lunedì 8 febbraio 2010

culto

Dopo tre pomeriggi filati in redazione, oggi mordi e fuggi, impegni di lavoro, puntata diritta sul santuario a visitare i cantieri. Quelli sospesi dal grande freddo, quelli che si muovono appena, come la terra abbandonata sul limitare del pendio che porta giù al parcheggio sterrato. Buttando terra nuova i sassi sono rotolati nel parcheggio. Mattia si è messo a lavorare come un matto, sua l'espressione, nessun riferimento alla fiction su Basaglia. Abbiamo ripulito il piazzale dei sassi più grossi. Ma mica due o tre, mezz'ora di lavoro, Mattia sostiene che noi non facciamo fatica (per forza, lui prendeva quelli piccoli) mentre i volontari sì e quindi tanto vale che lavoriamo noi. Poi abbiamo ripulito il nostro canale, fatto polenta e stracchino che cammina (mia illustrazione della zia Rina che mangiava lo stracchino con i "cagnoloni" dentro e lei li beccava al volo con la polenta) e poi abbiamo girato un po' a vuoto prima di due o tre partite al calciobalilla (dove sta diventando bravo). Poi basta. Ah, non so se ve l'ho già detto: ma giorni fa, dicendo di dire alla Madonnina di far star bene la mamma, lui mi ha risposto: "Perché non lo diciamo direttamente (!) a Gesù?". E qui si aprirebbe il discorso sull'intercessione, sulla mediazione e sul culto mariano in generale. Fatevelo da soli.

Nessun commento: