venerdì 21 gennaio 2011

che barba

Mattia sembra guarito, anche se resta un po' assonnato (solo a volte, perché poi stasera, prima di partire dalla redazione, si è scatenato). Ha scritto i biglietti di invito per la festa di compleanno. Li ha proprio scritti lui, in stampatello. Il suo nome beh quello ormai è automatico, ma ha voluto che gli scrivessi tutti i nomi degli invitati e poi lui copiava sul foglio, alla riga giusta, aggiungendo poi sul "dove" il paese di "Sovere", sempre in stampatello. I moduli li abbiamo presi da internet e Tea però si è sbagliata e ha stampato anche quattro inviti in cui c'era "la festeggiata" invece che "il festeggiato". Guai, ha voluto che li stracciassi perché lui non firmava sotto "la festeggiata". Poi ha passato in rassegna tutte le foto vecchie che stanno in uno scatolone del prima che si formasse l'archivio informatico ed è partito. Sta bene, ha recuperato, anche se ha passato una notte piuttosto agitata. E ha ripreso le sue "uscite" a sorpresa, come quella di mettersi una mano sul mento e a domanda rispondere: "mi sa che mi sta crescendo la barba come papà, gli assomiglio proprio". E adesso chi glielo va a spiegare che farsi ogni mattina la barba è una scocciatura e che quindi il suo papà, a parte essersi fatto crescere la barba per un atteggiamento condiviso da chi voleva cambiare il mondo e cominciava rispolverando l'onor del mento in contrapposizione al disonore del mentire, conserva la barba anche per bieca comodità?

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