venerdì 22 gennaio 2010

ghiaccio bollente

"Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendìa, si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio". Spero che Mattia si ricordi (non di fronte a plotone di esecuzione che sarebbe ambizione troppo grande, visto che ne parla Berlusconi, anche perché poi il colonnello di "Cent'anni di solitudine" non venne fucilato affatto) del pomeriggio (ieri) in cui l'ho portato a conoscere il ghiaccio, anzi, un lago ghiacciato (parzialmente), quello di Endine. Questo lago ghiaccia ogni inverno e un tempo la gente attraversava a piedi e con i carretti sul ghiaccio spesso. Ieri era ghiaccio morbido, non avrebbe retto nemmeno un gatto. Ma ho portato Mattia a vederlo da S. Felice (frazione di Endine) fino a Monasterolo. Ha camminato alla ricerca di un ponte perduto nella sua memoria ("No, non è questo")ma spero di che si accontenti del ponticello che a Monasterolo scavalca un ruscelletto che va a finire nel lago. A lui però interessavano le barche con la pancia all'aria, tirate in secco per non farle ghiacciare nel lago (due infatti erano ferme nel ghiaccio). E poi parlava, voleva aprire i cancelletti che davano negli orti, visitare i cortili... Mi sa che devo informarlo, con le dovute cautele, che la terra non è di tutti come si favoleggia nelle fiabe, ma che è stata inventata la proprietà privata. In compenso gli ho insegnato il primo ossimoro: ghiaccio bollente. Con relativa canzone. Gli piace.

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