domenica 25 agosto 2013

qualcuno ci ama

E' un Mattia molto responsabile. Nei nostri giri estivi, pranzi e gite, ha mantenuto i due diversi livelli di pensiero e soprattutto azione, con noi dirompente nella curiosità e nelle voglie di giocare, con il resto attento ed educato, sa con chi può permettersi confidenze e con chi no. Resta uno stanziale, sia chiaro, gli piacciono i film che raccontano storie che finiscono bene, soffre se qualcuno sta male. Ieri ha avuto e ho avuto paura. Stava succhiando una caramella, mi distraggo un attimo e sento che rantola. E' stato un attimo, aveva ingoiato la caramella e gli si era fermata in gola. Non ho fatto in tempo nemmeno a invocare S. Biagio che è riuscito a sputarla. "Ho visto le stelline negli occhi", mi ha detto spaventato. E a posteriori il mio spavento è cresciuto ancora di più. Certo, a mente fredda sapevo cosa dovevo fare, ma sul momento no. Ho sentito una mamma che è venuta in redazione a parlarmi di miracolo per suo figlio che "clinicamente", come dicono i medici, non dovrebbe nemmeno parlare per le conseguenze di una caduta terribile dal terrazzo. Ma parla, era lì tranquillo. I miracoli non si ripetono, diceva una canzone anni sessanta. Ma ci piace anche pensare che qualcuno lassù ci ami.

giovedì 15 agosto 2013

vacanze

Giornate intense alla ricerca delle radici perdute (da me) con Mattia che le scopre come un Cristoforo Colombo alla scoperta di nuovi mondi, due puntate a Vilminore dove si è divertito tantissimo e perfino un'escursione nella valle sopra Valgoglio. Compiti fermi nella vacanza agostana. Mattia vuole storie, se le cerca in Tv e pretende però di goderle con qualcuno, se non c'è qualcuno con cui condividerle non si diverte. Sempre convinto a iscriversi alla scuola calcio, ha riscoperto anche i vantaggi della scuola, quella di confrontarsi e fare amicizie o presunte tali con coetanei che qui mancano. Una settimana di vacanza che va già a concludersi, ahimé troppo in fretta e già al travaglio usato in mio pensier farò ritorno.

domenica 11 agosto 2013

l'infanzia

Ieri grande giornata a Vilminore, cielo terso come poche volte dopo il temporale della notte. Mattia non tanto convinto e poi soddisfatto, contento per aver bevuto acqua natìa (mia) e aver giocato nei cortili come un tempo, io che gioco a carte, incontro visi che non riconosco e c'è sempre qualcuno che mi dice, "ma è il tale..." ah, abbracci, Mattia che non vuole incontrare altra gente e poi si "fa dentro" al volo, perché sono gli amici di papà, difficile far capire le parentele anche perché non le so nemmeno io (per lui tra cugini in seconda e terza nell'evidenza che Mattia va in seconda). Poi non voleva più venir via anche perché tutti a guardarlo e fargli complimenti che lui non capisce, certo che è cresciuto, ma lui non se n'è accorto, si cresce giorno dopo giorno, i salti temporali si pagano con le gaffe di non riconoscere nemmeno i vicini di casa e la cosa più imbarazzante è non riconoscere le donne che subito sottolineano il fatto che sono "invecchiate" volendosi sentire dire il contrario ecc. Al cimitero passano in rassegna i ricordi, Mattia memorizza "gli amici" del papà. Poi il ritorno nella notte, dai via menare e scaricare anche l'infanzia... direbbe Jannacci.

sabato 3 agosto 2013

spazzatura

Da questo pomeriggio siamo qui, Mattia ed io, in una redazione deserta. Lui viene qui, fa pagine di compiti (oggi le due pagine non le ha ancora fatte) legge una pagina del libro di Suor Veronica e poi gioca col computer e naturalmente è più bravo di me nei vari giochi. Ogni tanto giochiamo ai rigori, lui vuole che partecipi ai suoi giochi e mi chiama, come chiama Angelo quando c'è. Ma oggi che siamo qui appena noi due è compreso della sua parte, mette nella cesta della carta straccia quello che non serve (a lui) e tira fuori le cose inutili (per noi). "Meno male che ci sono io a prendere roba dalla spazzatura altrimenti queste cose non le avreste più trovate", mi ha detto appena adesso recuperando due biglietti da visita che mi ha fatto il Paolo e che non ho mai usato in vita mia. Con i compiti ci mancano esattamente 28 pagine delle 128 iniziali. Non gliele faccio fare tante, perché vorrei tenerlo allenato anche solo nella scrittura e nei calcoli.