martedì 8 febbraio 2011

papà tachipirina

Mattia è ripiombato nell'influenza e secondo la pediatra è normale. Solo che è peggio della prima ondata, si sente spossato, non riesce nemmeno a stare in piedi. Colpa mia che ieri pomeriggio l'ho fatto giocare a pallone giù in garage. Ma si divertiva e non mi sembrava più ammalato. Non sono un buon conoscitore dei volti umani, sono sì lombrosiano ma non so riconoscere la malattia, solo una vaga tipologia comune ad altre che poi fanno il carattere. E' inutile che facciate dell'ironia, su certe tipologie vi so dire l'indole e qualcosa anche di più. Ma cosa c'entra? Fatto sta che oggi Mattia non sta in piedi, letteralmente, sfinito. Raffreddore tremendo. A sua madre che parlava di tachipirina ha detto: "Non guarisco con la tachipirina, guarisco col mio papà". Ciapela. Solo che oggi era giorno di chiusura del giornale e non sono riuscito a coccolarlo e raccontargli delle storie. Una storia guarisce la mente, se ben fatta e ben raccontata. E' solo un'autoconsolazione.

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