lunedì 22 febbraio 2010

botta e risposta

Mattia non sopporta di non vedermi. Per un attimo poi oggi si è spaventato. Lui era intento a misurare a modo suo una catena, su nel cantiere aperto al santuario, io mi sono messo dietro per vedere se poi mi trovava. Non lo vedo arrivare a cercarmi, caccio fuori la testa, viene dalla macchina posteggiata dove era andato a vedere se c'ero, con una faccia disperata. Mi è corso in braccio piangendo. Poi gli è passata. Oggi mi ha fatto domande che metterebbero in difficoltà un teologo. Prima è partito con una battutina da avanspettacolo, c'era un funerale, la gente in chiesa, il carro funebre fuori. Lui dice, vai a vedere chi è morto. Vado, si chiamava Guido di cognome. Allora lui diceva. "Allora guidava". Non l'avevo proprio capita, mi ci è voluto un bel po'. Poi di fronte alla raffigurazione del calvario (orribile come raffigurazione della montagnetta, le statue invece sono dignitose) mi ha chiesto qual er Gesù dei tre crocifissi. "Chi sono gli altri due". E vai con la storia del buono e cattivo ladrone. Quante mai. Ma se era buono chi l'ha crocifisso? I cattivi. Ma si mettono in prigione, i cattivi, non sono loro che mettono in prigione gli altri (bisogna capire che la cappella ha una forte inferriata). Ne è venuta fuori un botta e risposta surreale sul bene sul male, sui cattivi e i buoni che un teologo andava in tilt. Ho tenuto botta, che ci crediate a meno.

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