sabato 29 ottobre 2011

coccolone

Da due giorni Mattia diserta l'asilo ed è ammalato. Bronchite e mica da scherzo. Porca miseria. Pediatra che prescrive medicine che lo mettono ko pur somministrate in dosi dimezzate. Lui è coccolone, ieri abbiamo rivisto il Gobbo di Notre Dame (cartoni) molto bello, non ha capito bene la figura del ministro cattivo ma ero in difficoltà a spiegargli il senso del "mal di braga" che quando è represso in questi giustizieri della morale esplode in eruzioni alternative, come la crudeltà e l'esercizio del potere per imporre agli altri l'astinenza propria. Non è il caso dell'attuale presidente del Consiglio italiano, ma mica potevo spiegarlo, col rischio che Mattia si prendesse anche la febbre che intanto non c'è. A lui adesso manca l'asilo e i "gruppi omogenei" per il laboratorio scientifico (quello in cui hanno prodotto il mosto, ad es.). Voleva che all'asilo, andando a ritirare il suo zainetto per questa pausa festiva che si prolunga fino a martedì compreso, chiedessi alla Michela o alla Roberta di darmi dei lavoretti da fare a casa. Incredibile, è come se un liceale chiedesse, in malattia, compiti da fare a casa. Ma poi crescendo... migliorerà, dai.

lunedì 24 ottobre 2011

la spia

Mattia come tutti i bambini ha una sua concezione del segreto. Ieri sera Morbillo (il cane cucciolo) ha fatto i suoi bisogni sul tappeto buono dell'appartamento di sotto dove stavano pepe e Luigina e Mattia era andato a fiutare se c'era qualcosa da sgranocchiare. Avevano preso Morbillo dal garage dove sta nella sua cesta per coccolarlo un po'. Il cucciolo, sentendosi cotanto affetto ha mollato gli ormeggi e ha fatto pipì sul divano e la cacca sul tappeto. Mattia doveva mantenere il segreto e infatti salendo le scale ha ammonito severamente la mamma (le donne, nella sua concezione naturale e innata, sia chiaro, e non inculcata da suo padre, come si potrebbe legittimamente sospettare) di non dire nulla alla nonna che sarebbe andata su tutte le furie. Poi è entrato in casa, si è posizionato sul divano, ha tirato un sospiro di sollievo e ha detto ad alta voce: "Fortuna che ho detto alla mamma di non dirti che Morbillo ha fatto la cacca sul tappeto, altrimenti chissà come ti arrabbiavi...". La nonna è partita all'assalto e lui ha detto, meravigliato: "Ma come ha fatto a saperlo, chi glielo ha detto?. Il che mi ricorda una sera che mia zia stava mangiando polenta e formaggio. Mio zio non sopportava l'odore di formaggio, per via di una indigestione che aveva fatto a stomaco vuoto durante la prima guerra mondiale, un giorno che erano stati ospitati da un contadino che aveva appena formaggio e nient'altro e lui era il tenente e aveva mangiato più di tutti, per poi vomitare tutto. Da allora guai se c'era formaggio in casa. Io ridevo e dicevo a mia zia, adesso vado di là a dire allo zio che mangi formaggio. Mia zia faceva finta di spaventarsi e alla fine del tira e molla sono andato davvero di là e ho detto alla zio quello che succedeva in cucina. Mio zio è stato preso da un attacco di ilarità, sconcertandomi. ma da allora si è fidato totalmente di me e sono diventato la sua spia personale di quello che facevano e disfacevano le donne in cucina. Non sono granché orgoglioso anche se la spia l'ho fatta per mio zio, non per i nemici. Ero bambino e avrò avuto giusto l'età di Mattia. Ma la nonna non l'ha presa allo stesso modo di mio zio. Chissà perché.

venerdì 14 ottobre 2011

eccetera

Mattia ha il suo cagnolino, di nome Morbillo. Bellissimo, se non fosse che la nonna non lo vuole. Lui ci è rimasto male e lo abbiamo coccolato in garage (che è grande) e poi portato fuori sul prato "a fare la pipì". Oggi era il compleanno di Checa e Mattia ha scritto il biglietto di auguri. ha ancora il segno della botta in testa che ha avuto cadendo dal letto mentre faceva la capovolta e ci è costato una notte di paura con un bernoccolo da record. ma ormai si sta dimenticando l'incidente. Sono in corso esperimenti di educazione alla responsabilità. Si procede, nonostante studi (lontani) universitari di pedagogia dell'età evolutiva, uno dei primi esami che diedi nel 1967, anno del Signore passato poi in gloria storica per il successivo, ma in realtà i primi moti studenteschi cominciarono e proprio alla Cattolica in quell'autunno con l'espulsione di certo Mario Capanna e altri due. Ma a che serve riscrivere la storia nei dettagli, tanto si parla comunque di '68. Che poi invece non è successo un '48 nemmeno oggi in Parlamento e adesso Mattia ha il suo cagnolino e se non fosse per la nonna che non lo vuole la vita sarebbe bella e invece stiamo qui a menarcela eccetera.

domenica 9 ottobre 2011

Sono stati giorni duri. Non so come facevano i nostri genitori a reggere gli urti delle stagioni. Ma non ricordo tutte queste epidemie negli asili di un tempo, quelli con le tavolone con i buchi, dove si mettevano le scodelle delle minestra. Adesso che mangiano tutto sofisticato e controllato dall'Asl si ammalano a raffica. E Mattia è caduto sul campo di battaglia. Poi è rapidamente guarito, è tornato nella tenzone per poi ricevere un'altra botta ieri con vomito e febbre. Poi ti rispondono tutti, dalla pediatra ai farmacisti, che è il virus bellezza. Che è come quando al pronto soccorso ti dicono, cosa vuole, è la vecchiaia, che magari c'entrerà anche ma se uno ha una congestione bisognerebbe fare qualcosa di più che fare dei sorrisetti ironici come hanno fatto per una signora ricoverata d'urgenza. Che poi, perdinci, metto in discussione il concetto di vecchiaia, già lo fanno quelli del Governo e dell'Inps, perché non entra nelle zucche dell'immaginario collettivo? Ieri abbiamo portato Mattia per un'ora al compleanno di Kristel, che è una bambina che sorride sempre. Hanno fatto una festa bellissima, con giochi e palloncini, cascate di caramelle e bellissimi doni ai... convenuti. Altro clima rispetto alle nostre festicciole, organizzate più per compiacere le mamme che i bambini. Sono equadoregni (come cavolo si scrive?) ma bravissimi. Comunque Mattia sembra essersi ripreso e domani, salvo complicazioni odierne, torna in battaglia.

martedì 4 ottobre 2011

virus ottobrino

Ottobre è cominciato con la smentita alle rosee constatazioni di Mattia unico superstite dell'asilo dell'ennesimo virus. Che lo ha colpito per contagio. Due giorni a casa, ma già oggi sta bene, quindi la consolazione è che ha recuperato in fretta, gli anticorpi ci sono o almeno speriamo sia così. Mi sembro una di quelle madri che parlano dei loro figli confidandosi le pene, vantandosi delle bravate e delle bravure, davanti al cappuccio con pasticcini. Stando male anche sua madre (non si sa chi ha contagiato chi) Mattia si è reso molto responsabile e quando poi ha sentito che la Michela, la direttrice, ha detto che gli dispiace, di dargli un bacione perché gli vuole bene, è arrossito di colpo, anche se non dà a nessuno la soddisfazione di vederlo emozionato o soddisfatto, è questione di principio. Passava Cristel per strada e lui era sul terrazzo. Lei lo ha salutato e lui è arrossito di nuovo, ma col cavolo che ha risposto, ha solo avuto un vago sorrisino di soddisfazione perché Cristel, l'ho già detto, non è più quella che Padre Gianni chiamava "sedia" si è risvegliata e parla e a Mattia adesso sta simpatica. Già stamattina voleva andare all'asilo, la nonna lo ha tenuto per precauzione. Speriamo passi una buona notte (di nuovo mi sento come quelle donne del bar).