martedì 31 agosto 2010

autorità

Lunga contrattazione oggi pomeriggio tra padre e figlio, rinnegando quindi ogni tipo di gerarchia, mettendo sulla bilancia la mia autorità costituita da leggi e usanze, forse natura e religione. Insomma ho detto a Mattia che deve andare all'asilo, 20 giorni, fuori i festivi, ogni giorno in cui fa i capricci aumento di un giorno. Siamo nella fase numerica, pretende da due giorni che io conti fino a mille, sono arrivato a 450 poi mi sono stufato ma credo abbia afferrato il meccanismo, lo facevo contare dopo la decina e lui riprendeva esattamente con l'aggiunta di uno. Che c'entra? C'entra che quando ho discusso e gli ho detto che se fa i capricci un giorno gli scalo un giorno dai 20 lui deve aver fatto i conti che in fondo gli conveniva fare i capricci dal primo giorno e invece ho rigirato la frase, vuol dire che ti aumento di un giorno. E la cosa è finita con un accordo tra gentiluomini. Col cavolo, quando è arrivata a casa sua madre l'ha chiamata in sala e le ha annunciato che sì, c'era l'accordo sui venti giorni, ma lui non ne faceva nemmeno uno. Mancano 5 giorni a lunedì mattino. Credo che non ce la faremo. Forse la natura dell'uomo non è democratica.

1 commento:

SaPa ha detto...

io sto con Mattia!!! Ribaltare il tavolo delle trattative col padre subito e poi sit in in sala!
sara