venerdì 30 ottobre 2009

do ut des

Mattinata serenissima. Prato umido di rugiada, la diga si allarga, c'è il laghetto, Mattia che ingenuamente ritiene fuori norma perfino sollevare un sasso o rimuoverlo, "sei forte tu". Ma stato forte, mi ingegno, non era Archimede che diceva, datemi una leva e vi solleverò il mondo? Ha salutato la Madonnina dentro la chiesa chiusa, "ma è solo un dipinto (!) andiamo su alla Madonna". Quella della grotta, quella sempre triste e sola, quella che sembra giapponese, una statua nella grotta. Gli ho detto, hai visto che ti ha ascoltato? La mamma ha dormito. Sìììì? Diglielo che dorma anche stanotte. "Ma ha dormito davvero?". Agnostico, incredulo, dovevo chiamarlo Tommaso. Beh, non hai visto? "No, non ho visto perché dormivo". Ma non la guardavi con un occhio solo? Mattia si è divertito e poi ha chiesto una nuova... grazia, quella di far dormire anche stanotte la mamma. E lì mi sono avventurato nel voto (ex voto) di scambio: bisogna fare un fioretto, tu cosa fai in cambio? Mi sarei morso la lingua. Spiegate voi cosa voglia dire fioretto. Se poi beccate uno come me che odia il do ut des, fate voi, ne è venuto fuori un ignobile "va bene, mi lavo i capelli" come scambio di favori celesti e terrestri (Mattia odia lavarsi). Siamo ridiscesi al parco a farci due dondolate in altalena e lasciar riposare i pensieri.

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