giovedì 7 maggio 2009

la mitria

Oggi era la vera festa della Madonna della Torre. Mattia ed io viandanti su per l'erta, con l'auto che faceva da supporto (oh, i moderni pellegrini usano le comodità, una volta era il bastione, poi l'asino, poi la bici e adesso c'è l'auto). Le bancarelle (comprato il monopattino che poi ha timidamente provato con cautela) e girato a vedere la gente. C'è lì un signore con in testa una strana cosa rossa, è uno zucchetto, dico io, lo porta il Vescovo, no, non è proprio rosso, è un po' violaceo. Arriva il momento del corteo religioso che porta i celebranti e concelebranti nel santuario. Passano i chierichetti e lì a spiegare cos'è un turibolo, glissato sul fumo dell'incenso, le candele accese in pieno sole (sono quesiti esistenziali sui perché del rito) i preti con le cotte e i camici, le pianete e... e la mitria, "ma sembra una corona!" del Vescovo. Gli passa davanti e poi ci ripensa, il Vescovo fa due passi indietro, si toglie dal corteo, viene verso Mattia e gli fa una carezza. Il problema è che Mattia non vuole essere nè accarezzato nè baciato quindi c'è stata un po' di ritrosia. Il Vescovo è rientrato nel corteo se no si rischiava un incidente di rito e poi via. Mattia ha sbirciato poi per un po' nella chiesa stracolma, quando il Vescovo aveva solo lo zucchetto e quando si metteva la mitria. Poi si è annoiato e la festa è finita con un ultimo giro nel prato e la discesa verso il paese. Io avevo 11 anni (era il 1956) quando ho ricevuto una carezza dal Card. Roncalli, a Venezia, mi ha scosso i capelli. E ancora me la ricordo, quella carezza, soprattutto perché poi fu ripresa come saluto nel famoso discorso della luna, in piazza S. Pietro (Tornando a casa date una carezza ai vostri bambini e dite, questa è la carezza del Papa). Mattia non gradisce le carezze. Certo, se Fanno santo Mons. Belotti allora...

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