sabato 1 maggio 2010

Caorle/1

Eccoci, siamo tornati, perfino abbronzati. naturalmente non sono riuscito a scrivere niente, bisognava "configurare" il computer, che ne so, io imparo l'essenziale, mica lo straordinario, l'attesa di vita è quella che è (non so qual è) quindi mi arrangio e cerco di non complicarmi la vita. Mattia ha scoperto il mare. In realtà del mare non è che gli sia fregato molto, nessuna curiosità sull'acqua salata e acqua dolce, quella che mi aveva portato, io ragazzo di lago (vivevo a Tavernola) ad "assaggiare" con un dito l'acqua della laguna di Venezia, roba da prendersi un'infezione intestinale. Ma era il 1956 e vedevo il mare per la prima volta. Mattia non si è emozionato, anche perché il mio patetico tentativo di suscitare l'attesa di un'invasione d'oltremare è... naufragata nella totale ignoranza di chi ci sia aldilà di quel mare, non avendo aggiornato nella mia testa la divisione della ex Jugoslavia. Quindi le navi attese, da "deserto dei Tartari" sono finite per essere quelle fiabesche dei pirati. Spiagge da "Morte a Venezia", bellissime, deserte, con il vomito di mare che butta in spiaggia quello che non gli garba. Un sacco di conchiglie che Mattia ha raccolto per lo zio Pepe (paolo) che vuol fare una piccola grotta di Lourdes e non si capisce cosa c'entrino le conchiglie ma secondo lui sono essenziali, come se Bernadette fosse vissuta sul mare e la Madonna le fosse apparsa sulla spiaggia (libera). Mattia si è divertito sulla immensa spiaggia deserta, pochissimi avventori, ombrelloni aperti nel deserto di quelli chiusi come soldatini in attesa, stagione aperta in anticipo, noi a goderci un fine aprile stupendo, caldo. E Mattia a rotolarsi, a correre, tuffarsi. E' entrato in acqua fino a metà gamba, circospetto e poi divertito. Non voleva più tornare a casa. E nemmeno io. Poi ieri mattina ha voluto fare una colazione diversa, ha ingollato di un fiato un bicchierone di succo d'arancia gelato e ha vomitato. Si è spaventato. Ma tanto la vacanza era finita. Ma ci torniamo a cavallo tra un'uscita del giornale e l'altra, magari a settembre, altra stagione di mezzo. Perché ad agosto abbiamo appuntamento fisso a Montisola. Domani, se mi gira, proseguo il racconto.

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