mercoledì 17 dicembre 2008

musica maestro

Scusate il ritardo, c'è stata S. Lucia ma c'è stata anche una faticosa chiusura del numero di Araberara, 64 pagine che stamattina abbiamo inviato in tipografia e venerdì è in edicola. Mattia ha ricevuto una valanga di regali, un piano con lo sgabello, e sembrava che lo sgabello fosse più importante della pianola, una tromba nel senso dello strumento musicale, acquerelli perché si ritiene un pittore già affermato, così come un musicista, perché quando gli ho detto che se vorrà lo manderò a scuola di musica, al solo sentire la parola scuola, mi ha risposto, ma papà, io so già suonare. Poi ha messo la nonna col microfonino in mano e le ha ordinato di cantare e lui la accompagnava alla pianola in un mix di suoni e rumori da musica sperimentale che devo definire, per evidenza temporale, contemporanea. Con gli acquarelli ha sfornato due o tre quadri sui due piedi. Quando la mamma si è arrabbiata perché vuol fare di testa sua e gli ha nascosto tutti i giochi, ha scovato un vecchio camioncino un po' sgangherato. Non si è mai divertito tanto. Da qui nasce la sobrietà di cui parla Tea nel suo editoriale di questo numero. L'asilo? Ah, già. Ormai abbiamo rimandato a gennaio.

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