giovedì 30 settembre 2010

marcata visita

Mattia questa mattina ha marcato visita, come facevano alcuni sotto il militare che al mattino accusavano mal di pancia difficili da contestare, uno ha mal di pancia, mica la febbre che è difficile da farsi venire quando non ce l'hai. Sua madre ci è naturalmente cascata, come è tornato a casa dalla porta dell'asilo il mal di pancia era sparito. Ha promesso che domani sarà presente alla festa dei nonni e dovrebbe recitare la poesia. Sua madre non ha capito che è questo che lo terrorizza, non si ricorda la poesia. Tea è un fenomeno con la memoria, legge un libro ed è capace che recitarci intere pagine. Mattia mi sa che somiglia a me, ho una memoria diversa, di ragionamento, se il professore mi chiedeva quando era nato Carlo Alberto non ne avevo la minima idea ma se mi chiedeva di spiegare i suoi atteggiamenti tentennanti parlavo per mezz'ora. Fatto sta che Mattia dovrebbe recitare un'improbabile poesia che comincia con "Cari nonni" e poi basta, non c'è il seguito perché non ce l'ha. Gli ho detto: ma devi recitarla da solo? Lui: "No, tutti insieme". Ah, allora, gli ho detto, fai il pesce. Fare il pesce consiste nel muovere le labbra come se recitassi ma in realtà non emetti suoni. Poi gli ho detto, ma come, tu sei un attore nato, non devi aver paura di recitare... Lui mi ha chiesto: cos'è un attore? E lì non avevo tempo e ho pronunciato la frase che un padre non dovrebbe mai dire, te lo spiego un'altra volta. Lui recita a soggetto e gli piace quando metto in scena io le mie sceneggiate che invento sul momento, in mondi immaginari pieni di sorprese e di frasi improbabili. A mezzogiorno, con lo zio Gianni (il frate che regge una delle parrocchie più grandi di Milano e viene a trovarlo e pulire l'acquario) ha mangiato come un bue, supposto che il bue mangi tanto. E si è scoperto che all'asilo danno poco da mangiare, ma non solo il suo, Caty dice che tutti gli asili hanno porzioni piccolissime. E lui quando ha fame diventa furibondo e nervoso. Da qui forse derivano i suoi "brontolamenti". Penso.

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