domenica 24 gennaio 2010

Nebbia

Mattia passa i pomeriggi in redazione, alternando i personaggi da interpretare e pretendendo che suo padre faccia altrettanto. Il suo preferito è il Gianni che gioca a bocce e poi ordina un calice di rosso all'osteria dove però non hanno vino e ti offrono aranciata. Il Gianni (interpretato dal sottoscritto) parla un dialetto misto (come il mio) tra scalvino, tavernolese e bergamasco di città. Poi c'è lo Stefano, aiutante del Simone, due muratori che una ne inventano e nessuna ne fanno, costruiscono teleferiche e le disfano. Nella discesa verso casa Mattia rischia di addormentarsi in auto. Ieri ho inventato la guida di Nebbia. Nebbia è un cagnolino che originariamente era "attaccato" (letteralmente) alla madre di peluche e poi è stato staccato a forza per non creare un bamboccione. Ieri l'ho fatto "guidare" l'auto. Attraverso di lui (vocina da cagnolino incerto) ho insegnato a Mattia guidare, a leggere i cartelli, a rispettare la linea bianca, a svoltare a destra e sinistra, a riconoscere i paesi, a valutare i semafori da lontano distinguendoli dalle luci e lucette varie. E' arrivato sveglissimo (quando dorme in macchina al risveglio diventa una belva). Ma ho scoperto che il suo orgoglio viene blandito nell'apprendimento indiretto. Oh, si impara sempre qualcosa dai figli.

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