lunedì 5 maggio 2008

Le braghe

Vedendo Berlusconi capitalizzare politicamente il successo milanista in modo al solito sfacciato, mi sono chiesto quanti interisti (era il derby) l'abbiano votato alle recenti elezioni. Non c'entrerebbe nulla, la politica col calcio, ci sono milanisti che votano a sinistra e interisti a destra, ci mancherebbe. Non quando però una squadra viene usata per fini politici (basta leggere i commenti dei tifosi milanisti su Massimo Moratti, paragonato a Veltroni): allora la risposta va data in termini politici. Un mio amico milanista, quando Berlusconi "scese in campo", nel 1994, non rinnovò l'abbonamento al Milan. Maldini che fa propaganda elettorale alla vigilia (sconfitto, commentò che la vera 'partita' era un'altra, quella della domenica, con chiaro riferimento al voto). Inzaghi è già stato nominato... sul campo dal padre-padrone ministro in pectore dello sport, e siccome Galliani ha dichiarato che Inzaghi sarà titolare anche il prossimo anno, Berlusconi pensa di farlo ministro quando, nel 2013? Facendo intendere che sarà ancora lui a decidere, a 78 anni! Mi correggo, l'offerta in realtà, mi hanno detto, è come responsabile del settore sportivo di Forza Italia o Partito delle Libertà, dove c'è bisogno di gestire il footing mattutino dei capi. Forse ce la fa perfino Inzaghi che pensavo avesse più motivi per essere riconoscente al Leffe (ora AlbinoLeffe) e all'Atalanta che lo hanno allevato e lanciato. Il Milan c'entrerebbe nulla, Berlusconi, come fa in politica, manda fuori falsi bersagli per non essere... silurato e il bello è che riesce a far passare come brillante, vincente, anche una stagione disastrosa. Come il centrosinistra non ha mai saputo trasmettere e capitalizzare nemmeno i (relativi) successi, Berlusconi è un mago che quando dal cappello non gli esce il coniglio ma solo un fazzoletto per piangere, invece di ammettere il flop riesce a far credere che i comunisti gli hanno mangiato il coniglio e sventola il fazzoletto spacciandolo per un prezioso cimelio d'artigianato del... pizzo.
Chiacchiere. Ma quanti interisti domenica, allo sfottò berlusconiano, hanno pensato a quando lo hanno votato? Che poi se estendessimo la domanda a juventini, romanisti, fiorentini ecc. tenendo conto che anche una parte di milanisti non lo ama di certo come politico e sa che le vittorie di Pirro durano un giorno, uno si chiede se non ci sia una fetta di popolo delle libertà già pentita prendendo atto dell'esibizione di arroganza... L'uomo non sa perdere (vi ricordate i brogli denunciati nel 2006? Naturalmente non c'erano) ma il brutto è che non sa neppure vincere. E siccome la vita è fatta di saliscendi, viene il sospetto che non sappia neppure vivere. Del resto per quante ville abbia, ne può abitare una sola alla volta. Come quel tale che aveva migliaia di pantaloni (braghe), e se ne vantava dando degli straccioni a chi gli confessava di avere appena quello che indossava: fino a che uno gli rispose che in fondo non c'era poi tutta quella differenza: tutte e due ne potevano mettere solo uno alla volta.

1 commento:

Barbara ha detto...

E' vero, se si ha un'identità quando si è tifosi la si dovrebbe avere anche quando si vota, che a quel punto da identità diventa coerenza. Viva Inter, Forza Araberara. Ciao Barbara