lunedì 19 maggio 2008

sconfitte mutilate

Questa ci mancava, l'Italia divisa tra interisti e antinteristi. Che poi, se pensate che l'alternativa non era il Milan o la Juve, ma la Roma, c'è da riaprire il discorso Lega. Come che c'entra? Avevano appena finito di fare fumose analisi peciose (che è diverso da speciose, è una voce dialettale per dire con più efficacia "noiose") sul voto operaio e addirittura ex socialista alla Lega, che adesso qualcuno dovrà cimentarsi a cercare di spiegare perché parte dell'elettorato leghista teneva alla Roma invece che alla "padanissima" Inter. La campagna di Libero contro Moratti mi ha altrettanto sorpreso, da un tifoso della Fiorentina come il bergamasco (e quindi atalantino a sua volta "geneticamente modificato") Feltri non mi aspettavo attacchi così feroci e sconclusionati nella logica e nei numeri. Faceva concorrenza ai giornali romani. A meno sia proprio quella la strategia editoriale...
Ma segnalo il relativamente vecchio rito tribale di non riconoscere mai i meriti altrui, quand'anche non siano a tutto tondo e tanto meno i demeriti propri (Vetroni che in una vignetta si chiede come abbia fatto... Prodi a perdere così male). E' tornato il vecchio piagnisteo dei perdenti (questi sì perdenti, caro Vittorio: non è un vezzo, ci conosciamo da infiniti anni) che nascondono la propria sconfitta (e non parlo della Fiorentina) denunciando "sconfitte mutilate" (c'erano una volta le cosiddette "vittorie mutilate" che ben coltivate hanno portato al fascismo), rivoltando come un calzino non solo la logica ma anche storia e geografia.
No, mi ricredo, niente di nuovo: basta davvero (ri)leggere la storia. C'è stato chi per dar contro alla città vicina ha chiamato in aiuto i francesi, chi gli spagnoli, chi gli austriaci, chi i prussiani, salvo strillare contro quelli che qui nel bel paese, già che c'erano, ci stavano, dividendo servi e armenti italianissimi.

Nessun commento: