sabato 25 aprile 2009

dottori

Mattia in redazione ieri pomeriggio, sollecitato dall'ambiente dice "bello il giornale del papà e della mamma", tanto per chiarire che c'è un plagio già in atto. Poi il pallone fa aggio sul plagio, non sta fermo, vuol sapere perché si può giocare fuori sul piazzale solo di domenica e perché di domenica non ci sono le auto, dove sono tutti oggi, perché non sono al lavoro? Poi andiamo a farci fare una ricetta dal dottore, non per lui, e chiede se quello, l'ambulatorio, è l'ospedale e allora cosa si va dal dottore a fare se poi si deve andare in ospedale? Dice che lui ha la dottoressa Elisa, non quel dottore lì. In farmacia scopre che non si comprano solo gli zigulì ma anche le medicine. Sono passi importanti. Ma mi sa che fa finta di restare più bambino di quel che sembra: ha un dadone di pezza con su i numeri, lo lanciamo e lui indovina tutti i numeri, sa contare fino a dieci e fa le somme, se siamo io e te e arriva la mamma siamo in tre. E se arriva anche il Paolo (in questo caso il grafico) quanti siamo? Quattro no?, come dire, mi sa che ti ho battuto, come in tutte le cose, ieri sera mi insegnava una parola in inglese (vede un programma per bambini), gli ho detto che so di greco e di latino ma non di inglese e lui vuole insegnarmelo, perché sapere una parola è sapere l'inglese, come suonare il piano e la batteria, che abbiamo provato nella sala musica e mi sa che adesso può diventare anche un batterista. Ma vuol fare il pompiere, dopo il giro sul camion e ieri sera sul bordo del divano abbiamo giocato al pronto intervento con le pompe ecc. L'altro ieri ha incontrato Nicole, la bambina di cui parlava sempre. Ha fatto finta che non fosse lei poi ha detto alla mamma, "era... un po' Nicole ma non l'ho detto perché altrimenti papà mi manda ancora all'asilo". Ah, mi sa che non sono attrezzato per furbizie di questo calibro.

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