lunedì 8 novembre 2010

funzioni

Oratorio pieno anche ieri, nonostante la pioggia battente. Don Fiorenzo e Don Simone hanno fatto un buon lavoro. Sabato bel tempo e giochi praticamente gratis con gonfiabili e scalata alla parete artificiale, metafore sbiadite di quando ci si "elevava" anche fisicamente ma non "in sicurezza" bisognava almeno scarpinare sui sentieri di montagna. Ma fa niente, di questi tempi basta alzarsi in piedi ed è già una conquista visto che siamo tutti culturalmente orizzontali. Mattia Ha giocato a tutto. Capisce lui i giochi prima di me e la sorpresa è che vince davvero. L'ho già detto, a me non piace perdere, nemmeno con un bambino e ho ricavato una sostenibile teoria da questo fatto (riassumibile nella comoda tesi che si deve saper perdere, naturalmente devono saper perdere gli altri). Mattia così cresce nel sano conflitto generazionale e non è escluso che un giorno prenda la grande decisione di far fuori la figura (e già che c'è anche il corpo) paterna come da tesi psicoanalitica, tutta roba malsana. Fatto sta che però mi batte davvero, anche perché (tesi difensiva) lui si esercita con sua madre su giochi improbabili "da tavolo". Ma si è divertito e anch'io nella sala affollata dell'oratorio, un andirivieni incredibile di ragazzi, ragazze, uomini e donne, papà e perfino tre nonni (non contando il sottoscritto che ha due funzioni, quella di padre e di nonno). Il Mattino purtroppo la cerimonia del 4 novembre è stata sbagliata, ma non infierisco con il "Monte Grappa" suonato nel vuoto perché la corona d'alloro era già stata posizionata da un'ora e l'Inno di Mameli finito quando finalmente comincia a salire la bandiera sul pennone, le solite frasi del Sindaco e via. Doveva esserci la processione ma non c'è stata per il maltempo, che poi miracolosamente aveva anche resistito per quell'ora. Mattia ed io abbiamo seguito tutte le funzioni, versato l'obolo e stretto le mani della pace. E non si è nemmeno annoiato.

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