mercoledì 3 giugno 2009

repubblica

Festa della Repubblica, tutti in piedi sul piazzale del santuario per l'inno di Mameli. Proprio tutti no, ma buona parte dei 150 spettatori. Mattia in piedi davanti a suo padre. Lui è "Italiano" anche se suo padre insiste nel dire che prima la sua identità è di "scalvino". Guarda la montagna e chiede: "Dov'è Vilminore?". Gli dico, di là da quelle montagne". "Ah". Poi si è annoiato con la melodia di Moon river e siamo andati all'interno della chiesa per fare le foto da lì alla Banda che suonava nel portico. Già archiviata la vicenda "Giulio". Avevo mobilitato studiosi universitari di grido (con sordina) per capire la valenza dell'amico immaginario e adesso mi ritrovo che "Giulio sta a casa sua" e Mattia alla sua. Tutti che lo salutavano e lui chiuso in una dignitosa e sdegnosa ritrosia che viene popolarmente etichettata come "ah, sei vergognoso, eh?" che vorrebbe dire che si vergogna ma a suo padre (ormai sono come Cesare, parlo in terza persona) suona sempre come un'accusa, vergognoso per che cosa? Siamo andati sfacciatamente a chiedere una fetta di anguria a una comitiva di Pianborno o giù di lì: sono stati gentilissimi. Lui l'ha divorata e attaccava il bianco quando gli ho spiegato che, sarà un caso, ma dei colori della bandiera italiana, nell'anguria, di "buono" c'è solo il rosso, che se mi sente il berlusca delle smorfie istituzionali, mi mette addosso l'anatema. (Ps. Avremmo mangiato anche un ghiacciolo all'amarena: ne avevamo chiesto uno rosso, intendendo quello all'arancia, ma ormai il daltonismo è dilagante anche tra i baristi d'occasione). Al concerto la sua presenza era dovuta, per via che nella Banda suona il flauto traverso la sua fidanzata ufficiale, la Checa, sedicenne, che l'ha presentato alle sue amiche e l'ha rimpinzato di pasticcini e pizzette. La Placidia gli ha dato le due mentine di rito, una azzurra e l'altra bianca e ha raccontato della Banda che è tornata in concerto al santuario dopo decenni di assenza. Poi giocando al pallone ha detto "Tocca a... tu" (la pausa è dovuta al fatto che suo padre insiste a non fargli usate il "te" dilagante alla romana). Gli ho detto, "No, questa volta ci vuole il Te". Lui ha detto: "Perché questa volta?". E lì sono andato in tilt: come si fa a spiegare cos'è il soggetto che compie l'azione? Ci ho provato, poi gli ho detto che con calma ci arriviamo, gli ho fatto qualche esempio e finalmente (questa volta) lui si è annoiato e abbiamo cambiato gioco. In serata (forse proprio per il faticoso dilemma tra Te e Tu) disastro: Mattia stanchissimo non prendeva sonno, ha sfiancato mamma e nonna dopo aver fatto il patto con suo padre: oggi il programma segreto (tra noi due) è che andiamo a comprarci una fettona di anguria e ci mangiamo un ghiacciolo bianco. Per la par condicio elettorale, suppongo.

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