martedì 4 agosto 2009

penitenza

Brutti giorni per Mattia, senza padre (nè madre) troppo impegnati nel fare il giornale (stiamo finendo il numero che andrà in edicola venerdì, domani mattina gli ultimi ritocchi). Ieri lo zio Mario è uscito dal cancello con la sua "panda vecchia" (Mattia le cataloga correttamente, quando passano. L'ha posteggiata appena fuori. Pioveva. E' tornato a chiudere il cancello e l'auto è andata giù per la stradina, non ha fatto la curva e si è schiantata contro il muro della chiesa. Mattia ha descritto la situazione, "pam, credo si fosse rotta una bottiglia". Era divertito, non ha capito ancora il pericolo, l'ha divertito il pam e ieri sera mi raccontava la storia come una fiaba. L'altro giorno invece al santuario ho sfiorato senza saperlo l'incidente: c'era due fratelli che conosciamo e si sono messi a giocare al pallone. La ragazza però ha voluto giocare a pallavolo e io le ho insegnato il palleggio e il bagher. Mattia era con sua madre un po' in disparte. Non mi sono accorto di nulla ma si è risentito: "ma lo sanno che è il mio papà e non il loro?". E poi ha avuto parole non proprio di apprezzamento nei riguardi dei due ragazzi. Quando finalmente se ne sono andati lui è sceso dal suo piccolo aventino e mi ha detto: "Adesso giochi con me". Come fosse una penitenza.

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