martedì 3 agosto 2010

cena

Oggi è giorno di chiusura del giornale. Piccola pausa. Mattia lo vedrò stasera, gli ho detto di avere pazienza poi passiamo una settimana a Montisola. A lui piace sia Montisola che Caorle. Ieri sera abbiamo giocato a tennis (rudimentale, comincia però a capire che bisogna buttare la pallina nel campo avversario, anche se poi di solito le spara alle stelle) e chiacchierato un po'. Il suo problema è indovinare quando scherzo e quando parlo sul serio. Me lo chiede, "scherzi, vero?". E poi: "dai continua a scherzare". E nello scherzo ci inventiamo improbabili situazioni che lo divertono a inventare cose sempre più inverosimili. Siccome tra sabato e domenica dovevo leggere un libro per poi presentarlo (l'ho fatto ieri pomeriggio a Bratto), faceva il tifo sulle pagine che avevo letto, "a che pagina sei?" e io 122 e lui, "Mamma, è a pag. 122" come fosse una conquista e alla fine, quando ho chiuso il libro mi ha chiesto di leggerlo lui e ha cominciato a sfogliarlo ma evidentemente non trovava nulla di interessante. Poi ha voluto sapere cosa andavo a dire del libro e lì le cose si sono complicate perché io in queste occasioni parlo a braccio, quello che viene viene. Ieri sera invece ha voluto sapere cosa significata "esattamente" che lui usa ma evidentemente gli sfugge... l'esatto significato. Giri di parole per spiegare cosa significhi "esatto", mi trovo in difficoltà, poi penso di essermela cavata. Invece è sullo ieri, oggi e domani che ancora non ci siamo. Sa fare le sottrazioni ma usa a sproposito ieri per dire domani e la distinzione tra pranzo e cena è stata risolta come col nodo gordiano, "si dice cena e basta".

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