lunedì 29 agosto 2011

Adamo e Eva


Ieri dico a Mattia: "Facciamo un discorso lungo e serio...". Lui risponde: "Ma cominciamo da Adamo e Eva?". Non ricordavo che avevamo parlato di questo modo di dire e avevo raccontato la storia di Dio che plasma Adamo con il fango e poi gli fa una mano attaccata alla spalla e si accorge che insomma non va bene, deve abbassarsi per prendere qualsiasi cosa, meglio inventare il braccio e attaccarci la mano. Poi il braccio però era rigido ed ecco l'invenzione dello snodo del gomito e così per le gambe il collo per muovere la testa, insomma un Dio che va per tentativi. E dopo la donna. E qui salta fuori la mia misoginia con la donna che appena creata subito dice ad Adamo che vuole andare con le amiche a ballare e poi in pizzeria. Ma se la pizza nemmeno l'avevano inventata e non aveva amiche. E avanti così che Mattia rideva come un matto alle mattane della donna. Poi la proibizione dell'albero del bene e del male, una prova di obbedienza. Ma le donne sono così, che basta dirgli che una cosa è proibita che subito la fanno. Veramente anche gli uomini in quel senso... Poi Caino e Abele. Qui c'era la storia del sacrificio che Dio gradiva meno. Perché mai? Sono andato leggermente in difficoltà ma me la sono cavata. Ma a Mattia di tutto è restato quel modo di dire, cominciare da Adamo e Eva. Che è pur sempre un... inizio.

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