martedì 27 luglio 2010

contrappasso

Devo una risposta ad Amedeo che ha fatto un commento sul blog. Non credo sia un grande vantaggio oggi avere due genitori di cultura. Come vede da questo blog, il tormento fa aggio sull'estasi, i dubbi si moltiplicano, c'è il rischio di dare troppe sollecitazioni, di coltivare troppe attese. Ripenso, come sapete da quanto scrivo, al meccanismo con cui sono stato allevato, che mi pare (per puro spirito di autostima) sia stato efficace nel trasmettermi principi che mi guidano da quando ho l'uso della ragione. Ricordo che mio zio Don Pierì non sprecava molte parole, correggeva in corsa, non mi faceva prediche. L'unico motto che trasmetto a Mattia è una frase: "Brutto o bello conta il cervello" (lui me lo diceva in dialetto). Poi era l'esempio che contava. Lo osservavo nelle diverse situazioni e... imparavo. I bambini, lo vedo anche con Mattia, memorizzano incredibilmente ogni comportamento dell'adulto di riferimento. Se ti contraddici, se sbagli e non lo ammetti e non spieghi che il dogma dell'infallibilità è riservato al divino, che già fu una forzatura (dei cardinali italiani contro quelli francesi) per il Papa, prima o poi te lo rinfaccia e si sente autorizzato a ripetere il tuo errore o il tuo comportamento. Credo che l'educazione sia sostanzialmente esempio.
Mattia ieri pomeriggio è stato in redazione e poi la sera siamo andati a presenziare (pochi secondi) a una veglia funebre a Lovere del cognato della zia Caty. Mattia ha guardato dall'inferriata della chiesina (vicino a San Giorgio) e poi si è interessato di più ai dissuasori che si alzano e si abbassano a secondo delle auto autorizzate. Poi è arrivato lì uno che voleva passare e ha trovato un altro furbone che gli ha detto che "tanto passano tutti lo stesso". E mi è venuto in mente l'episodio dei "Mostri" (un film datato, ovviamente) in cui Tognazzi insegna al figlio a mangiare tante brioches e pagarne una sola, ad andare contromano nel senso unico, a fare il furbo e poi finisce con la cronaca nera del figlio che uccide il padre per rubargli i soldi. La legge dantesca del contrappasso la subiamo in terra, non c'è da aspettare l'aldilà. Vanno tutti di fretta, di questi tempi.

1 commento:

amedeo ha detto...

Se pero’ se mi dici che non serve la cultura nell’educare i figli ti posso rispondere figuriamoci senza cultura.

Io per cultura “educativa” non intendo avere genitori laureati..
Io non penso assolutamente di essere piu’ bravo ad educare mia figlia ,rispetto a mio padre muratore con la terza elementare il quale a fatica ha fatto crescere quattro figli. (E se penso a quante ne ho combinate.. mio padre e’ stato un santo!)
(Perdonami la forma ….ma escono pensieri e li scrivo)

hai perfettamente ragione quando scrivi che i figli prendono come esempio tutto quello che il loro educatore fa ..se questo lo ritengono il loro adulto di riferimento .
e quindi l’educazione dei nostri figli e’ data dall’educazione nostra? Ma noi precedentemente educati dai nostri adulti di riferimento.
Ma come vedi anche Mattia osservava i furbi che passavano oltre la sbarra nonostante il veto.
i bambini “sono delle spugne”! E questi comportamenti li memorizzano ! assorbono !fagocitano tutto quello che vedono cavolo e poi .. visto che si può perché non copiare.
L’idea tua di educare i figli con esempi presi da film e’ molto interessante . io mi ricordo solo cartoni animati giapponesi dove missili e bombe precipitavano come coriandoli. Però anche li una trama c’era..
Vinceva sempre il bene contro il male ! .