venerdì 23 maggio 2008

I sogni e i paracarri

Ci sono giorni che non sono di alcuna stagione, né di quelle piene né di quelle di mezzo. Piove anche oggi qui, non è un temporale, non è pioggia autunnale, piove sul bagnato, non c'è nemmeno il pineto dannunziano, a rigore non c'è nemmeno pineta, ci sono abetaie, legno che non rende molto nemmeno nella stufa. In giro c'è gente ancora vestita d'inverno, la mattina non si sa che metterci e fa malinconia perfino parlare del tempo che fa e dover per forza pensare al tempo che faceva e che farà. La sera non c'è un film decente da vedere, l'unica cosa è una sana partita di calcio quando c'è. Ma è finito anche il campionato, il Giro non dà emozioni, aspettiamo a pié fermo di vederlo passare di qui, ci immaginiamo lì seduti su un paracarro a veder arrancare "quel naso triste come una salita", sapendo che saranno invece giovanotti sponsorizzatissimi. La benzina costa cara e abbiamo ridotto i sogni di conseguenza.

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