martedì 15 dicembre 2009

futuribile

Ieri toccata e fuga, padre-figlio. Oggi solo fuga. Chiusura di giornale, affanno. Adesso mi sono calmato. Mattia da casa non vuole nemmeno parlarci, si sente abbandonato. Ma adesso abbiamo un mese davanti di vacanza e andiamo insieme almeno una settimana, senza affanni. Dai, dai, dai. Domani sarà un mercoledì da leoni. Mattia inventa canzoni sulla sua batteria. "Questa canzone è dedicata a chi va sul prato con le pecorelle" e vai battendo con le bacchette sui tamburi e i piatti. "Questa canzone la canti tu papà: è dedicata all'oratorio di Lovere". Chissà perché proprio a quelli di Lovere. E devo inventarmi melodia e parole. Poi si ispira a Pippi calzelunghe che vola (ahi, il pericolo dell'imitazione). Sul suo banco di scuola si trova a suo agio, assume l'aria di uno che deve comporre qualche poema. Ieri ha fatto un quadro bellissimo con i colori (si spalmano con le mani) regalati da Checa. Un cielo,e un albero, tutto in stle molto futuribile più che futurista, macchie di colore. L'ho esposto sul vetro della redazione. L'arte va incoraggiata.

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