giovedì 22 ottobre 2009

Non è mai troppo presto

Pomeriggio in redazione con Mattia che scrive perfettamente al computer riconoscendo le lettere. ma le vuole grandi (sarà un segno di megalomania ereditaria?), i colori invece non gli interessano ("scegli tu"), poi si stufa e vuole scrivere lui, scegliendo a caso e si diverte a farsi leggere quello che ha scritto, parole lunghissime e senza senso che però danno suoni divertenti. Alla mamma che vede "ansiosa" suggerisce la soluzione: "Quando hai la psiche tumefatta, fai come Pippi, canta siam felici siam felici tutti i giorni". Pippi sarebbe Pippi Calzelunghe. Ah, la "psiche tumefatta" è un'espressione che usava scherzosamente sua madre e quindi Mattia si adegua. Come si adegua alle mattane degli adulti, sostenendo che è lui che "deve" tenere la nonna, è lui che "deve" dormire nel lettone perché la mamma altrimenti ha paura e la difende lui. Come difende la casa: "andate pure, se vengono i ladro gli mando ad aprire Simone". Simone è un peluche, "se viene Luciana non le apro". Umori e adeguamenti alla vita. E' di nuovo bianco e rosso, sta bene. Adesso non vuol più vedere i cartoni ("sono per piccoli" e guarda il programma dei "numerotti" che insegnano addizioni e sottrazioni. Una sorta di "Non è mai troppo tardi" televisivo degli anni sessanta, solo che qui dovrebbe intitolarsi "Non è mai troppo presto", visto che davvero i bambini imparano in fretta.

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