lunedì 3 maggio 2010

scontri


Pioggia sul primo giorno della festa della Madonna della Torre. Mattia a Messa con suo padre e la Checa, si è distratto guardando i fregi e i colori, disinteressato alla predica di don Fiorenzo, sbadigliando apertamente. Ha voluto vedere il fumo dell'incenso e si è spinto in mezzo alla piccola navata, giusto davanti al sindaco in fascia tricolore, impavido. Alle bancherelle ha voluto a tutti i costi comprare il fucile, la colt e il pugnale del "Cavaliere nero". Da due giorni sta sparando a tutti ("ma è finto, non muore nessuno") e minacciando di "tagliare la gola" col pugnale. Un bell'insegnamento. Ma mica potevo comprargli qualcosa che non voleva, palloni ormai ne ha quasi 20 e non gli interessa più il tagliaerba. Poi ho pensato che anche noi abbiamo giocato alla guerra e con mezzi più rudimentali e pericolosi (archi con le frecce ricavate dalle bacchette degli ombrelli) e con le pistole figurarsi, anche se di legno che un giorno abbiamo avuto una beretta con un nastro di spari (non pallottole, sul nastro c'erano dei piccoli pallini di polvere da sparo) e un altro arrivò con la colt e il tamburo di cartuccette a sparo. il massimo dopo l'esperienza della spada di Zorro, l'evoluzione della guerra con i mezzi più adeguati, i ragazzi percorrono la storia a grandi salti (historia non facit saltus, col cavolo). E ha poi sparato a tutti, col solo scatto del grilletto del fucile ("quando un uomo col fucile incontra un uomo con la pistola, quello con la pistola è un uomo morto", anche se poi finisce, nel film di Sergio Leone, che vince quello con la pistola). Poi le giostre di Sovere, lui vorrebbe gli autoscontri. Nella scia di pistole e fucili, più che auto, solo scontri. A salve.

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