venerdì 30 luglio 2010

Socrate

Oggi non ho ancora visto Mattia, siamo impelagati col giornale (è un numero corposo) che uscirà venerdì prossimo ma deve essere terminato entro martedì sera, mercoledì mattino al massimo. Va beh, Mattia oggi piangeva, si sentiva abbandonato da padre e madre in un colpo solo-. Quindi ha provato i dolori di orfano a salve. Amedeo (che mi ha riscritto) ha ragione, la cultura serve, intendevo solo dire che ci si fanno mille problemi, i nostri genitori sopperivano alle carenze con le esperienze, ma questo è il mondo che sembra ripartire da zero. Non solo film comunque (anche se la presa è più immediata. Gli leggo libri (perfino "Il Piccolo Alpino") e gli racconto storie. Quando dorme con me pretende ogni volta una storia, per questo sto cercando di frugare nella memoria le storie più costruttive, proprio quelle in cui i buoni sono ancora riconoscibili dai cattivi, il bene dal male. Lo so che la realtà mischia tutto e diventa più difficile poi portare la distinzione nella realtà. Mi rendo conto della difficoltà, la sto vivendo, tutto quello che dici viene smentito da mille altri rivoli di messaggi che sembrano altrettanto e apparentemente più autorevoli. Credo che il messaggio che passa sia quello più autorevole, la stima che lui ha per il padre o la madre, lo zio o chi per esso. Per questo l'esempio è basilare. Purtroppo poi viene l'utilitarismo, come dire, dici bene tu che quello fa il furbo e non va bene ma vedi che il vigile non c'era e l'ha fatta franca? Qui subentra il discorso del bene gratuito. bisogna riandare a Socrate. Bravo, con la fine che gli hanno fatto fare. Se è per questo anche a Gesù. E allora punto sull'uomo che fa perché pensa, non perché gli altri fanno. Parole, parole. Ma vedo che funziona. Per ora. Mi auguro di trovare nella scuola un supporto. Un augurio cui non credo molto nemmeno io. Un tempo era il paese intero (preti, dottori, maestri, semplici compaesani) che condivideva un progetto educativo, se rompevi un lampioni chiunque ti sgridava e tu sapevi di aver sbagliato. Oggi ognuno corre (e corre) per se stesso e se non tocchi il "suo" non interviene. Brutto mondo. Dai che rimontiamo.

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