sabato 17 luglio 2010

capitani coraggiosi

Nei miei modelli educativi ho proseguito ieri nella proposta di un film, "Capitani coraggiosi", tutta roba datata, bianco e nero (che a loro modo sono la semplificazione della difficile distinzione tra bene e male). L'abbiamo visto per metà, siamo alla "rieducazione" del bambino capriccioso che si trova suo malgrado a dover subire le leggi per lui inedite di un mondo diverso, una nave (metafora) su cui si intrecciano i rapporti di odio e amicizia, gomito a gomito tra colleghi di lavoro, gerarchie consolidate, solidarietà e cameratismo. Il ragazzo impara a non imbrogliare, che non è vero che tutto si può comprare ecc. Era un anno che tentavo di avere il film, finalmente Paolo è riuscito a farmelo avere. Tutta la prima parte è dedicata al padre che è in affari e quindi non ha tempo, manda soldi al figlio che in collegio "compra" i favori di insegnanti e compagni di scuola, fino a che si scontra con chi non si lascia comprare. Avevo paura che Mattia si annoiasse. Invece ho dovuto interrompere di forza a metà. Non so però se fargli vedere quando Manuel, il nuovo amico del ragazzo, muore tra le onde nella pazza corsa tra le due navi. Ci devo ancora pensare. A me aveva fatto bene, ma forse ero più grande di Mattia, quando l'ho visto. Sentendo in giro storie di madri e padri cui sfugge del tutto l'educazione dei figli, comincio a vacillare nelle mie certezze didattiche, datate come il sottoscritto. Cerco di rifarmi a mio zio che mi ha tirato su, e non so bene come ha fatto (è la mia ricerca di memoria) nell'assoluto disprezzo di ogni gesto disonesto. Mica facile, adesso i modelli sono l'opposto, forse allora ce n'erano meno e almeno venivano additati al pubblico ludibrio, c'era il senso del peccato, c'era il senso del reato. Ma quando sento che una bambina di 13 anni, al carabinieri che l'aveva fermata e la stava interrogando sul sesso a pagamento, ha candidamente (!) offerto allo stesso una "pompa" come risarcimento liberatorio traduco nel fatto che per lei fosse un semplice intoppo fastidioso. Pubblicheremo sul prossimo numero una lettera di una mamma sulla nostra inchiesta sui "Guerrieri della notte del Porto di Lovere". Mi preoccupa ancora di più come verrà su Mattia.

1 commento:

amedeo ha detto...

avendo un figlia di 10 anni io e mia moglie abbiamo findall'inizio cercato di trasmettere i veri principi di lealta' correttezza e onesta verso tutti sperando che cresca benissimo.chi lo sa boh per ora le siamo sempre sul collo e poi speriamo che continui cosi.
io penso sia difficilissimo educare
purtroppo non ho visto il film che ha proposto , ho valutato altri film e da ognuno qualche spunto , qualche concetto educativo l'ho estrapolato e subito mostrato alla mia bimba.
credo che suo filgio sia fortunato a avere due genitori colti e preparati , mi preoccupa di piu l'educazione fatta sui principi di materialismo (non e' retorica e' sana preoccupazione)
mi collego alla ragazza e la "popma" che ai nostri tempi e ai suoi direttore, " era inimmaginabile a quell'eta' , ora invece e' diventata una routine ,forse un passo sopra l'onanismo..anzi quella che sentivo raccontare da altri adolescenti era"ti fai dare 10 euro a pompa e ti ricarichi il cellulare" ! bella attivita' imprenditoriale senza dover elemosinare la mancetta ai genitori..
ma direttore, siamo diventati vecchi noi o stanno invecchiando precocemente i ragazzi di 13 anni ?