domenica 28 luglio 2013

competizione genitoriale

Mattia sempre più stanziale con il caldo, salvo venire in redazione appena possibile perché qui trova un mondo diverso. Con Angelo sta facendo un gioco complicatissimo che consiste nel mettere su una squadra di calcio, con stadio, parcheggi, personale, sponsor, allenamenti. Lui ha ingaggiato un allenatore, un preparatore atletico e un massaggiatore, troppi stipendi e troppo alti, poi ha completato uno stadio con tribune per un migliaio di spettatori,. insomma mi sta diventando un affarista. Poi bisognava spendere soldi veri e lì ci siamo impantanati, Mattia è molto sensibile alle spese inutili, senza darlo a vedere rinuncia a comprare cose che gli piacerebbero perché capisce che si spendono soldi veri. In compenso vuole vincere sempre in tutti i giochi. Lo lascio vincere, da un po', sia pure per un gol, sempre insomma per un pelo, in modo che da una parte si gusti meglio la vittoria e dall'altra capisca che la si ottiene con fatica. Schegge di pedagogia datata, sono scomparsi i pedagogisti, gli ultimi risalgono almeno a mezzo secolo fa se non di più, si va a tentoni. Ieri sera la mamma di una sua compagna gli ha detto che la figlia evava finito tutti i compiti da un pezzo (libro di 128 pagine). A lui ne mancano ancora una cinquantina (45, le tengo calcolate io). Ma gliele faccio fare una o due al giorno perché non ci sia uno stacco troppo lungo e quando torna a scuola non si ricordi magari più nulla. Sistemi pedagogici? Boh, magari è competizione genitoriale mascherata.

domenica 14 luglio 2013

latino

Mi vergogno un po' di scrivere così poco di Mattia e del suo crescere in corpo e anima. Fa delle domande ancora più impegnative e mi ritrovo in difficoltà a rispondere. Ieri abbiamo parlato a lungo della stupidità umana (che poi l'argomento di Benedetta gente" di Araberara in edicola. Lui ascolta. Magari poi arriva dopo qualche giorno a commentare o a farti la domanda che ti spiazza, perché noi siamo una contraddizione continua. E' stanziale, come ho detto più volte. Ieri abbiamo ripreso a fare i compiti, è a metà del libro (128 pagine) delle vacanze. Almeno ha conservato la memoria delle nozioni scolastiche. Ed è cresciuto in altezza, nella giusta misura e parametro. E' sempre stato, fin nella pancia di sua madre, nei parametri perfetti, ne quid nimis, un giorno spero impari un po' di latino. Non gli servirà a niente se non a ricordare che ha avuto un padre che quella lingua morta l'amava.