che Mattia ha davvero fatto il bravo, molto ma molto meglio di me a suo tempo e anche di sua madre, a quel che sento dalla maestra Emi che è la stessa che aveva Tea all'asilo, come si fa a fermare la valanga di richieste di regali con delle controproposte logiche? L'altra sera stava vedendo un film natalizio commovente. Tea si era commossa alle lacrime. Mattia l'ha guardata e poi, con una trasposizione di genere femminile della frase fatta maschile, le ha detto. "Mamma, cerca di essere più donna...".

mercoledì 7 dicembre 2011

immacolata

A Mattia hanno parlato dell'Immacolata Concezione. E io gli ho fatto vedere, mentre in chiesa seguivamo come ogni giorno l'avanzare del presepio di Domenico, la statua esposta per la festa. E' passato il parroco. Lui mi ha chiesto sottovoce: "Ma non è sempre quella la Madonna?". Ho girato la domanda a Don Fiorenzo. Che è restato lì perplesso poi ha improvvisato una risposta molto articolata sui pregi (il vocabolo era un altro, non ricordo, anzi sì, i "valori") che si mettono in rilievo con festività apposite. Che va anche bene, ma non per un bambino. Allora gli ho detto che una persona è sempre la stessa ma se vanga in quel momento fa il contadino, se aggiusta l'uscio fa il falegname, se dipinge la casa fa l'imbianchino. Anche tu dici di voler fare tanti mestieri, ma sei sempre tu. Ecco con la Madonna fanno la festa per quello che ha fatto, una quando è venuto giù l'angelo a dirle che avrebbe avuto un bambino, una quando è stata assunta al cielo (gli avevo raccontato che solo il profeta Elia e la Madonna sono stati portati in cielo direttamente), una perchè non ha commesso peccati... "Cosa sono i peccati?". Porca miseria, quando si fa una cosa che non si dovrebbe fare (appositamente generico). Poi ho ripreso:  quando era addolorata per il figlio che le hanno crocifisso... Lui ha detto: "Però dopo è risorto". Voleva essere rassicurato su questo punto. Va beh, l'ho rassicurato, per quel che potevo.

domenica 4 dicembre 2011

S. Lucia di guerra

Mattia ha imparato a spalmare l'attesa e l'aspettativa di doni. Adesso ha deciso che alcuni regali passano di competenza da S. Lucia a Babbo... ops, a Gesù bambino (si è proprio corretto in corso di frase), così la bicicletta e l'ombrello di Ben Ten scalano nei tempi e nella genesi. Inutili e patetici i miei tentativi di far accettare in prospettiva una S. Lucia e un conseguente Natale di guerra. Monti per Mattia resta una definizione geografica dei rilievi prealpini.

sabato 3 dicembre 2011

santi che portano doni

Guarito dalla varicella. Fatta anche questa. Adesso si apre il fronte fiabe, storie, fantasie, realtà. Anzi, si riapre. La faccenda dell'esistenza o no di babbo natale, invenzione commerciale. Chi porta doni in un mondo dove nessuno regala niente a nessuno? Ognuno ha il suo. Scopro che anche in paesi vicini S. Lucia non portava doni, pensavo fosse una santa donatrice consolidata, invece in alcuni paesi era S. Martino, in altri i Re Magi (e qui il mito della Befana però era già presente, basta ricordare Pascoli). Altri Gesù bambino, e poi c'è appunto S. Nicola che è stato piegato al babbo natale che la coca cola ha sponsorizzato ed è riuscita a far prevalere sul bambino del presepio. Mattia sta ad ascoltare suo padre e poi ha sentenziato che babbo natale non esiste. Apriti cielo (è il caso). S. Lucia gliel'ho preservata, ho detto, ed è quella che conta. Una volta era povera, gli ho detto, portava pochi doni, caramelle di zucchero e mandarini, sciarpe e berrette di lana. Mi ha guardato perplesso. Ho paura si sia fatta l'idea che adesso si sia arricchita. Insomma grande la confusione sotto il cielo e non è escluso che grande la confusione sia anche in cielo.