martedì 18 agosto 2009

le gru

Mattia stamattina voleva la colazione cui è stato abituato, pane, marmellata e succo (che poi il pane finiva alle anatre). Oggi ci siamo impegnati ad andare al santuario a controllare i lavori per la grande festa di settembre. Senza il suo benestare (di Mattia) difficile che si faccia la festa e sia dichiarata agibile la nuova struttura. Anche a Montisola ha stigmatizzato il fermo lavori (per ferragosto) di case residenziali in località Sensole, sulla stradina che porta al... porto. Gli ho raccontato la storia (di Boccaccio) della gru (c'era una grande gru nel cantiere) e di Chichibio che cucinò una gru e ne mangiò di nascosto una coscia poi per non farsi scoprire voleva far credere al suo padrone che le gru hanno una gamba sola perché su una gamba stanno nella palude, Il padrone non ci sta, vanno alla palude ed effettivamente le gru stanno su una gamba sola. Ma il padrone fa un urlo e le gru se la danno a gambe (due). Chichibio gli risponde prontissimo: "Ma lei a quella in padella non ha fatto un urlo, altrimenti avrebbe messo giù anche l'altra gamba". Mattia l'ha voluta risentire la storia, non cogliendo la battuta, ma facendo finta (almeno penso, con lui non si sa mai) di averla capita. A Montisola ha analizzato tutti i mezzi di locomozione locali (perlopiù motorini, da distinguere in vespe e api con l'aggiunta degli scarabei), tutti insetti fastidiosi come le zanzare. Gli ho raccontato una mattina di un'epica battaglia tra me e le zanzare durata tutta notte come la petite chevre di Monsieur Seguin che lottò tutta la notte col lupo sulla grande montagna. Ma due mi sono sfuggite, una ha punto lui e una me, così impara che le battaglie lasciano morti da ambedue le parti. A sentire parlare di morti ha fatto un ardito collegamento con il sig. Beretta, proprietario dell'isola di S. Paolo e della chiesetta di Sensole, che fabbrica fucili e pistole che uccidono la gente in guerra. Cose minime.

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