lunedì 18 maggio 2009

battello

Mattia stanotte ha dormito inquieto, ha urlato per dei dolori di sogno e di sonno (spero non sia altro) e poi si è quietato. Ieri ci ha fulminato con una di quelle frasi che valgono una giornata, una settimana, forse perfino una vita. A sua madre ha detto: "Se siete tristi, tu e papà, me lo dite, che io vi abbraccio". La gita in battello è stata un flop: stipati come sardine (il lago d'Iseo è famoso per le sue sardine), un giro tra Pisogne e Castro e ritorno, musica da piano bar, sembrava l'ideale. ma sono i passeggeri che fanno la gita: di fronte un bambino di una decina d'anni che non stava fermo, dava calci sotto il ripiano, una mamma brufolona e cicciona che gli dava corda, l'afa, musica e rumori, il lago attraversato dai motoscafi, Mattia si è rannicchiato contro di me, non gli è piaciuto. Siamo sbarcati a Lovere e ci siamo rifatti con un mega gelato nella piazza delle bancarelle (sempre per la festa delle due Sante patrone: la gita in battello faceva parte dei festeggiamenti). Ci siamo rifugiati al santuario di Sovere, dove c'è sempre fresco e pace e dove Mattia è tornato ad essere se stesso. Prima della notte.

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