domenica 29 maggio 2011

cerco di qua... cosa sarà?



Siamo tornati. Dal mare di Caorle, bellissimo, in cui il sottoscritto ha sfidato le ondate di venerdì col mare mosso (eufemismo). Mattia è entrato in mare solo fino al ginocchio ma si è divertito, abbiamo costruito due piste per il Giro d'Italia con tanto di galleria (una mia specialità) poi abbiamo seguito una gara di una classe (prima superiore) austriaca che ha realizzato vere opere d'arte, un cartello con due fossati, torri e cunicoli (la prima scelta di Mattia nel concorso), una tartaruga gigantesca con corazza di conchiglie e altri. Mattia ha la propensione a correre in soccorso dei venditori di spiaggia, vuole comprare tutto, dall'aquilone pipistrello e un bongo (molto bello e costoso), catenine da polso, voleva comprare anche un... ombrello, con il sole che c'era, ha giocato a bocce, a... flipper, a ping pong, ogni sera ha passato in rassegna tutti i giochi da spiaggia per un chilometro. E poi ha composto una poesia: "Cerco di qua, cerco di là, cosa sarà?" e vuole che la riportiamo sul blog ("Cos'è il blog?"), insomma che la scriviamo da qualche parte. E poi i tedeschi che lui si è ostinato per qualche giorno a chiamare "francesi", quella lingua incomprensibile. Una sera vedo una coppia anziana di tedeschi che guardano una partita di calcio in Tv, chiedo di che partita si tratti. Il signore mi risponde: "No comprendo". E' diventato il nostro tormentone, "no comprendo" di qua e di là. Ci siamo poi spiegati a gesti, era l'equivalente della nostra Coppa Italia. Una sera sto guardando il TG 7, quello di Mentana. I due tedeschi guardano Berlusconi che appare in tutte le salse. Il signore mi guarda e prende coraggio e fa segno che è matto. Mi vergogno un po' da italiano ma capisco cosa pensano del nostro primo ministro. A Mattia racconto favole e balle, come quella che "mi sono spinto tanto in là nel mare che mi hanno chiesto il passaporto". Lunghe spiegazioni su Italia e Croazia e frontiere e passaporti ecc. Una settimana al mare. Mattia stamattina si è alzato pronto a ripartire. Per dove? "Per il mare, no?". Ah.

venerdì 20 maggio 2011

mare

Varicella, scarlattina e... i soliti pidocchi. L'asilo è la culla di tutti i virus. Domani mattina dobbiamo partire per una settimana al mare di Caorle, adesso vediamo se Mattia ha incubato il virus. Oggi quindi niente asilo, per precauzione. La maestra dice che ha la passione del canto, a me sembra non azzecchi ancora la melodia, a lui piacciono le canzoni, ma per la recita di fine anno si è messo in testa di cantare una canzone e allora gli sto insegnando "Maramao perché sei morto" che secondo alcune versioni poteva avere anche una valenza antiregime (fascista) al tempo dei tempi e non si sa mai per questi che corrono. Finita da noi la sbornia elettorale. Avevamo fatto dei bigliettini con le previsioni, qui in redazione, ne ho azzeccate sei su undici, non è un granché ma a pari merito (col grafico) sono stato comunque il migliore. Ieri pomeriggio Mattia ha voluto partecipare alla preparazione delle valigie, ne ha una per conto suo, la mia roba è un decimo della sua. La pediatra dice che deve stare vicino all'acqua, anche se non vuole entrarci, vale più di decine di aerosol per il suo perenne raffreddore (sudate e asciugate alternate). Lui voleva già partire ieri. Vuol portare a casa, l'ha promesso, alla nonna un secchio di acqua di mare, già salata, pronta per fare la pastasciutta, basta scaldarla.

lunedì 16 maggio 2011

battello

Ieri gita in battello, vento fortissimo, Mattia e la sua otite appena curata in serio pericolo, ma curiosissimo delle grandi onde. Lago mosso per il vento de L'Ora che tirava forte. Il battello gratis per la festa delle due Sante. Come quali Sante, Gerosa e Capitanio no, che quando le hanno fatte Sante (nel 1950, avevo cinque anni) venirono tutti sul barcone da Tavernola e al ritorno ci fu il temporalone che mise in crisi fedi e speranze e a Portirone sbarcarono un po' spaventati, non rischiando di arrivare fino a Tavernola perché il barcone della sabbia sembrava sul punto di affondare con su mezza Tavernola reduce dal pellegrinaggio. Cose vecchie che incuriosiscono Mattia. Questa volta ci siamo salvati anche a grazie a Tea da una lavata apocalittica. Infatti ci eravamo sistemati a prua, sui seggiolini, con l'aria in faccia, per vedere meglio, vantandoci di sfidare la natura. Tea ha insistito che rientrassimo. Va bene, va bene, abbiamo detto con aria di sufficienza. Cinque minuti dopo un'ondata ha spazzato il ponte bagnando i due o tre che erano restati fuori. Il battello ha fatto il giro di mezzo lago, quando è apparsa Montisola gliel'ho indicata, lì torneremo per la nostra belle a breve estate.

domenica 15 maggio 2011

al circo

Ieri pomeriggio siamo andati, noi due soli al Circo. Soli abbiamo temuto di esserlo davvero, tra il pubblico, fino all'ultimo minuto. Poi il pubblico è arrivato a 53 componenti (li ho contati, è una mia mania per valutare incassi e successi delle manifestazioni). Mattia si è divertito tantissimo. Ad un certo punto è salito sulla sedia e rideva fragorosamente per le scenette comiche, quella della radio a tutto volume che uno fracassa e quella suona anche nel bidone, quella del sacchetto vuoto che raccoglie un oggetto fantasma che cade dall'alto, quella soprattutto dell'auto che va a pezzi e nel motore c'è di tutto, perfino i panni stesi. Poi gli animali, con il grande "watusso africano" una sorta di bue con due corna lunghissime, passerella e nient'altro, i cavalli, le anatre spacciate per due "animali feroci", i lama con la paura che sputino addosso e poi l'uomo mascherato e due momenti di magia di buona scuola. Non cito i serpenti perché anche a Mattia non piacciono. Devo dire che questo piccolo circo è di buona qualità, senza pretese ma (ne ho parlato con uno dei due "pagliacci") la gente va al circo per ridere e se Mattia ha riso (ma davvero) tantissimo i soldi sono ben spesi. Mattia ha saputo che questo circo verrà anche a Rovetta e Castione. Vuole tornarci. Ah, naturalmente abbiamo mangiato popcorn, altrimenti che spettacolo sarebbe?

mercoledì 11 maggio 2011

diplomazia

Minaccia di diventare un "caso internazionale". Non ho ancora contattato il ministro degli Esteri Frattini, anche perché ho scarsa fiducia che possa risolvere qualcosa, vista il casino libico. Fatto sta che Mattia, scalvino di razza, ieri ha accompagnato una bambina ecuadoregna su per le salite del Santuario. "Ho dovuto tirarla tre volte. Le ho spiegato il convento dei frati dove c'era lo zio Gianni (è vero, era il superiore del convento - n.d.r.) poi le ho fatto vedere il garage aperto solo due volte, dove abita quello che suona il bassotuba, poi all'Angelone le ho fatto fare il segno della croce, le ho spiegato tutto quello che mi ha raccontato il papà sul sepolcro dove giochiamo a nascondino, poi in chiesa le ho detto che non ci sono i quadri di Celsi...". La bambina si chiama Kristel, è una bambina allegra, sorride sempre. "Mi piace perché mi ascolta". Deve averle dato una solfa per tutta la salita, tenendola per mano. Poi è passata davanti alla casa dove la bambina abita e sua mamma è uscita e l'ha portata un momento in casa. "Pensavo che fosse stanca invece ha cambiato solo la maglietta". Gli scalvini hanno fatto battaglie secolari (sei secoli filati) con i vicini di Borno. Hanno fatto battaglie per restare indipendenti con la loro comunità montana. Se si devono intrattenere rapporti internazionali bisogna fare verifiche, non si fa così. Adesso devo prendere Mattia da parte e renderlo consapevole che non è che uno possa bypassare la diplomazia di valle. Cosa sappiamo dell'Ecuador' Non so nemmeno come si scrive esattamente. Certe cose non si improvvisano, dai. E se poi uno deve "tirarla tre volte" non è un buon inizio.

martedì 10 maggio 2011

altra festa

Oggi grande giornata per Mattia. partenza per l'asilo ma grembiulino lasciato alla mamma e poi via alla camminata verso il santuario con le maestre per una giornata... in quota. Genitori ammessi solo nel pomeriggio. Mattia allenatissimo nei giorni precedenti, con puntata processionale ai "Mortini", figurarsi, uno scherzo per uno che si sveglia la mattina dopo (dopo i Mortini) e dichiara e sentenzia: "Ho la concretezza di essere un atleta, non mi fanno male le giunture". Cosa dire, uno pensa che prenda erbe magiche di nascosto. A un quarto alle due arrivo perché i genitori sono ammessi dalle due pomeridiane. C'è un solo padre, il sottoscritto che potrebbe fare funzioni anche di nonno. Poi arrivano fortunatamente anche altri padri e nonni, totale di 13 alla fine (su 72, detratti gli abbandonati sulla posta della chiesa (si fa per dire) insomma quelli senza genitori presenti (4 o 5) e gli assenti (facciamo anche qui 5 o 6) insomma la percentuale maschile impegnata sul lavoro è quella di sempre. Le mamme sono quindi una schiacciante maggioranza. Mattia mi si attacca addosso. Facciamo un grande cerchio, i bambini cantano una canzone che non ho afferrato, poi una visita in chiesa con altra canzone e infine merenda all'aperto. Mattia è stato il penultimo ad abbandonare il prato, se n'erano andati tutti, si è messo a giocare con un altro bambino, era felice. E io con lui. Ah, a lavorare è restata la mamma, un po' di pari opportunità non guastano, le feste a noi maschi e il lavoro alle donne...

venerdì 6 maggio 2011

festa

Mattia stamattina si è alzato rassegnato, c'era di nuovo l'asilo. Perché ieri era la festa del Santuario della Madonna della Torre e Sovere faceva festa, quindi niente asilo. Ha passato la giornata praticamente tutta al Santuario tra bancarelle e gente, ha comprato le freccette e adesso è impegnato a insegnare alla nonna come si fa a centrare il bollino rosso dei dieci punti (l'ha centrato, una volta, ma l'ha centrato). Poco interessato alla Messa, ha comunque apprezzato il "cappello" del Vescovo emerito di Mantova, la mitria, da non confondere col mitra (risata). Ho spiegato allo zio Mario cosa voleva dire "emerito", da non confondere con "eremita". Mattia ha fatto da Cicerone secondo alla visita di Paolo il grafico al santuario, mi tirava la giacca suggerendomi di fargli vedere delle cose che io ignoravo nell'illustrazione della storia del santuario, il più antico della bergamasca. Poi ha voluto una pizza e l'ha divorata per il divertimento delle donne che stavano lì intorno che poi naturalmente sulla pizza mangiata, divorata, da Mattia si sono divertite un sacco. Grande festa.

martedì 3 maggio 2011

più avanti

Mattia si è riconciliato con il Santuario. Si è divertito tantissimo domenica, non tanto alla Messa, in cui è stato corretto quanto basta (complimenti vivissimi dalle pie donne) ma poi sul prato, giocando al pallone tra la ressa, con gli acquisti alle bancarelle: "Il mio sogno è sempre stato quello di avere il pallone di Ben 10". Quel sogno vecchissimo è stato finalmente coronato, evidentemente tardissimo per la lunghissima attesa di anni che per lui valgono decenni. E' diventato bravissimo a comporre i puzzle e con l'asilo si è un po' riconciliato, anche se la maestra Roberta dice che risponde quasi sempre No, come è suo costume da autodidatta per vocazione, non per scelta. Comunque la maestra dice che è "più avanti" della sua età, parla correttamente e si impegna, salvo poi il rifiuto di ogni tipo di imposizione, insomma è un testone.