lunedì 10 maggio 2010

muro

Mattia ha la maglia di Milito, 2 2 (staccati) dice con i pollici rivolti all'indietro. E' felicissimo anche perché l'altra maglietta è quella di Ben Ten (non mi ricordo come si scrive). Oggi abbiamo fatto una passeggiata mano nella mano fino alla cascata, lui ha osservato l'acqua che scendeva violentemente, ha voluto vedere il torrente sotto, poi ha chiesto dove andava quell'acqua e gli ho raccontato di nuovo il percorso naturale delle acque dolci. Ha visto una fontanella di una casa dove c'erano due o tre pesci rossi, "pesci di acqua dolce", gli ho spiegato. Dolce? Già, perché quella di mare è salata. Non mi ha chiesto niente, probabilmente terrorizzato che ricominciassi la solfa del ciclo dell'acqua. Poi ha finto di essere stanco. Ci siamo seduti sui gradini delle case e qui è partita la discussione sulla proprietà privata perché ha detto che il portone lì davanti aveva un buco (non chiudeva bene) e il muro era tutto scrostato e ha pensato di dire a Pepe di venire ad aggiustarlo. Ma non è di Pepe, mi è sfuggito. Non ha capito cosa c'entrasse e gli ho spiegato che la casa della nonna era della nonna, quella lì era di qualcun altro, mentre le strade sono di tutti e le amministra il Comune. Ah, il Sindaco, ha detto, con un'aria non convinta sulle capacità del suddetto di intervenire ad aggiustare quel muro sbrecciato.

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