mercoledì 27 ottobre 2010

infezione

Mattia è tornato all'asilo, sempre col suo raffreddore. Le maestre gli vogliono bene e si è fatto amici, si salutano con piccoli sberleffi che lasciano ben sperare. Solo che ci è stato consegnato un foglio allarmante, c'è un bambino con un'infezione contagiosa, tanto di avviso della Asl, bolle su bocca, mano e piedi, malattia con prognosi di 3 settimane, anche con febbre. E si è diffuso l'allarme. Ogni giorno si scoprono piccoli drammi famigliari, bambini anche ammalati che vengono portati all'asilo comunque perché i genitori non si possono permettere di saltare il lavoro. Non sappiamo se portarlo o no in questi giorni, se ci si ammala poi tre settimane sono lunghe e magari non vuol più tornare. La sorpresa è che Mattia vuole andarci all'asilo, ha i suoi amici e ha avuto il bacio della sua maestra, nonostante il raffreddore. Domani vediamo che fare.

martedì 26 ottobre 2010

bugie

Oggi niente ginnastica. Mattia non voleva già mettersi la tuta, prima di entrare all'asilo ha detto che lui non faceva ginnastica. Cosa sia successo non lo sappiamo. Sospettiamo sia caduto e si sia sentito ridicolo e qualcuno si sia messo a ridere. E' un sospetto fondato su indizi, ma è uno solo l'indizio, quindi non fa una prova. La direttrice Michela sulla porta dell'asilo mi ha detto che non ha voluto fare ginnastica e che però hanno parlato e chiarito tutto. Ho chiesto a Mattia cosa si siano detti e lui ha risposto che non si ricordava. E siamo punto e a capo. Ha sempre un raffreddore boia. Ieri sera si è divertito a registrare messaggi e fa il rapper, fa le rime più improbabili, ha capito il meccanismo. Passa il tempo a dipingere e fa il furbetto. Oggi ha detto che ha disegnato tutto il pomeriggio, mentre la nonna sotto lo smentiva clamorosamente, "l'è mia éra". non è vero, "l'è stacc zo de sota fina adèss", è stato da basso, in giardino, fino a poco fa. Chi mente sapendo di mentire? E la bugia è ancora un peccato? Sono quesiti fondamentali anche se un po' autunnali.

lunedì 25 ottobre 2010

cattivissimo me

Ieri siamo andati a vedere un film, "Cattivissimo me" e Mattia ci va anche per avere il piacere (come me) di mangiare popcorn e bere aranciata, ma poi il film, inizialmente di difficile comprensione, a poco a poco è diventato molto didattico. Devo ricredermi, utilizzano ovviamente sempre il canovaccio delle vecchie favole edificanti, ma con buone invenzione, come i cattivi che fanno a gara a chi conquista cose eclatanti, una piramide e poi la luna, da rimpicciolire come un pallina con un riduttore. Ma entrano in scena tre orfanelli che cambiano tutto, il "cattivissimo" che li "adotta" soltanto per conquistare il riduttore nella tana supercorazzata del cattivo concorrente (vendono biscotti e il cattivo ne è ghiotto e così apre il portale di acciaio) a poco a poco si affeziona ai tre e alla fine la luna conquistata non vale più niente, rispetto all'affetto dei tre bambini e lui la scarica al concorrente che viene punito perché l'effetto riduzione è a tempo e la luna torna a splendere in cielo. Mattia dopo un pezzo che eravamo usciti ripete una battuta apparentemente innocua, di quando il terribile cane del cattivissimo viene fermato dai bambini per nulla impauriti e vedendo 'sto cane di ferraglia uno dei tre chiede: "Ma di che razza è?" che Mattia mi ha ripetuto ridendo, aspettando la risposta che è stata "Non lo so" con un cattivissimo spiazzato vedendo che la sua macchina della paura non prevale sull'innocenza. Popcorn esauriti già alla fine dei primi titoli, Mattia si è divertito, messaggio ottimo, vuoi vedere che c'è in giro ancora qualche pedagogo che si è dato al cinema? Oggi asilo fino al pomeriggio, grande raffreddore con la pioggia e il freddo. E ottobre (il mese più odiato da Tea, in effetti né carne né pesce) sta finendo.

giovedì 21 ottobre 2010

micini orbi

Ieri Mattia esce dall'asilo con un palloncino. Chiedo se c'è stata una festa. La direttrice dice che no, è il primo premio di giornata. Premio di che? "Eì stato il più bravo a punteggiare". Mattia era tutto compreso della sua parte, del palloncino non gli fregava nulla, ma si vedeva che incassava le lodi, rinnovate stamattina dalla maestra Roberta. Cosa voglia dire punteggiare me lo ha spiegato lo stesso Mattia, con un punteruolo (che abbiamo cercato invano al centro commerciale ieri) su una carta i contorni di un disegno, in modo che lo stesso si possa poi staccare. E qui c'è l'aspetto negativo della faccenda, la rivalità con Matteo, che ho già detto è un bambino simile a Mattia per carattere e quindi destinati prima a scontrarsi e poi magari a diventare amici per la pelle. "Perché Matteo ha fatto in fretta ma si è stracciato il foglio e la Maestra lo ha sgridato". Ora nella gerarchia di noi cinque fratelli la situazione era la seguente. Tino (il secondogenito, essendo io il primo) era uno sempre di fretta, le cose le voleva finire, la regola valeva sempre. Il Pepe (terzo) andava lént e seguént in tutto. Io ero posizionato a metà, adesso vado, per assurdo (dovrebbe essere il contrario invecchiando) più di fretta, se c'è una cosa da fare voglio farla alla svelta. Mattia deduco che è lént e seguént il che lo preserverà dagli errori delle gatte frettolose che fanno i micini orbi.

lunedì 18 ottobre 2010

pesciolini d'oro

Quando un bambino può dirsi guarito? Stamattina mal di pancia, ma asilo comunque. Prima sorpresa, manca il suo amico Elia, che è un bambini che ha una malattia congenita e però ha un'allegria incredibile. Un po' meno l'altro Mattia, suo fratello, anche lui con la stessa malattia ma, essendo più grande, più avanzata. Mattia 2 era all'asilo, oggi c'era laboratorio di fiabe che consiste, a quel che ho capito nel dipingere non so quale fiaba, "oggi pesci piccoli, alcuni rossi". A Mattia è venuta la mania del dipingere e adesso sta nelle misure, non sempre ma fa anche i contorni, come gli ha insegnato suo padre che era un maniaco delle piccole cose e dell'ordine essendo stato in seminario e poi in collegio e poi in caserma ecc. Mi ha sempre incuriosito in "Cent'anni di solitudine" (come non l'avete letto, ma dai, vi manca un pezzo di umanità sognante) il colonnello Aureliano Buendìa che avendo "promosso trentadue sollevazioni armate le perse tutte" e finì i suoi giorni a fabbricare pesciolini d'oro, cose minute, roba minima, direbbe Jannacci. "Oh oh pesciolino non piangere più...", vi ricordate quando vi parlavo di "Capitani coraggiosi"? Quel film non l'ha mai visto fino alla fine. Quando lo vuol rivedere si interrompe in tempo. prima della morte di Manuel. Lui non lo che muore, ma lo sospetta e non vuol vedere che muore. Mattia adesso sta imparando che le cose piccole, i particolari, hanno la loro importanza nel rende gradevole l'insieme delle grandi. Domani, che è pur sempre il giorno peggiore per noi, chiusura del giornale, per lui ginnastica.

venerdì 15 ottobre 2010

virus

E venne il giorno del virus. E' andata troppo bene. Stamattina vomito e dolori di pancia e Mattia che piange perché... vuole andare all'asilo dai suoi amici Elia e Mattia. Tutto il giorno a vomitare. Ti chiamo vomitino? gli ho detto. "No, dai, non mi piace" ha avuto la forza residua di raccomandarmi. Supposta e praticamente in fase comatoso, non reagisce, adesso dorme, ha voluto essere tenuto in braccio e che gli cantassi la ninna nanna che mi cantava mio padre, che gli cantavo quando era in pancia: "Ol me pipì fa 'n po' la bela nana, me picinì contenta la to mama, contenta la to mama e la to nona, me picinì le car a la Madona". La cantava un gruppo di studio musica popolare di Zogno che era una meraviglia e l'ho messa nel mio filmato sui vecchi, "autunno in valle". Si è quietato, ma si vede che le medicine ti riducono a una larva. Meno male che sono sempre stato allergico a prendere medicine. Ha voluto che gli leggessi delle fiabe poi si è stancato. Mi dicono che è un virus diffuso. Va beh, dorme. Chissà. Domani dovremmo andare alla castagnata all'asilo, vuole andarci. Se avrà forze.

martedì 12 ottobre 2010

usmarsi


Oggi ginnastica, Mattia con la tuta bella che gli ha comprato Pepe (nel senso di Paolo) e però la mattina si fatica a tirarlo fuori di casa e quando è in auto bisogna inventarsi le storie più inverosimili per farlo entrare in quella porta maledetta, che adesso lui vorrebbe anche "farsi dentro" ma i rapporti non sono più quelli semplici e diretti di una volta, ognuno sembra davvero solo sul cuore della terra e "usmarsi" (significa fiutarsi, sentire l'odore dell'altro) diventa difficile, i cani sanno riconoscere ancora gli odori dei loro simili (veramente mi sa che faticano anche loro, visto come si allevano oggi e a fare che cosa) i cuccioli d'uomo sentono odori sconosciuti, da terrazzo a terrazzo non arriva niente, quando si incontrano sono respingimenti. Intanto ha battuto ogni record e ha fatto perfino ginnastica. Ogni giorno sembra mangiare meno, dice che gli danno porzioni "che vanno bene per la micia" e lui ha fame. Che va anche bene, provare la fame a salve fa bene (lo dico con quelle frasi fatte che non servono a nulla e non valgono nulla).

lunedì 11 ottobre 2010

ancora brontolate

Con Mattia ieri abbiamo fatto una mega mangiata alla tana di Mario, che è un ristorante dove ti portano porzioni enormi e c'erano per lui ben otto crespelle che naturalmente non è riuscito a mangiare nemmeno per la metà, tanto erano grandi. Poi oggi è tornato all'asilo. Non volentieri, ovviamente, ma facendo buon viso, si fa per dire, a cattiva sorte. E all'asilo, dove è rimasto fino a questo pomeriggio alle quattro, ha di nuovo "brontolato" questa volta con le gemelline e poi con il solito Matteo che è uno come lui, solitario e pensieroso. Non ho capito la ragione del contendere, tranne che per due scatoloni dove si dovevano mettere da una parte le cose di carta e dall'altra non so cosa. Raccolta differenziata ma si vede che le gemelline avevano sbagliato... cassonetto e lui,. maestrino senza penna rossa, è intervenuto. Matteo deve aver difeso le gemelline e allora "mi sono arrabbiato anche con lui". Ma ti parlano ancora? "Certo, il papà delle gemelline mi parla". La mamma di Matteo non si sa, lui vuole che gli parlino i grandi.

giovedì 7 ottobre 2010

miracoli

Al mattino non vuol più andare all'asilo, "ho finito i miei venti giorni" seconda l'incauta promessa di suo padre che comunque ha la riserva, quella dei giorni che ha fatto tribulare nell'andare all'asilo, come nei patti, il che prolungherebbe di qualche giorno. Ah, il patto poi parlava di giorni effettivi ed... effettivamente sarebbe scaduti anche se qualche giorno abbiamo davvero faticato (ha faticato Tea) a tirarlo fuori di casa che poi tocca a me proseguire la pantomina del grembiulino. ma il fatto è che poi torna a casa gasato, racconta che ha "lavorato", che ha "punteggiato e colorato", che poi è andato in bagno a lavarsi e poi a "cena, no a pranzo" (comincia a correggersi). Ma da qualche giorno dava segni di manie di grandezza, e questa sera sono state evidenziate dal fatto che ha messo sua madre a scrivere sotto sua dettatura, assumendo atteggiamenti da maestro, perlopiù scontento dei risultati dell'alunna, messa in riga anche al momento della cena, assumendo atteggiamenti autoritari, se non proprio autorevoli (con me, ovvio, non si permette. Comunque oggi ha fatto un disegno al computer, tutto per conto suo, che era un capolavoro, andato purtroppo perso per una stampante con carenza di colore e una improvvida cancellazione successiva, sempre da parte sua). Oggi ha voluto sapere la storia della moltiplicazione dei pani e dei pesci, che gli sembrava bella. Dico, te la leggo sul librone. In Luca sono addirittura due le moltiplicazioni ma sono tradotte malissimo (edizione Paoline) e con termini datatissimi (la mia edizione è data anni sessanta ma "turba" invece di "folla" è ottocentesco. Non è rimasto molto soddisfatto e allora l'ho un po' colorita per conto mio e ho avuto anch'io una botta di mania di grandezza pensando che dovrei riscrivere i vangeli e non solo per i bambini, rendendo i miracoli per quel che devono essere "mirabili".

martedì 5 ottobre 2010

pidocchi

Certi giorni ho il sospetto che stiamo allevando un piccolo mostro. Mattia ha brontolato anche oggi all'asilo. A parte la patetica messa in scena che devo fare da due giorni, quella di mettermi il grembiulino (mi infilo solo una manica) ed entrare all'asilo facendo finta che mi riconoscono e mi respingono, oggi sono arrivato un po' di fretta e dalla finestra, in un pertugio della tenda ho guardato nel refettorio. Mattia era seduto al tavolo con a sinistra Erik, il bambino che piange sempre e Mattia dice che gli fa male alle orecchie, alla destra due bambine, che lui mi ha detto poi essere Lia e Kristel. Vedo che fa la faccia dura e fa segno qualcosa con la mano e parla. Naturalmente era come un pesce in un acquario, non sentivo cosa diceva. All'uscita gli ho chiesto cosa diceva. "Ho brontolato con Lia e Kristel perché Kristel faceva rumori sotto il tavolo e ho detto che non si fa". A sua madre ha poi aggiunto "devo brontolare con tutti io, ci dovrebbero pensare un po' anche le maestre". Capito? Praticamente si sente investito della parte di educatore dei pargoli. Adesso vuol invitare le due "brontolate" a casa sua sabato pomeriggio e io devo incontrare (e prima ancora individuare) le mamme e invitarle. Abbiamo chiuso il giornale stasera ma domani mattina c'è la prima pagina e le correzioni e ho poco tempo. Ma cercherò di individuare le mamme e invitare le figlie. Boh, magari mi dicono di no. Ah, all'asilo è scoppiato il caso pidocchi, due bambini (naturalmente amicissimi di Mattia, uno da lui definito "simpaticone" sono a casa. La nonna ha tranciato a Mattia i capelli, a scanso di equivoci. E mi ricorda quando mio zio don Pierì, saputo che a scuola c'erano i pidocchi, mi ha fatto rapare a zero che mi vergognavo a presentarmi a scuola. E non avevo nemmeno un pidocchio.

lunedì 4 ottobre 2010

tristezza

Si dimettono a raffica i sindaci e ci tocca fare e disfare il giornale che sarà in edicola venerdì prossimo. Così Mattia viene trascurato. Non sabato e domenica, l'abbiamo goduto e ci ha goduto, sabato siamo andati a vedere un asinello appena nato, di nome Pinocchio. Domenica pomeriggio in oratorio a provare tutti i nuovi giochi. Ma questa mattina non aveva proprio voglia di tornare all'asilo. Allora ho fatto finta di infilarmi il grembiulino e andare io al suo posto, ma mi riconosceranno? Sono entrato (cosa non si fa per un figlio) e poi sono uscito con il grembiulino sulle spalle e Mattia rideva come un matto, mi hanno riconosciuto, non so come hanno fatto ma mi hanno detto che non sono Mattia. E allora ha deciso che entrava lui a farsi vedere e così è passata anche questa giornata. All'asilo continua a mangiare poco o niente e non perché non abbia fame ma perché proprio le razioni sono scarse ("Ho mangiato la minestra, ma due cucchiai solo perché me ne hanno data poca"). Poi ha ripreso a giocare a tris, avete presente, quel gioco incrociato dei pallini e del x. Beh, mi ha battuto 4 volte, le prime due per gentile concessione, ma poi ha capito il trucco. Pepe (sempre lo zio Paolo) ha detto che è un gioco in cui si vince solo se sbaglia l'avversario, quindi è un gioco stupido. Mattia lo ha freddato al primo colpo e Pepe ci sta ancora pensando a come abbia fatto. Adesso riprendo a scrivere articoli per il giornale. Fine della pausa.

sabato 2 ottobre 2010

festa dei nonni

Ieri all'asilo festa dei nonni. Ma non ero invitato essendo padre. E così è andata la nonna. La maggior parte dei bambini aveva 4 nonni infilati, Mattia aveva appena l'unica nonna, un po' malandata anche quella, ma sono tornati tutte e due felici, Mattia ha cantato e recitato in mezzo al coro e poi si sono buttati sulle torte. Mattia era eccitato e agitato anche dopo la festa. E poi parla continuamente di una tale Kristel che ha il codino "ma è bella e un po' scura di faccia" e allpora se prima parlava di Chiaro si può senz'altro e ignobilmente fare la battuta su "io Chiara e lo scuro", anzi la scura. Anna stamattina mi ha rassicurato, anche il suo nipotino si è invaghito di una bambina, "che ha gli occhi azzurri come il cielo", questi bambini parlano tutti come un libro stampato, almeno mi rassicura, non è che Mattia abbia il "mal di braga" a quattro anni, è normale. Perché è la normalità che rincorriamo, appena c'è un parametro fuori "norma" si ricorre agli psicologi che naturalmente ho conosciuto e adesso sono obbligatori nelle scuole statali col bel risultato che le maestre, appena un bambino è appunto "fuori norma" lo scaricano nelle mani adunche di questi specialisti del nulla che poi redigono carte impietose che il bambino si porta dietro tutta la vita, arriva alle elementari e appena fa uno scherzo, la maestra va a vedere la scheda, ah, aveva problemi anche all'silo e via via fino alle superiori che poi magari arrivano anche fino a chi ti sta per assumere e all'Asl che quando avrai un semplice mal di testa diagnosticherà che in fondo lo si sapeva fin dall'asilo. Mattia ha la tosse secca, qualcosa, oltre al grembiulino, dovrà pur portarsi dall'asilo, no?