martedì 9 dicembre 2008

favole

Mattia non va più all'asilo, basta, dice che è grande, dice che si annoia, stamattina ha detto la sua frase più bella "solo con papà non mi annoio". Naturalmente mi sono sentito proiettato nel ruolo di "animatore" e l'ho tenuto attivo tutta la mattina, in redazione. Ieri abbiamo analizzato tutte le statuine del presepio, mancava giusto la capanna con i suoi inquilini. Mattia dice che lui vuol fare l'officina dove c'è un falegname, un fabbro, un maniscalco, un fornaio e un pescatore, che di per sé non starebbe nel chiuso, ma ci manca il laghetto e si deve adattare. Manca il ciabattino, dico io. Mattia non ha idea di cosa faccia il ciabattino finché non l'ho favorito nel collegamento con "nonna ciabatta", il titolo che ha dato alla nonna e che la nonna accetta con orgoglio. Per S. Lucia è successo un incidente di percorso: è salito sulla mia auto e incredibilmente è riuscito a guardare nel bagagliaio dove c'è lo scatolone del piano con lo sgabello e gli acquarelli. "Ah, guarda qui il piano con lo sgabello che mi deve portare S. Lucia. Mi sa che S. Lucia si chiama Piero". Gelo. Gli ho raccontato che S. Lucia non può andare contemporaneamente in tutti i paesi e a Clusone è passata prima, con la promessa (mia) che non avrei fatto aprire il pacco prima di sabato mattina. Mi ha guardato con sospetto. Però ho recitato bene. Gli ho detto, vuoi che lo apriamo subito, telefono a S. Lucia e glielo chiedo. No, aspetto, ha risposto. Mi pare che perfino le fiabe siano più complicate di quelle dei miei tempi.

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