martedì 5 ottobre 2010

pidocchi

Certi giorni ho il sospetto che stiamo allevando un piccolo mostro. Mattia ha brontolato anche oggi all'asilo. A parte la patetica messa in scena che devo fare da due giorni, quella di mettermi il grembiulino (mi infilo solo una manica) ed entrare all'asilo facendo finta che mi riconoscono e mi respingono, oggi sono arrivato un po' di fretta e dalla finestra, in un pertugio della tenda ho guardato nel refettorio. Mattia era seduto al tavolo con a sinistra Erik, il bambino che piange sempre e Mattia dice che gli fa male alle orecchie, alla destra due bambine, che lui mi ha detto poi essere Lia e Kristel. Vedo che fa la faccia dura e fa segno qualcosa con la mano e parla. Naturalmente era come un pesce in un acquario, non sentivo cosa diceva. All'uscita gli ho chiesto cosa diceva. "Ho brontolato con Lia e Kristel perché Kristel faceva rumori sotto il tavolo e ho detto che non si fa". A sua madre ha poi aggiunto "devo brontolare con tutti io, ci dovrebbero pensare un po' anche le maestre". Capito? Praticamente si sente investito della parte di educatore dei pargoli. Adesso vuol invitare le due "brontolate" a casa sua sabato pomeriggio e io devo incontrare (e prima ancora individuare) le mamme e invitarle. Abbiamo chiuso il giornale stasera ma domani mattina c'è la prima pagina e le correzioni e ho poco tempo. Ma cercherò di individuare le mamme e invitare le figlie. Boh, magari mi dicono di no. Ah, all'asilo è scoppiato il caso pidocchi, due bambini (naturalmente amicissimi di Mattia, uno da lui definito "simpaticone" sono a casa. La nonna ha tranciato a Mattia i capelli, a scanso di equivoci. E mi ricorda quando mio zio don Pierì, saputo che a scuola c'erano i pidocchi, mi ha fatto rapare a zero che mi vergognavo a presentarmi a scuola. E non avevo nemmeno un pidocchio.

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