lunedì 28 dicembre 2009

centenari

Toccata e fuga. Mattia si è alzato con un raffreddore colante che lo rende furioso. Poi passa tutto, gli basta una macchinina e sembra un altro giorno. Ieri sera mi ha detto: adesso fai il meccanico che devo portarti delle macchine da aggiustare. Lo faremo magari oggi pomeriggio. Fuori/dentro, freddo/caldo. Mi viene in mente che anche noi da ragazzi si era al freddo e il caldo era solo quella della stufa della cucina, mani gelate da piangere quando si scongelavano sulla stufa, ma sempre fuori e anche in casa, a parte la cucina, c'era tutto freddo, ci si alzava, ci si vestiva, freddo/caldo, non mi pare che fossimo una generazione particolarmente forte nel fisico, anzi, si era vecchi a 60 anni. L'altro giorno in ospedale ho trovato una signora di 98 anni che parlava con una lucidità impressionante, sembrava una di 70 anni al massimo. Ha confidato di avere una sorella che compirà, come la Margetì di Riva di Solto, 106 anni in aprile (Margetì li compie il 20 gennaio prossimo). "E' al casa di riposo ma non perché non si muova, solo che siamo tutti vecchi". Fa impressione una donna che ha figli ottantenni o poco meno, si allunga la vita. Spero per Mattia che si allunghi ma con la soddisfazione di essere lucidi, altrimenti a cosa serve? Mattia ha imparato a soffiare... il naso, meno male, era una delle cose che ancora non gli riuscivano, come tenere in mano correttamente una penna (non che sia un obbligo tenerla in un certo modo, è una questione di "economia pratica". Queste lunghe feste snervano anche lui e non sono educative, troppi portatori di doni, come ho scritto, troppi messaggi contrastanti e la fatica di crescere uomini quando noi già uomini fatichiamo a trovare filo logico avendo lasciato per maledizione nel paradiso terrestre perduto l'albero della conoscenza del bene e del male. Chissà che sapore avrebbe la vita ritrovando il gusto di morsicare una mela. Senza sfide, così, per il solo gusto di conoscere i sapori elementari.

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