giovedì 6 gennaio 2011

befana

Stamattina altri regali, fortunatamente didattici (libri dei puntini e libro dell'alfabetizzazione) arrivate dalla... Befana, altro misterioso personaggio che porta doni. Timeo Danaos et dona ferentes, temo gli Achei anche quando portano doni, se Laocoonte fosse stati ascoltato (altro figlio di Priamo, fratello di Cassandra, stesso destino profetico) fosse stato ascoltato Troia non sarebbe caduta con quel "regalo" del cavallo. Mattia conosce la storia, su un suo libro c'è anche la figura del cavallone dalla cui pancia escono i soldati greci. Insomma Mattia sta concependo un mondo (e un cielo) popolato di munifici benefattori suoi. Ora ci si pone di nuovo il dilemma: ma i bambini vanno educati alla sofferenza, con dosi progressive e artificiali di delusioni e dolori, oppure vanno lasciati procedere in un mondo fatato fino a incocciare per conto loro nella realtà? Siccome non è un dilemma pedagogico di oggi, ognuno può pensarla come vuole. Le nostre mamme cercavano di fare del loro meglio per non farci uscire troppo presto dalle illusioni, ma loro malgrado, erano costrette a farci incocciare fin troppo presto nell'evidenza che il mondo non era così fiabesco come lo si pensava da piccoli, che le fate e le sante erano a "tempo". Ma è appunto su questo tempo e sul nuovo dilemma di questi benefattori (Babbi Natale, Sante Lucie, Gesù Bambino, Befane) sacri e profani che si dovrebbe aprire il dibattito. Nooo, il dibattito no. Mattia se la goda che l'attesa di vita si è allungata (per la sua generazione). Vorrei leggergli la poesia di Pascoli. Ma non vorrei confondergli ulteriormente sacro e profano.

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