domenica 23 dicembre 2012

presepi

Mattia si incanta davanti ai presepi. In chiesa quest'anno Domenico non l'ha fatto, anzi, ha fatto, su indicazione di Don Fiorenzo, una capanna a metà chiesa con statue ad altezza d'uomo, sì, insomma, di bambino, tanto che S. Giuseppe è alto come Mattia e lui va non so se a tirargli la barba o a fargli una carezza, Maria è appena più bassa, perché è in ginocchio, l'asilo e il bue sono grossi ma non quanto gli asini che veri che abbiamo carezzato sul muso ieri, tornando dal santuario, all'altezza del vecchio convento. Ma Mattia preferiva il presepio dove le statuine si muovevano. Perché lui ha fatto un presepio in grande movimento, sul tappeto grande del salotto della nonna, che è furibonda, il salotto non serve a niente, come capitava nelle nostre case degli anni settanta, in cui, diventava la cartina di tornasole di una piccola agiatezza. ma non si sapeva cosa farne, del salotto, che restava freddo e così diventava una sorta di sancta sanctorum senza reliquie se non soprammobili improbabili su credenze all'ultima moda, costate un occhio della testa senza che poi servissero a qualcosa, perché tutto il necessario stava in cucina. Così Mattia mette in movimento le statuine, le fa a volte litigare o perlomeno discutere tra di loro, un gioco di un paese immaginario, fatto su misura di una civiltà contadina che lui non ha conosciuto e si permette anche di dire che era però un paese più bello, come quelli di fantasia che gli propongono i film natalizi che ci divoriamo lui e io seduti sul divano, lui che accosta la testa alla mia spalla e ci godiamo la pace effimera mentre di là in cucina le donne discutono di cose effimere come che cosa fare da mangiare (che poi, sia chiaro, mangiamo noi). Una notte del bambino con suo padre diventato Santa Claus lo ha rapito. Non ce la farò mai a guidare una slitta con delle renne volanti. Che padre mediocre...

domenica 16 dicembre 2012

S. Lucia è un uomo?


Nicola ha raccontato a Mattia di aver visto S. Lucia. Si è svegliatop all’improvviso ed era lì. E com’era, dai racconta. Somigliava precisa spaccata a mio nonno. Il che ha ingenerato nella classe un vivace dibattito sulla mirabolante questione del sesso (non quello degli angeli di cui del resto si è discusso per secoli tra vescovi e cardinali) ma di S. Lucia che, a dispetto del nome, potrebbe anche essere di genere maschile. A meno che (sottigliezza investigativa) si sia travestita da nonno di Nicola per non farsi riconoscere. E’ passata quest’ultima versione anche perché un’altra compagna di classe ha raccontato di aver visto anche lei S. Lucia ma non in faccia, perché aveva un foulard nero che gliela copriva, lasciando quindi aperta ogni ipotesi. E così anche Mattia ha dipinto sul quaderno, con la benevolenza delle maestre, una S. Lucia con un velo nero in faccia, che non era affatto, nelle intenzioni, una mano tesa verso le usanze islamiche. L’importante comunque è crederci. Ma con le fette di salame sugli occhi (S. Lucia capirà). Vada per i bambini ma in questi mesi, se vi appare una maschera di cera promettendovi ogni sorta di dono, anche se somigliasse a quel tale, non cascateci. In politica le Sante Lucie non portano doni, se li tengono, anzi, se vi entrano in casa, quando se ne sono andate fate l’inventario. E poi: “timeo Danaos et dona ferentes”, diffido dei Greci (ma voi metteteci chi sapete) anche quando portano doni. 

domenica 9 dicembre 2012

uomo a terra

"Ma come fanno a credergli ancora quelli che gli credono". Mattia mi ha sorpreso e gelato nello stesso tempo. Il complemento oggetto era Berlusconi. Non gli ho mai detto niente, da dove salta fuori quel giudizio impietoso e così preciso? La nonna? Va beh, è stata una berlusconiana doc e qualche commento l'ha fatto, ma generale, tipo "sono tutti ladroni" quindi tutti e nessuno. E allora? Forse a scuola dove i bambini ripetono quello che sentono in casa. Propongo di abbassare l'età degli aventi diritto al voto. A sei anni hanno capito più di quello che capiamo noi. I bambini non solo ci guardano, ma ci ascoltano, anche quando non diciamo nulla. Ieri si è fatto risate squillanti vedendo i pagliacci nella "notte bianca" (che è cominciata nel pomeriggio, tanto per far capire che il termine "notte" è solo la prosecuzione del giorno con altri mezzi). I bambini ridono quando vedono un "grande" cadere. Per noi è un dramma o una liberazione, per loro è solo una posizione supina o prona, quindi anomala dell'homo erectus. Chi poi si ostina, nonostante sia a terra, a cantare vittoria, è come gli eroi del Metastasio che morivano cantando a squarciagola. Ma morivano comunque. Un tempo si gridava dalle navi: "uomo in mare". Qui si dovrebbe gridare "uomo a terra". Ma se l'uomo a terra pretende di essere in volo allora lasciatelo lì, ognuno è libero di credere in cosa e chi vuole. Resta la domanda: "Ma come fanno a credergli ancora quelli che gli credono"?

domenica 2 dicembre 2012

Mattia ha voluto fare un presepio gigantesco sul tappeto del salotto, con grande disappunto della nonna. Ha creato una montagna innevata, e il castello di re Erode è fuori dal tappeto. Vorrà pur dire qualcosa. Ha voluto albero e presepio perché a scuola tutti i suoi compagni dice che il presepio l'hanno già fatto. Manca il muschio e la nonna è terrorizzata dal fatto che lo metta sul tappeto
bello. Salotto impraticabile a meno di fare slalom tra le statuine sparse. Ha avuto perplessità nel trovare due pecore uguali, voleva scartarle. L'ho convinto con ragionamento parafilosofico che in fondo le pecore appaiono uguali e si comportano allo stesso modo, come gli uomini quando seguono le mode e quindi l'uguaglianza è nei comportamenti e nel vestiario e quindi ci sta che ci siano due o tre pecore uguali perfino nei dettagli, l'importante è non essere... pecoroni. Non so per quale parte di questo ragionamento contorto si è convinto, ma le pecore sono state piazzate tutte sul tappeto. In fondo sarebbe da pecoroni anche fare il presepio 25 giorni prima dell'evento. Poi ho pensato che noi lo facevamo la sera della vigilia senza mettere il Bambino nella mangiatoia, che si posava dopo la Messa di mezzanotte. Convenzioni nelle tradizioni. L'attesa, di questi tempi, viene bruciata dalle anticipazioni (sondaggi), andiamo di fretta, vogliamo anticipare i tempi e gli eventi, perfino gli anniversari. Vogliamo essere "avanti", precederci affrettando di fatto l'innominabile, la morte. In sintonia con queste scelte... esistenziali ha già preparato anche i biscotti per S. Lucia e il fieno per l'asino. Rorate coeli desuper et nubes pluant justum. Ma il "pluant" dovrebbe essere indicativo, insomma viene dato per scontato l'arrivo, prima ancora della partenza. Che mondo!

domenica 25 novembre 2012

padre

Stamattina sono andato a votare per le primarie. Ieri Mattia ha seguito con paziente silenzio le solite mie conversazioni con i passanti che mi chiedono pareri. Mi ha fermato un signore che mi ha fatto una domanda generica sulla politica. Ci casco sempre e ho cominciato la mia solita filippica e Mattia è stato in silenzio ad ascoltare. La settimana scorsa mi ha detto che non veniva a portare i giornali con me perché poi mi fermo a chiacchierare con tutti. E lui ad ascoltare, non dà mai segni di impazienza ma poi mi accorgo che lo fa per pura buona educazione. A scuola va bene, martedì ho il colloquio con le maestre, magari mi dicono che non è quello che sembra, ma i giudizi finora sono stati ottimi e lui sa leggere il maiuscolo dappertutto, sono le parole con la SC che lo mettono un po' in difficoltà perché poi dipende se c'è la H o no dopo la C. E mi dice frasi imparate nella lezione di inglese che io non memorizzo. Gli ho detto: dai, la lezione che impari tu falla imparare anche a me che "so di greco e di latino e scrivo e scrivo e ho molte altre virtù" (Carducci) ma di inglese non so nulla. Volevo inorgoglirlo nel ruolo di maestro di suo padre. Ma non credo l'abbia presa bene, ha cambiato subito discorso. Forse vuole un padre perfetto che sa tutto, forse ne ha bisogno. Adesso ci penso poi vi faccio sapere (magari quando ha 20 anni...).

domenica 11 novembre 2012

Peppone

Mattia sempre entusiasta della scuola, tutto compreso nella parte di alunno, legge le parole in tv, legge le insegne dei Bar e ha scoperto che ce ne sono troppi, in tutti i paesi. Ieri la grande giornata a Lovere, nell'auditorium di villa Milesi, previsto dibattito confronto tra candidato (Tabacci) e sostenitori dei candidati alle primarie del Pd. Preparativi, prova microfoni, i video e le schede proiettate, i cavi che non ci sono, le batterie da cambiare, il riscaldamento che prima non c'è poi è perfino troppo... Mattia alla prova microfoni imita il film di Don Camillo "Compagni, il compagno Peppone". A un certo punto mi si avvicina e mi chiede sottovoce, "Ma papà, che festa è?". Gli ho detto che non era una festa, ma una discussione tra gente che voleva farsi votare e aveva delle idee diverse. Poi la domanda l'ho fatta, perché come si fa ad avere cinque candidati per una coalizione che hanno cinque idee così diverse e opposte di cosa fare, con chi stare, dove andare? Non gliel'ho detto, a Mattia, ma era meglio Peppone, almeno lui ci credeva, era un illuso, ma bisogna pure coltivare qualcosa e in mancanza di fedi, tanto vale buttarsi sulle speranze.

domenica 4 novembre 2012

letture

Mattia legge. le vacanze sono dirompenti, si annoia, si è messo perfino a demolire l'aereo del lego e poi rifarlo (lo ha davvero ricostruito seguendo le istruzioni). Quando vede una scritta in Tv si mette a leggerla, fatica ma ci arriva se non scompare (la scritta) troppo in fretta. Domani per fortuna si torna a scuola. Siamo andati al cinema due volte questa settimana, si è divertito. Devo ammettere che fanno cartoni moderni con morale incorporata, magari da decifrare ma quel compito tocca a noi. Ho visto la storia del gladiatore romano (vedete che anche noi italiani sappiamo fare le favole, in fondo Fedro era dei nostri) e poi quella del pesciolino Nemo e la ricerca di padre e dall'altra parte la mancanza del padre mi ha un po' inorgoglito. Mi è sembrato che Mattia abbia colto il messaggio, mi si appiccica addosso e quando parto pretende un bacio ricambiato. Il che mi rende la giornata già piena.

domenica 28 ottobre 2012

letture

Spero sia scoppiata la curiosità per Mattia che vedo leggere di nascosto, sillabando in silenzio, le parole che appaiono in Tv (va beh, quelle che poi alla fine della trasmissione devono avere una parola in comune, non mi ricordo come si chiama la trasmissione né posso limitarmi a dire che la conduce Conti perché le conduce tutte lui). Ha preso 10- che è già un voto sproporzionato (ha scritto il 6 e il 5 alla rovescia ma ha indovinato tutte le risposte). Mi sembra più curioso soprattutto di storie, in tv adesso vorrebbe vedere dei film "veri" insomma non cartoni animati. ma oggi, neve e pioggia, mi sa che andiamo al cinema per vederne uno (non so come si chiami, qualcosa dei gladiatori). Mi accorgo che avanza la maledizione della perdita della memoria... mangiamo melograno, io e Mattia per prevenzione. Ma si vede che non serve a molto.

mercoledì 24 ottobre 2012

differenze

Mattia, dopo aver collazioni una serie di "bene", "bravo" e dei 10 che ai miei tempi non si davano proprio (avevo un professore di latino che concepiva come massimo il 6 e mezzo, teorizzando che uno, o sapesse riscrivere l'Eneide da capo a piedi o non dovesse andare oltre quella soglia), ieri ha avuto un giudizio "pesante" su un compito: "Hai fatto confusione". Pensavo fosse deluso, arrabbiato, sconfortato. Invece ha commentato: "Tanto la maestra è stonata". Cosa c'entra, potrebbe anche esserlo ma non c'è logica. Allora mi ha chiarito che è anche la maestra di musica. Come possa giudicarla "stonata" non ho la più pallida idea. Ho verificato il compito: ha indovinato una sola delle quattro risposte. Erano sul prima e sul dopo. Penso sia un esercizio che serva, per la storia (la materia è storia e geografia), sapere posizionare gli eventi nel prima e nel dopo. Solo che io, guardando i disegni (due per ogni domanda) che raffiguravano un bambino che mangiava e uno che dormiva, un bambino che giocava con le costruzioni e uno che faceva i compiti, ci avrei pensato almeno due volte prima di capire. Infatti di primo acchito ho sbagliato anch'io pensando che il gioco venisse dopo aver fatto i compiti, che dormire fosse dopo aver mangiato, anche se poi mi sono ricreduto perché non fa bene mettersi a dormire dopo i pasti, se non si è anziani come me che pure non dormo nel pomeriggio. Invece era un trucco, il bambino che giocava era più piccolo di quello che faceva i compiti, il bambino che dormiva era evidentemente uno che aveva poppato e quello che mangiava per suo conto uno già cresciuto. Ma dai disegni non si capiva, tranne nel caso che Mattia ha indovinato perché lì i due bambini erano davvero diversi. Tea dice che scuso Mattia perché sono un padre che lo difende a prescindere. Non l'ho difeso, anzi, gli ho fatto una predichina leggera. Ma poi ho pensato che il prima e il dopo a noi lo insegnavano... già come ce lo insegnavano? Bisogna che faccia più esercizi anch'io perché oggi capire la differenza tra il prima e il dopo è più difficile che capire quella tra il bene e il male.

domenica 21 ottobre 2012

orgoglio

Ieri grande giornata per Mattia all'inaugurazione della Via Don Bepo Vavassori a Clusone, una via per la verità senza uscita, porta solo ai campi sportivi ma a Don Bepo sarebbe piaciuta lo stesso. Non è piaciuta ai genitori dei ragazzi di Treviglio che avevano giocato a pallone e si sono trovati la strada chiusa dalla cerimonia e si sono messi a strombazzare. Poi si capisce perché crescono figli stupidi e maleducati. Don martino ha voluto fare la foto con Mattia e dopo la Messa dove è stato come sempre bravissimo, in piedi per un'ora senza battere ciglio ricevendo i complimenti perfino del Maresciallo Maida, Don martino l'ha chiamato sul palco per ricevere la prima fetta della grande torta del 60° compleanno del Patronato S. Vincenzo a Clusone. Orgoglio di padre, "tutto suo padre".

domenica 14 ottobre 2012

piedibus

Avendo perso la memoria storica di quando e come io sia riuscito a imparare a leggere e scrivere, seguo il miracolo di Mattia che in questi giorni scrive sotto dettatura (non più il dettato "muto" con la parola scritta alla lavagna che deve memorizzare e riscrivere) frasi intere che a casa legge tranquillamente. Ho pensato le mandasse a memoria e la maestra, nella riunione genitori, ha detto che comunque anche così andrebbe benissimo, ma poi uso l'espediente di fargli lettere le parole singole, saltando qua e là ed ecco il miracolo, le riconosce e le legge. Sono contento anche dei primi voti che continuano ad essere altissimi. In un compito di riconoscimento del davanti e dietro, ha sbagliato quello del topo e del formaggio: guardo la figura e l'avrei sbagliato anch'io, era un trabocchetto, il topo aveva davanti il formaggio ma lui era... davanti al formaggio. Cosa si deve fare nella vita che è (era) tutta un quiz. Mattia dopo un mese e due giorni va sempre volentieri a scuola, ieri "piedibus"con Tea che faceva con la maestra da accompagnatrice. Mattia tutto contento di conoscere anche i bambini delle classi superiori.

domenica 30 settembre 2012

Si può

Due settimane e mezza di scuola e Mattia ha collezionato giudizi positivi, 4 "bravissimo" e due faccine ridenti (che sono i giudizi di due maestre che utilizzano due metodi diversi per dare i voti). Ma quello che conta è che la maestra di italiano ha detto che è attento e ordinato. E ancora di più che va a scuola volentieri, ma davvero, anzi, ieri ha detto proferito e sentenziato che la cosa più brutta della scuola sono le vacanze. Non so quanto durerà l'idillio. Intanto le classi sono fatte e lui si guarda intorno, dice che l'unica bambina bella è una tale che non ricordo. E il miracolo successivo è che, guardando l'orario, sa "leggere", domani due ore di matematica e due ore di religione (che poi era ieri, sabato). Sa leggere "Italiano, matematica, religione, geografia", fatica su "inglese" confondendolo con "italiano" anche se resta perplesso sul fatto che sia scritto... diverso e poi su "storia" e "scienze" che cominciano tutte due con sc. Credo di aver capito come funziona questo metodo che non so come si chiama, così diverso da quello che si adottava ai miei tempi. Ah, sulla bambina che gli piace ha detto "che però ci penserò più avanti". Maschilista, dà per scontato che lei ci stia. ma si può? Si può.

domenica 23 settembre 2012

brontolamenti

Prima settimana piena di scuola, le classi saranno formate definitivamente domani, speriamo restino sostanzialmente le stesse perché i primi dieci giorni di scuola hanno formato embrioni di relazioni umane. Mattia si trova bene, ieri, sentendo che delle mamme di lamentavano del troppo carico dovuto all'orario (dalle 8.15 alle 13.15 dal lunedì al venerdì e poi il sabato dalle 8.15 alle 12.15), ha detto: "Ma perché non hanno brontolato (il verbo brontolare è sinonimo per lui di litigare e protestare - n.d.r.) che all'asilo uscivano alle 4...". In effetti c'era anche la mensa e lui ha poi tutto il pomeriggio libero. Ma arriva che è "cotto". Ma concordo sul fatto che questo sia un periodo cruciale per i bambini della sua età, se hanno basi solide poi il percorso scolastico sarà favorito. Ieri festa di compleanno di Matteo al santuario con una ventina di bambini invitati. E si sono visti "quelli del calcio" e "quelli delle macchinine", due gruppi separati sul prato. Mattia si è divertito (era con quelli del calcio, col suo amico Nicola e il sottoscritto chiamato in causa a sudare. Domani è ancora un altro giorno.

domenica 16 settembre 2012

scuola

Mattia da quattro giorni a scuola. E' interessatissimo, gli piace. Le classi non sono ancora formate ma parla dei lavori, delle maestre, prepara la sua cartella. Comprato quadernoni e tutto il resto. La prova del nove domani al primo giorno della settimana. E' una scuola, a quel che ho potuto vedere, ottima, maestre con esperienza pluriennale ma molto disponibili e innovative. E si trova bene con i suoi compagni. Stanno facendo i test d'ingresso, lui racconta e a casa però si scatena, dopo una mattinata che probabilmente passa in silenzio (fuori casa è rispettoso, fuori casa...). E poi racconta e racconta. Sta aspettando di saper leggere, come fosse un miracolo che viene da solo, come il crescere in altezza.

domenica 2 settembre 2012

Improbabilità

Abbiamo il diario di spongebob che poi, ho scoperto, è un diario generico, con il numero dei giorni ma senza l'indicazione del lunedì, martedì ecc. Ma a Mattia piace lo stesso. Ieri sera siamo andati al circo. Eravamo 9 spettatori in tutto, come facciano a campare i circensi non so proprio. C'erano anche le gemelline. E' stato chiamato nell'arena per "provare" che il gioco tra due bastoncini e una racchetta roteante era senza calamita né trucco e l'ha fatta roteare con l'aiuto della giocoliera. Poi ha accarezzato nella coda il serpente e si è offerto di tornare nell'arena per farselo mettere al collo e fortuna ma per fare turnover è stata scelta la gemellina coraggiosissima. Lui si è divertito moltissimo, io molto ma molto meno ma fa niente. Settembre è il mese del ripensamento. Mancano dieci giorni all'inizio della scuola. Ieri una maestra è venuta ad annunciarci un'iniziativa scolastica, un concerto dei bambini al parco e ha detto che aspettano Mattia così le varie iniziative le pubblichiamo sul giornale. Gliel'ho detto per invogliarlo ad andare a scuola. La novità lo spaventa un po'. Stiamo sempre lavorando nel laboratorio del legno, dipingendo (orribili, soprattutto i miei) quadretti che secondo Mattia venderemo a un banchetto che metteremo fuori dalla chiesa. Altamente improbabile.

domenica 26 agosto 2012

Madagascar

Ieri sera Mattia è stato su fino a tardi con sua madre a vedere un film in tv. A Tea è venuto da piangere e Mattia le ha detto: "Mamma, non ti porto più a vedere un film... Domani a vedere Magadascar andiamo io e il papà...". A quel che so era una commedia ("Ex") e Madagascar non dovrebbe essere un film lacrimoso. Anche ieri abbiamo lavorato due ore a dipingere quadretti di legno, ormai ne abbiamo una trentina, alcuni piccoli sgorbi, alcuni decenti. Poi ha completato la lettera O del suo libro dei compiti, ormai ci restano le ultime lettere (non di Jacopo Ortis per fortuna).

sabato 25 agosto 2012

panni stesi

Stiamo preparando una mostra. Abbiamo un mucchio di legnetti di varie dimensioni, molto belli, che ha portato Pepe a casa e Mattia mi ha coinvolto nella creazione di "dipinti" con vari soggetti che ci inventiamo sul momento. Ha molto apprezzato il mio modo di disegnare una casa e adesso vuole solo quella, visione di lato, tetto spiovente, purtroppo mi viene come una sorta di chiesetta e Mattia me lo ha fatto notare. Poi ci sbizzarriamo su altri soggetti, lui si inventa grattacieli e paesaggi improbabili, io disegno quello che vediamo in garage, biciclette comprese e panni stesi. I panni stesi hanno conquistato Mattia, soprattutto quando gli ho detto che quella roba che ho disegnato dovrebbero essere delle mutande. Sta finendo i compiti, dopo i numeri siamo alla lettera F. Sta fiutando che le vacanze stanno finendo.

venerdì 24 agosto 2012

grembiulino

Dove eravamo rimasti. Vacanze alla grande per Mattia, non solo i quattro giorni in montagna, le serate gastronomiche qua e là, le mattane in redazione. Restano da fare i compiti (una parte) sente odore di scuola. Ve l'ho raccontata quella dei grembiulini. Da due mesi ci proponiamo di comprarglielo, meno male, dico io, che a Sovere conservano l'usanza dei grembiulino o almeno della casacca nera così non si sporca e soprattutto c'è un livellamento delle ambizioni dei genitori allo sfoggio sul figlio delle proprie paturnie sociali. Stiamo per ordinarlo quando incontriamo una mamma, professoressa alle medie ma con figli alle elementari. Sente del grembiulino e ci svela che sono due anni che non si usano più. Vedete, noi giornalisti eravamo fermi ai propositi di livellamento sociale della "comunista" Gelmini e invece il mondo è... progredito. La nonna è contenta così gli fa sfoggiare le camicie. Ieri festa per il mio 67 compleanno. Era appena finita la guerra, erano già scoppiate le due bombe atomiche. il 23 di agosto (c'è Rita Pavone che è nata lo stesso giorno mese e anno) mia madre quasi mi faceva nascere per strada, alle sette del mattino. "E' nato un moretto non comune" scrive nel telegramma a suo fratello prete mio padre. Invece poi in Comune (a fare il sindaco) ci sono stato eccome.

martedì 7 agosto 2012

capolavori

Ieri scampagnata a Montisola, battellone da escursione, sbarco a Peschiera, visita turistica di 5 minuti al paese, passeggiata fino a Sensole, pranzo sulla terrazza a lago, uccellini che sono tornati a beccare le briciole che Mattia gli ha sminuzzato. Poi il ritorno su un lago imbronciato che minacciava il temporalone che non è venuto. Oggi Mattia in redazione sembra un furetto, disegna al computer e stampa, incolla e giudica i suoi "capolavori", tipo "è uscito benissimo" e si tratta di due nuvole grige in mezzo al bianco, forme nell'azzurro battezzate "barca che affonda". Siamo in vacanza. Tea gli ha detto che tipo di diario vuole e lui ha detto che preferisce la vacanza.

domenica 5 agosto 2012

dentiera

Il mio cucciolo d'uomo ha passato qualche giorno di nervosismo acuto per assenza di genitori impegnati altrove, in una festa dove peraltro lui si è divertito, ha fatto "un nuovo amico" e siamo andati anche a vederlo suonare nella Banda. In questi giorni facciamo i bottegai, io do voce a clienti immaginari e improbabili come la signora anziana che sbaglia negozio e vuole un chilo di pane (e noi vendiamo oggetti di legno e le vendiamo appunto legno da masticare ma lei ha la dentiera ecc.). Ieri sera sembrava più sereno. Cominciano i nostri 15 giorni preziosi di vacanza. Ieri siamo stati a mangiare la torta alla festa di battesimo di Gabriele, il piccolo di Paolo, il nostro grafico. Afa sul lago e uno sguardo lungo a Montisola, dove Mattia vorrebbe tornare.

giovedì 2 agosto 2012

geroglifici

jjxjjjxjjjxjjjxjxjjxjjxjxjxjjjxjxjxj. Questa è la scritta di Mattia che vuol far sapere quanto è alto: 1 metro e 15 cm misurato oggi . kkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk

domenica 29 luglio 2012

perfezione

Mattia investito nella parte di organizzatore delle serate di Araberara. L'altra sera abbiamo assistito a un piccolo spettacolo di burattini sul piazzale del mercato. A me è sembrato davvero modesto, ma lui ha riso e gli è piaciuto e tanto basta, una risata non seppellirà nessuno ma aiuta a sopportare il mondo. Mattia non voleva più tornare a casa, si è messo a vendere biglietti della sottoscrizione a premi, ha fatto nuove amicizie (sempre con adulti) di cui si è vantato con orgoglio perchè il mondo gli dà atto di esistere e lo considera. Nei giorni scorsi ha anche ricevuto da una prof in pensione un libro con dedica "a un bambino perfetto e curioso" ha scritto. Che sia curioso non c'è dubbio, per la perfezione bisogna tenere conto del contesto, indirettamente è un giudizio severo sul resto del mondo.

sabato 21 luglio 2012

i sassi di Dio

Ancora su "chi è il padre di Dio" e sulla perdita di tempo di Dio che crea i sassi. Ho risposto alle domande di Mattia dicendogli che erano domande intelligenti così si è gratificato perché altrimenti si arrabbia quando sua madre rivela a me domande che ha fatto lui e lui soltanto può estendere a sua padre. Gli ho parlato della "solitudine di Dio" nell'universo e creando l'habitat in cui ha messo l'uomo, sposando il creazionismo per comodità espositiva perché l'evoluzionismo è troppo complicato e lo scoprirà da sé a tempo debito. Poi per i sassi gli ho parlato delle montagne, dell'acqua, del loro sgretolarsi, accennando al "tempo di gettare sassi e tempo di raccoglierli". Resiste alla grande la passione per il circo, proponendo in garage "numeri" da lui inventati sul momento che dovrebbero appassionare gli spettatori immaginari, ma pretendendo che anch'io faccia "numeri" improbabili. Poi si è informato se "la festa di Araberara è di martedì?". No, rispondiamo noi, è sabato e domenica prossimi. "Meno male, perché c'è il circo in televisione". Che anche la festa di Araberara possa essere un "circo"(mediatico) non l'ha sfiorato. E' consolante.

giovedì 19 luglio 2012

i sassi di Dio

Mattia ieri sera ha posto alla sua mamma una domanda sui massimi sistemi. "Chi è il padre di Dio?". Dai, rispondete con argomenti convincenti. Poi ha fatto un'altra domanda: "Ma chi ha creato le cose, non dico l'uomo, proprio le cose?". Dio, risponde sua madre che non è ferrata nella cose bibliche ma va a memoria di catechismo. "Non posso credere che Dio abbia perso tempo a creare i sassi, lo chiederò a papà". Oggi mi aspetto la domanda. Che non sempre arriva perché quelle sui massimi sistemi gli vengono solo di sera.

mercoledì 18 luglio 2012

circo

Il mio bambino è un appassionato dei circo. Pensavo che Rai Tre trasmettendolo da Montercarlo lo facesse come riempitivo di una serata settimanale. Col cavolo, ha uno spettatore fedelissimo che registra la puntata e poi ce la dobbiamo sorbire più volte al giorno, lui sa tutto e spiega allo spettatore cosa succede e cosa succederà per cui abbiamo due commenti, uno della Filippa (la telecronista) e uno suo molto più... tecnico. La nonna, alla ventesima replica ha anche trovato il modo di dire che quello spezzone non l'aveva visto (si addormenta di solito poco dopo l'inizio). Oggi Mattia è invitato a pranzo da Luciana che ospita una ragazza ucraina che è stata da lei quando era piccola per 5 anni di fila. Adesso dopo sette anni di assenza ha deciso di tornare. Non so se n'è già pentita, perché Luciana la considera ancora una bambina (ha 22 anni e studia veterinaria). E Mattia è stato invitato oggi a pranzo con formale cartoncino a lui intestato che ha mostrato con orgoglio.

domenica 15 luglio 2012

fami ataviche

Ieri sera alla "Caster alegher" noi ci siamo divertiti, abbiamo mangiato e bevuto prima delle prove generali del diluvio universale con i gazebo impreparati a reggere il peso dell'acquazzone. Mattia ha mangiato casoncelli e poi il secondo e poi, dopo essersi ingozzato, si è messo a sgranocchiare grissini. C'era un signore attempato che lo ha accarezzato e, magari un po' aveva bevuto, lo accarezzava e mi ha detto che ha due figli anche lui, uno di otto e uno di sei, sapeva tutto di Ben 10 ma i figli li può vedere ogni 15 giorni e gli veniva da piangere. Non ho indagato perché non avevo voglia di assumermi il dolore universale dopo aver già assunto (liberamente) il compito di sanare le fami ataviche dei miei antenati, compito che ho appunto adesso trasmesso a mio figlio. Poi Mattia ha preteso di propinarci per l'ennesima volta la registrazione del circo di Montecarlo e dice che certe cose lui non riuscirebbe a farle, sono proprio difficili e anche questo è educativo che prenda atto che non si riesce a far tutto.

domenica 8 luglio 2012

circo

Ieri sera io e Mattia, un vecchio e un bambino si preser per mano e insomma siamo andati proprio incontro alla sera, al circo sotto le stelle che è un bel modo per dire che non hanno il tendone, bravi a sorpresa ma senza soldi, avranno fatto un incasso totale di 300 euro ed erano almeno una quindicina di persone in tutto, cani dalmata e pony compresi. Sono stati bravi, Mattia l'anno scorso è andato al Circo Orfei, grande spettacolo ma non si è per niente divertito, lui aspetta solo il "pagliaccio" per farsi una risata e ieri sera ce la siamo fatta, non vistosa, ma abbastanza per tirarci su il morale. Siamo tornati a casa a tarda sera perché le stelle tardavano ad apparire sul far della sera. Dice che gli è piaciuto. Piccoli circhi per sbarcare magri lunari.

domenica 1 luglio 2012

addio all'asilo

Giornate particolari. Mattia che ha un focolaio nei bronchi o nei polmoni, che prende antibiotico amaro, che ha alternato febbri altissime al niente, che vorrebbe giocare o se ne sta accucciato sul divano, che ha cominciato i compiti delle vacanze, che è andato all'asilo a salutare le maestre e ci è scappata una mezza lacrima (nostra, non sua) al momento dei saluti finali. Gli addii si impara tardi che sono il momento più importante, ci sono quelli delle scadenze della vita e quelli inesorabili della morte. Da ragazzi sembrano e sono tappe di una ripartenza, da adulti sono abbandoni e finali di partita. A settembre comincia la scuola, ricominciano e continuano tante altre cose. ma c'è una bella estate da godere o almeno da passare.

domenica 24 giugno 2012

coccoloni

Mattia si è beccato una bronchite per gli sbalzi di temperatura. le sudate e le asciugate volanti. Quando diventa coccolone c'è di che allarmarsi, ieri a un certo punto mi ha dato un bacio improvviso e poi mi è stato rannicchiato addosso. Segno che non va bene qualcosa, ha detto sua madre che lo conosce meglio di me (le madri "sentono" cose che gli altri umani se le sognano). Infatti, la sera aveva 38 e passa di febbre che c'è anche stamattina. Volevamo portarlo a Castro stasera a mangiare i casoncelli e vedere la partita ma mi sa che sarà una domenica di... passioni. Avrebbe ancora una settimana di asilo, cinque giorni, ma adesso salta anche questa prospettiva di gran finale. Qui l'unico che sta sempre bene sono io e mi sa che mi arriverà un "coccolone" (di altro tipo) improvviso, come capita a chi non è mai ammalato è sano come un pesce e però muore lo stesso, pescato all'amo del destino (bella frase, di prima mattina).

domenica 17 giugno 2012

strinù

Mattia non ha più voglia di andare all'asilo perché "l'asilo è finito". Ma la maestra Roberta vorrebbe ci andasse ancora per qualche giorno e ha detto di avvisarla quando è l'ultimo giorno, chissà perché, magari per un bacio d'addio. Ieri sera siamo andati a mangiare casoncelli a Castro che ha uno dei lungolaghi più semplici e più belli. Un pienone incredibile, file ad aspettare che si liberassero posti (29 tavoli per 6-8 posti l'uno). Commento di chi c'era, ma allora la gente ha ancora qualcosa da spendere: ognuno guarda al portafoglio altrui per cogliere eventuali segni di cedimento nella scala sociale. Mattia ha mangiato tutti i casoncelli e anche metà dello strinù e si è divertito tantissimo. Anche noi (non un plurale maiestatis, ma nel senso di tea e io). Fanno battute sugli strinù. Magari fanno male ma è come il rapporto tennis e calcio. Sto col calcio. Nonostante tutto, almeno si gioca in (almeno) 22 e non in 2. E' la vecchia anima sinistrosa che ogni tanto fa ancora capolino in me.

domenica 10 giugno 2012

asilo e giustizia

Ieri grande festa finale all'asilo con i grandi vestiti come i laureandi nei campus americani, musica e applausi, consegna dei diplomi, grande folla di parenti. Mattia commenta: ma ha preso il diploma anche (e qui fa il nome di un bambino che si vede che all'asilo è notoriamente indicato come un esempio da non seguire, eufemismo). E allora io dico, a te l'hanno dato, cosa ti importa se l'hanno dato o no agli altri? E' una questione sospesa da millenni. Cristo racconta la parabola dei vignaioli (gli ultimi assunti che hanno lavorato un'ora prendono la stessa paga dei primi che hanno lavorato dal mattino) e risponde: tu hai avuto il giusto pattuito, cosa ti importa se io voglio essere generoso anche con gli altri? Difficile per chi coltiva il senso della giustizia, come la vita dissoluta e il pentimenti dell'ultimo respiro, paradiso per tutti, l'appagamento del giusto senza ricompensa ecc. Difficile da accettare. Ma poi si gioca e alla fine i bambini  hanno tempo di accettare le ingiustizie del mondo conosciuto, magari coltivando la voglia di un mondo ancora sconosciuto alle scienze sociali e politiche.

giovedì 7 giugno 2012

il giorno del giudizio

Ieri, mercoledì colloquio con la maestra Roberta. Colloquio finale, prima della consegna dei "diplomi" di sabato pomeriggio. Mi ha consegnato i giudizi di fine anno da quando Mattia è andato all'asilo. Praticamente solo dei due ultimi anni, perché i primi due Mattia ha disertato frequentando per pochissime settimane il primo anno nei piccolissimi (errore averlo iscritto) e poi anche nei piccoli come conseguenza del primo tentativo dell'anno precedente. Il giudizio del penultimo anno, quello dei mezzani, registrava un comportamento corretto ma praticamente isolato, lui se ne stava per conto suo ("mentre gli altri giocavano lui preferiva leggere un libro". testuale, "leggere" che poi è solo un modo di dire). Tutto ribaltato quest'anno, l'amicizia con Nicola lo ha sbloccato completamente, "è benvoluto da tutti... ha un'intelligenza acuta... chiede il perché di tutto... è curioso... solo con gli adulti si limita a chiedere le cose". Giudizio lusinghiero rafforzato dalla previsione che "a scuola si troverà bene e farà bene". A Mattia ho dato una carezza e gli ho detto che sono orgoglioso, termine che gli avevo spiegato già la settimana scorsa per quello che mi aveva detto la direttrice Michela. Lui è girato per casa pretendendo che tutti leggessero il giudizio della maestra. Ah, siamo andati anche alla cena di "trenini", 43 in tutto a mangiare la pizza. Mattia ha giocato tutta sera, noi chiacchierato. Mattia aveva comunicato al colto e all'inclita che gli arrivava a giorni un fratellino. Le mamme a congratularsi con Tea "però non si vede che aspetti", Tea che resta perplessa, "aspetto cosa?" e poi il chiarimento. Adesso dovrei spiegare a Mattia che davvero i bambini non li porta la cicogna o non piovono dal cielo di notte? Glielo spiego un'altra volta.

domenica 27 maggio 2012

orgoglio

A colloquio con la direttrice dell'asilo che mi dice (Mattia attentissimo, la Michela che ogni tanto riduce i complimenti per far capire al pargolo che deve migliorare) che mio figlio è proprio bravo, è lento perché preciso, si accorge degli errori, si comporta bene, è ordinato. Orgoglio di padre. Poi a casa il rovescio della medaglia, fa il cavolo che vuole, si intestardisce e butta in aria le cose. Deve pur sfogarsi: magari gli propongo il contrario a costo di sentirmi dire dalla Michela che è un discolo incorreggibile, un Lucignolo o anche solo un Pinocchio.

domenica 20 maggio 2012

la bomba

Ci stavamo illudendo che tutto andasse bene, le feste di fine anno all'asilo. Poi ieri la Tv con le immagini di quella scuola dove dei ragazzi stavano entrando e l'esplosione li ha fermati sulla soglia. Mattia guardava, voleva sapere cosa era successo. Poi ha chiesto: perché? E non avevo la risposta, non l'avevo perdinci, non l'ho neanche adesso. I bambini chiedono spesso "perché?" e in genere abbiamo delle risposte un po' raffazzonate ma le abbiamo, a volte ce le inventiamo. Ma resta in sospeso quel "perché?". Più facile spiegare un terremoto che una bomba messa apposta per ammazzare gente che va a scuola per imparare a vivere e muore prima di averlo imparato.

domenica 13 maggio 2012

autoscontri

Ieri Mattia è salito sugli autoscontri per la prima volta con il monito paterno di quando la sua personale esperienza lo aveva portato a un impatto "frontale" (nel senso della fronte) a Tavernola alla sua età, salito su una macchina di ferro su una pista da Indianapolis con brusco impatto dell'automobilina e del sottoscritto contro la struttura in ferro e la fronte gonfiata per giorni. Puro terrorismo psicologico e Mattia è salito con lo zio, perché suo padre per orgoglio generazionale ha rifiutato di competere con ragazzini che rincorrono ragazzine ecc. e cosa ci fa lì in pista un vecchio e un bambino che si preser per mano ecc. (vedi Guccini)? Che poi l'impegno è stato evitare gli scontri. Ma se si chiamano "autoscontri" non è un controsenso evitarli? In attesa del tornado annunciado e ritardado sempre che sia partido.

sabato 12 maggio 2012

non è lucignolo

Giorni di festa (della Madonna) con vacanze intervallate all'asilo dove ieri sera si sono festeggiate le mamme e hanno vinto quelle dei Trenini, appunto la classe di Mattia (devo pensare che Tea si sia ben difesa nella caccia al tesoro nel parco delle suore). Mattia non ha più voglia di andare all'asilo, ma con Nicola va d'accordo e si sono fatte partite al pallone al santuario, io contro loro due e hanno vinto 12 a 7 con complicità mia è ovvio ma con grande loro orgoglio di aver battuto un "adulto" e così Nicola mi ha risparmiato il "vecchio". Non è Lucignolo come credevo in un primo momento, e non per il fatto che non mi abbia chiamato "vecchio". Eì già consolante.

domenica 6 maggio 2012

il giorno

Siamo tornati da giorni che già non ricordiamo di essere stati a Caorle, settimana di grande sole, fortuna cieca che ci favorisce da anni nelle nostre brevi vacanze. Mattia è tornato all'asilo mettendo in mostra l'abbronzatura, la Michela gli ha dato un bacio, lui ci campa una settimana su un bacio della Michela (la direttrice). Oggi andiamo alla festa delle gemelline, proprio oggi che comincia la festa della Madonna della Torre, proprio oggi che c'è la fiera, proprio oggi che piove. Tea impegnata come presidente del seggio più numeroso, al solito impegnata con Angelo a battere i record di velocità (già ieri nella timbratura delle schede ne ha fatto uno). E se la prende con la Cancellieri che ha indetto le elezioni proprio il giorno della festa del paese, proprio il giorno del derby, proprio il giorno del moto Gp, proprio il giorno di qualsiasi cosa.

lunedì 23 aprile 2012

ghigliottina

Ieri sera Mattia ha indovinato alla terza parola la soluzione della "ghigliottina", quella trasmissione pre TG1 che vale solo giusto per l'indovinello finale. Era "candela". Io che non l'indovino nemmeno quando il Conti cerca di portare il concorrente sulla retta via della soluzione, mi sento un po' ritardato, oggi la cultura si misura con unità diverse da quelle tradizionali, mi sento datato. Lo dico ma non lo penso, come quando uno dice che è vecchio e tagliato fuori e dentro di sé sta pensando di fargliela vedere lui come stanno le cose. Domani mattina partiamo per Caorle, con il conforto delle previsioni del tempo che da mercoledì annunciano l'anticiclone non so di dove. Con Mattia inventiamo storielle ogni giorno con l'immancabile finale di quello che arriva esultante "ho vinto, ho vinto" e c'è sempre un pappagallo che dall'alto dell'albero gli grida, "ma cosa hai vinto se sei da solo". E' un tormentone derivato da una storia che avevo inventato sulla creazione del mondo con questo qui che anticipava tempo a venire. Va beh, ve la risparmio perché non me la ricordo nemmeno io.

domenica 22 aprile 2012

dentino

Lo so, lo so, ho disertato e troppo a lungo. E non posso nemmeno promettere più di tanto. Mattia ha perso ieri al santuario (toh) il suo primo dentino, Santa Apollonia è in un dipinto di un altare laterale con tanto di pinza in mano (le hanno strappato i denti nel martirizzarla). Mattia si sente finalmente alla pari con il suo amico Nicola che sembra ne abbia perso uno (di dente) già da settimane. Martedì lo portiamo al mare per una settimana (coincidente con l'intervallo di una settimana nell'uscita del giornale, che questa volta fa una pausa di 3 settimane, per coincidere nell'uscita con i risultati elettorali). Caorle, come da due anni a questa parte. Anche le due gemelline, abbiamo scoperto, ad agosto vanno da sempre a Caorle. E anche lo zio del Matteo (quello grande) abbiamo saputo che ha non ricordo quanti decenni va a Caorle. Che mondo, che paese.

lunedì 9 aprile 2012

chi è Dio

Va bene, è passata Pasqua, è tornato il freddo, passerà anche Pasquetta, "passerà anche questa stagione senza far male". Mattia, dopo aver assistito con me alle cerimonie del venerdì santo (lunghe, per me deludenti senza Mattutino e "strepitus" di folla) e alla lunghissima Messa pasquale (un predicone che non finiva mai) ieri, dopo aver visto un film sui "pirati da strapazzo", a bruciapelo mi ha detto: "Raccontami la storia di Dio". Eh, c'è una storia di Dio, la teoria del creazionismo o dell'evoluzionismo (nel film c'era un personaggio che interpretava Darwin). Una storia parte sempre dal principio, c'era una volta, ma come si fa a spiegare un "c'è sempre stato?"". Ho tentato, fortuna che dopo un po' siamo passati ad altro argomento.

martedì 27 marzo 2012

ovvio

Ai "gruppi omogenei" dell'asilo stanno facendo destra-sinistra e vicino-lontano. Mattia mi racconta con qualche pausa di ripensamento quello che fanno. Io spero sempre che gli insegnino a leggere e scrivere, come ci avevano promesso, perché lui adesso si annoia e vuol leggere da solo e approfitto delle figurine dell'album per fargli leggere i nomi delle squadre. Il problema è che ormai sa perfino i nomi dei giocatori e conosce la maglie, quindi indovina senza leggere. Ma cerco lo stesso di abbinare le lettere. Sia chiaro, mai insegnato a leggere e scrivere, la mia esperienza nella scuola elementare è stata il primo anno, solo doposcuola alla Nona, poi sempre alle medie. Non so quando ho imparato io, so che appena ho potuto mi sono messo a leggere come un matto, non uscivo più di casa e mio zio mi passava romanzi (penso edificanti) che leggevo in un giorno. Mi sa che Mattia ha la mia stessa passione. Spero. Ha delle uscite strane, ieri mi ha detto "è ovvio che quando ero piccolo non mi piacesse l'aranciata, non l'avevo provata". E' ovvio.

sabato 24 marzo 2012

Ho tenuto all'oscuro Mattia della morte di mia zia, l'ultima zia che avevo, che lui aveva conosciuto e si identificava con "la zia dell'uccellino" per via che aveva una gabbietta con un uccellino, anche lui anziani. Quando siamo andati a trovarla un mese e mezzo fa, l'uccellino non c'era più, morto di vecchiaia. Mia zia gli è sopravvissuta poco, si dice, beh, 92 anni è una bella età, ma poi uno pensa che non c'è limite agli affetti e tanto vale, quando si è lucidissimi come lei, stare ancora qui a raccontare di quella volta che lei e mia mamma, due sorelle non in competizione ("tua madre era la più bella") si sono sostenute nella vita, aiutandosi sempre. La zia veniva a Vilminore e ci stava anche un mese, molti anni fa, quando si era ancora poveri, giovani e belli (moderatamente). Ieri Tea ha detto a Mattia che la zia era morta e lui si è arrabbiato perché dovevo dirglielo io "perché io sono grande" e adesso vuol venire al funerale. La vita appena all'inizio che deve fare i conti con la fine altrui. Come ho già scritto, in fondo, in ogni funerale, non facciamo che seppellire un pezzo di noi stessi.

martedì 13 marzo 2012

evento

Mattia ha portato in casa la sua fidanzata come dice suo zio prendendo in giro e lui digrigna i denti, non sopporta il termine fidanzata. Si chiama Kristel (con la K come ho scoperto da lei che ha scritto il suo nome in stampatello) e sta all'asilo con Mattia nei Trenini. Domenica dunque siamo andati a prenderla a casa sua, tirata a lucido con i boccoloni che tutte le donne che abbiamo incontrato l'hanno notato, "che bei capelli" ecc, che nemmeno ci avevo badato. Sorride sempre, è serena e dopo aver giocato un po' a casa siamo andati in oratorio dove c'è la sala giochi e Mattia lì ha avuto il suo primo grande dilemma della vita quando si è avvicinato Nicola, il suo amico di asilo, con il pallone in mano, "vieni a giocare con me". Ora, c'era un'ospite, la lasciava o no? Lui è rimasto con Kristel a giocare, ligio alle regole che non conosce della responsabilità dell'anfitrione. Noi ci siamo annoiati ma loro due si sono fatte risate e sudate, poi l'abbiamo riportata a casa e si sono dati appuntamenti alla prossima domenica con pizza serale incorporata. L'imbarazzo nostro è la gestione della prima ragazza che Mattia ha portato in casa. Che si fa in questi casi, che fanno i futuri suoceri di fronte all'evento?

giovedì 8 marzo 2012

ordine costituito

Mattia si è innamorato di Cristel (oggi controllo come si scrive) la bambina equadoregna col sorriso che non è più da tempo una "sedia" come l'aveva definita Padre Gianni l'anno scorso quando era andato all'asilo a trovare Mattia, ma parla ed è sempre allegra. Vuole invitarla a venire al mare con noi a fine aprile, vuole invitarla domenica pomeriggio all'oratorio per "insegnarle a giocare a ping pong". Però ha confidato a sua madre che "non l'ho ancora baciata", tanto per rassicurarla. L'ha scelta come partner a ginnastica. Il problema di Mattia è che è un precisino (all'asilo perché a casa butta tutto per aria) e mette a posto le cose che trova non esattamente collocate nel posto prestabilito (è successo ieri uscendo dall'asilo quando mi ha fermato per sistemare una cosa fuori posto). Il lato negativo è che rimprovera gli altri bambini quando fanno disordine, finirà per farsi odiare. Come sempre ho frugato nella memoria, mica sarò stato così anch'io? Sua madre no e allora da chi ha preso. Insomma un bambino che è l'ordine costituito non me l'aspettavo. Non farà il futuro '68...

sabato 25 febbraio 2012

ceneri

Mi dimenticavo. Mercoledì pomeriggio Mattia ed io siamo andati a ricevere sulla testa le ceneri. C'era la chiesa strapiena, tutti abbiamo avuto il monito biascicato del memento homo quia pulvis es et in pulverem reverteris, detto in Italiano ma in fretta, perché i preti dovevano smaltire la lunga fila. Ma poi siamo usciti come prima. Ma anche una volta ci facevamo vanto, da ragazzi, della cenere e la mattina avevamo bagnato i capelli nel pettinarli quasi fosse un motivo d'orgoglio averla in testa (la cenere). Nemmeno allora avevamo capito molto. Ma adesso mi sembra ancora meno. Ho provato a raccontare qualcosa a Mattia, lui era solo emozionato nell'andare su, come quando tutti fanno la comunione e lui ha chiesto perché lui non può andarci, perché è proibito mangiare l'ostia se c'è dentro Gesù che lui lo prega tutte le sere. Mondo complicato se perfino credere in Dio produce riti che i bambini non riescono ad accettare nella loro logica innocente.

mercato

Figurine calciatori. Mattia compila l'album, gliene mancano circa 200 su 700 e passa, ha una pila di doppie perché la furbizia dei produttori sta nel mettere doppie a raffica. Un tempo in paese i ragazzi facevano il mercatino delle figurine, niente soldi che non c'erano, solo scambi di materia prima, come all'inizio dei secoli dei secoli amen. Un'iniziazione al libero mercato? Adesso è tutto più complicato, tutti comprano nel tentativo di arrivare alla fine di una compilazione "aperta" che poi ci sono gli aggiornamenti del mercato (quello vero) di gennaio con calciatori che hanno cambiato casacca, praticamente patria, senso di appartenenza zero e il messaggio che arriva è confuso, anche il riconoscimento. Ieri c'era quattro  giocatori neri che si assomigliavano e Mattia pensava fossero doppie e nel nome di un perbenismo globale gli ho fatto vedere che anche i bianchi si assomigliano e lui ha abbozzato non so quanto convinto. Riconoscere le differenze individuali nella diversità collettiva è un fatica. "Che fatica essere uomini".

venerdì 17 febbraio 2012

brutto carnevale

E arrivò il giorno di carnevale, all'asilo. Mascherato da power ranger o come cavolo si scrive, recitano la poesia, lui precisino che non porta le bombolette perché sono proibite, bombolette che invece spruzzano alla grande, andiamo a comprarne una nel primo pomeriggio, andiamo giù alle tre del pomeriggio, piccola poesia, bellissimi costumi, festa, frittelle, cocacola e aranciata, gioca con Nicola, ci distraiamo un attimo, sono per terra, Mattia non trova conforto in noi e va dalla Michela, io realizzo, cerco di sdrammatizzare ma gli dico che non deve correre dalla maestra ad accusare un amico di averlo spinto, lui offesissimo scoppia a piangere, non si riesce a consolarlo, si è sentito solo e forse non è ancora il momento di suggerirgli l'omertà della soluzione personale dei conflitti o magari sì se non vuole farsi odiare e non avere amici, bel dilemma, rovinato il carnevale. Nella foto è quello con la maschera sui capelli, là dietro, in fondo.

lunedì 13 febbraio 2012

look

Mattia si è tagliato i capelli e f atto una leggera cresta con gel. La nonna ha gridato al taglio dei riccioli. Sta anche bene e si è lasciato fare tutto dalla parrucchiera dove sono andato anch'io. Tanto poi ricrescono. "E io vado ancora a farmeli tagliare". Ma stamattina all'asilo è stato al centro della curiosità e credo abbia cambiato opinione. Mai pensato che all'asilo stessero a guardare come ha i capelli uno. Ai miei tempi... ma se non mi ricordo se non il fatto che al primo caso di pidocchi tutti si rasavano a zero. Fatto sta che cominciano da subito a badare al look e non mi sembra una... conquista.

sabato 11 febbraio 2012

scuola

Mattia si è stufato dell'asilo, vuole andare a scuola. "Ma papà non mi aveva detto che a scuola si va a sei anni? Adesso ho sei anni". Ieri l'ho iscritto con tutti i crismi, foto, allegati, dichiarazioni. liberatorie, codice fiscale, fotocopie carta identità del papà (che poi a cosa gli serva non saprei). E così da settembre inizierà l'avventura. All'asilo lui vorrebbe ci fossero sempre i "gruppi omogenei" che dividono appunto i bambini per età con programmazione specifica per i grandi, che stanno facendo le "aste", a quel che ho capito, come ai nostri tempi, per avviarsi alla scrittura. "Imparo a leggere così leggo le fiabe da solo". Poi l'altra sera ha detto a sua madre: "Adesso parlo io...". E lì è cominciata una storia, la confusione tra amicizia e compagnia che vi racconto un altro giorno.

sabato 4 febbraio 2012

S. Biagio

Neve e gelo. A Mattia piace la neve, ne ha il... senso. Tornato all'asilo, settimana di feste a raffica per il compleanno, regali. Ieri Don Simone è entrato all'asilo con le due candele benedette della Candelora e ha benedetto la gola ai bambini per S,. Biagio, santo protettore della gola per aver guarito un bambino che stava morendo soffocato da una "spina" (una spina? Sarà stato qualcos'altro, uno mica inghiotte una spina) conficcata in gola. Le candele, per i nesci, sono quelle benedette il giorno prima, festa appunto della "candelora". E' un asilo di ispirazione cattolica, lo si sarà capito. A me va benissimo che Mattia provi le "vecchie" feste della tradizione. Siamo venuti su benissimo con le fedi che alimentano le speranze e inducono alla carità, virtù teologali. Perché anche chi non crede deve farlo sapendo in cosa non vuol credere.

sabato 28 gennaio 2012

primini

Non se ne esce. Mattia sta meglio, poi si riaccocola sul divano, non mangia, tossisce. Gli antibiotici chi li ha inventati era per forzare il corso naturale delle cose, ha fatto bene perché quel corso alla fine prevede l'esito della morte. Però perdinci, antibiotici ai bambini li riducono a stracci e loro non se ne capacitano, cosa succede, perdono allegria e fiducia nel mondo. Dai che si rimonta. Ieri prima riunione alle scuole elementari, i genitori dei "primini" di settembre, quorum ego. Il dirigente scolastico evidentemente era stato imbeccato dalle maestre perché non ha fatto gaffes, ha detto, sono contento che ci sia anche un "papà". Ero circondato da tutte le mamme ma molte ormai mi conoscono per via dell'asilo, poteva dire anche "nonno" che non me la prendo più, anzi il mio doppio ruolo mi piace, a me è mancato il nonno (se è per questo è mancato da piccolo anche il padre, da tre anni "adottato" dallo zio, che mi ha tirato su bene, ma un papà è anche affetto... macchè che i papà di una volta erano ruvidi per scelta conformista, gli uomini che non si devono far vedere "deboli", niente baci e pochi abbracci. E ieri mi è tornato alla mente il sussidiario, conservo ancora quelli di terza e quarta elementare. Ne parlo la prossima.

giovedì 26 gennaio 2012

bronchite

Un disastro, bronchite acuta dopo l'influenza acuta. Mattia sembra uno straccetto, accoccolato sul divano non parla nemmeno più della "sua" festa di compleanno (martedì 31). Sua madre fuori combattimento, supposto che la vita debba essere un combattimento (contro chi e cosa, se non contro se stessi?). Abbiamo rivisto "Pinocchio" a cartoni, niente a che vedere con il romanzo di Collodi, un Geppetto orologiaio e benestante, quello di Comencini è tutt'altra cosa, ma Mattia aveva bisogno di un po' di allegria. Una tosse tremenda che lo scuote da cima a fondo, adesso antibiotico. Passerà anche questa stazione senza far male? Fa male vedere i bambini star male.

domenica 22 gennaio 2012

necrologio

Se non avessi Mattia sarei un vecchio brontolone che misura i centesimi della pensione sul conto corrente. Questo escludendo comunque la scelta di infognarmi in una sala bingo, perché proprio non mi ci vedo, se mi ci trovate o sono lì per un'inchiesta o sono fuori di testa. Mattia non ti dà tregua. Adesso è stato colpito dalla A1 che non è l'autostrada del sole che negli anni sessanta ci ha inorgoglito (perché poi?). Fatto sta che la febbre è schizzata a 39 e la pediatra dice che ha avuto 60 bambini visitati in una sola mattina e mi raccontano che anche nei paesi vicini ci sia questa epidemia. Che se colpisce gli adulti dicono sia devastante con perfino pericolo mortale. Non mi sento tanto bene, stamattina. Semmai nel necrologio siate stringati e andate al sodo. E' stato un solitario rompiballe che ha sempre fatto quello che voleva. O robe del genere.

martedì 17 gennaio 2012

invito obbligato

Il problema del mese è il compleanno, la lista degli inviti si allunga a dismisura, la nonna è preoccupata, come fa a ospitare tutti quei bambini che le metteranno a soqquadro la casa. ma credo che il retrogusto non confessato sia il timore di ospitare tutte le relative mamme, perché se è vero che di mamma ce n'è una sola, s'intende che ogni bambini ne ha una e quindi si moltiplicano le mamme, e non c'è come una donna che giudica l'arredo, i centrini, le credenze, i divani, i pavimenti, insomma ospitare tante mamme è come aprire la casa al paese, perché poi le chiacchiere stanno a mille. Atteggiamento inverso per Mattia che ritiene la sua festa riuscita a seconda delle presenze, con il timore che molti non accettino l'invito. Quindi la gara è al rialzo per Mattia, al ribasso per la nonna. Ecco qui comunque il biglietto di invito che il Paolo grafico ha fatto su un Mattia-Ben 10 che indica con autorità che l'invito in realtà è un obbligo di presenza per il pomeriggio tardo del 31 gennaio.

lunedì 16 gennaio 2012

trenino

Allora, trenino del Bernina. partenza di prima mattina, Edolo, Aprica, Tirano. Primo treno della vita. Mattia contento. Il trenino sale, bei paesaggi, ponti, viadotti, piccole gallerie, lago, poi la prima neve, Mattia contento della neve. Lago ghiacciato, non gliene può fregare di meno, intento com'è ad esplorare il treno, scopre il gabinetto, pulsanti, acqua che turbina. Vuole accompagnare tutti a vedere quei congegni. Poi scopre il cestino dei rifiuti incorporato nel tavolinetto. Tiriamo fuori da mangiare. "Ma come, non c'è il vagone ristorante?". ma chi gliele racconta, ma dove le sente? Si adatta. Arriviamo a S. Moritz, scale mobili lunghissime, Mattia si diverte, non scenderebbe più, come con gli ascensori che portano al belvedere sul lago ghiacciato dove è rimasto un camioncino e c'è l'elicottero e i vigili del fuoco che stanno tirandolo fuori ma Mattia sale e scende dall'ascensore. Freddo pungente. Gli piace l'albergo-castello "ha cinque stelle". Credo sia tutto quello che gli è piaciuto, nell'ordine: "trenino, cestino, gabinetto, la neve, scale mobili, castello, ascensore". Beh, un mucchio di cose. A me interessava di più come faccia un treno a salire la montagna senza trasformarsi in funicolare, stavo studiando il come. Lui si divertiva con altro.

giovedì 12 gennaio 2012

idro-repellenza

Mattia sembra sempre indaffarato a disegnare, colorare, inventare paesaggi (sempre con una grande casa in primo piano, adesso col camino dritto, terrazzi, un sole grande sullo sfondo. Ieri ha disegnato anche una persona che poi noi abbiamo cercato di interpretare chi era, sembrava una donna e invece salta fuori che è uno dei sette nani. E' contento di andare all'asilo. Ieri c'era il corso di nuoto cui lui non partecipa perchè suo padre ha la teoria che l'uomo è animale di terra, ma anche per evidente idro-repellenza naturale (per fargli fare il bagno sua madre deve farsi lei un bagno di sudore). Pensavamo fosse l'unico invece adesso scopriamo che quasi tutti i "grandi" della sua classe non fanno il corso. Vuol fare quello di batteria, niente calcio, batteria. E si avvicina il giorno fatale del compleanno, la lista degli inviti cambia ogni giorno.

sabato 7 gennaio 2012

feste

Certo, passate le feste, ma gabbato non è il santo ma siamo noi. Anche perché la confusione tra santi, babbi natali, befane, Re Magi ed elfi è totale. Mattia ha capito che in un mondo indefinito, in alto o in basso non importa, c'è un sacco di gente che è deputata a portare doni ai bambini e quindi anche a lui. E' stato invaso dai giochi già da S. Lucia, poi la distinzione faticosa tra babbo natale e Gesù bambino, poi quella altrettanto aleatoria tra befana e Re Magi (il mio regalo è ascritto a Gaspare, il primo dei Re Magi da lui impersonato nella recita di Natale). E finalmente adesso basta, da lunedì si torna all'asilo. No che non è finita. All'orizzonte arriva la sua festa di compleanno, il 31 gennaio compie sei anni e ho saputo che perde ogni privilegio di sconti ed esenzioni anche sanitarie. Mi sembra una barriera arbitraria quella tra i 5 e i 6 anni, ma questo mondo è da tempo che va riformato. E cominciare da lì mi sembra pretesa eccessiva.