giovedì 11 dicembre 2008

roccia

Stamattina Mattia si è svegliato e ha deciso che doveva venire con papà a Clusone. Era il giorno della vaccinazione. Nessuno gli aveva detto niente ma qualcosa deve aver orecchiato perché a un certo punto ha detto, proferito e sentenziato: "Io non faccio la puntura, vado a Clusone". Poi si è lasciato portare al... macello, come un agnello sacrificale, una punturina per la meningite e via. Gli ho detto che gli evita di ammalarsi ma mi ha detto che lui non si ammala mai. Il principio di non contraddizione non rientra ancora nei programmi dell'asilo e anche se ci fosse lui da 20 giorni non frequenta l'asilo e sembra rinato a nuova vita, ride, corre, salta, immagina di fare il pilota "che scende a bassa quota" (contagiato dal papà e dalla citazione di Paolo Conte) tra Lovere e Pisogne, alla guida di un battello fantasma che non parte mai perché non ritiene di fare un viaggio con un solo passeggero a bordo (sul divano), ne vuole una folla, come quelli che ha visto salire sul battello reale, gli studenti delle superiori che traghettavano da una riva all'altra e il pilota che gli si è concesso un momento, prima della manovra d'attracco, facendogli vedere il grande timone, come quello delle navi pirata. La puntura a quest'ora non gli ha fatto effetto, ha divorato il pranzo, rubando anche la porzione della nonna. Gli ho detto "sei una roccia". "Io non sono una roccia, sono un bambino", mi ha riposto risentito.

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