martedì 12 maggio 2009

punti

Giornata nera per il lavoro, immane, che ha evidenziato i limiti della tecnologia, lenta perché sovraccarica di immagini. Deciso di comprare l'ultimo ritrovato della scienza, ti obbligano a stare al passo, sempre più velocità e mi accorgo che comunque la pazienza non è (più) di questo mondo, noi veniamo da ritmi lenti per disegno che abbiamo ritenuto divino, per spostarci da un paese all'altro si aspettava la corriera, che aveva i suoi tempi, 30 km di distanza erano quasi l'infinito, sembrava un altro mondo, giorni passati tra un posto e l'altro, mesi passati senza vederci per una distanza che oggi si copre in mezz'ora d'auto, mia madre che veniva a trovarmi da Vilminore a Clusone due volte l'anno, l'8 dicembre e l'11 febbraio, distanza appunto 34 km. Oggi ci si arrabbia per un minimo di contrattempo, si è stanchi dell'attesa più che del lavoro.
Va beh, Mattia mi ha visto un'ora, gli ho portato il gelato che mi aveva dato sua madre da regalargli, abbiamo tirato quattro tiri al pallone, vinceva sempre quattro o sei a zero, poi mi ha detto che vincevo io, non ha ben afferrato il concetto di chi fa punti e poi ha sentenziato che comunque vince l'Inter. Ha voluto sapere cosa vuol dire scudetto e poi è passato a interessarsi del basilico di sua nonna, piantato nell'orto. Ci è restato male quando gli ho detto che doveva andar via a chiudere il giornale. Pensava per sempre.

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