venerdì 11 settembre 2009

spergiuri

Dove eravamo rimasti? Mattia ha concluso con successo la sua seconda settimana di asilo, con crisi iniziali, la protesta del silenzio per cui le maestre pensano che sia muto dalla nascita, lui che fa resistenza passiva, "è il più bravo di tutti", per forza, non dice una parola, osserva tutto. Credo abbia rotto con Nicole, oggi non hanno pranzato insieme, lei sta sulle sue e lui sulle sue, le due gemelline dice che sono piccole, gli altri li guarda da lontano. Insomma "non si fa dentro". Ma per quattro giorni ha tenuto dentro il suo vero problema, non riusciva a scaricarsi. Ieri pomeriggio terapia d'urto, due kiwi interi, bevute di acqua e succhi con lo spauracchio di una peretta. Poi la sera la sua liberazione e stamattina pensava che avesse diritto, dopo tanta fatica, a un giorno di vacanza. Quando ha realizzato che a questo mondo non c'è più la lealtà del mantenimento della parola data, sentendo suo padre imprecare contro tale Berlusconi che in Tv, col collega spagnolo Zapatero presente, si diffondeva da venti minuti su robe come "solo il più grande presidente del Consiglio che l'Italia abbia avuto nei suoi 150 anni di storia", si è rassegnato a vivere in un mondo di spergiuri. E non avendo ancora acquisito l'arte degli scongiuri, si è rassegnato a passare la mattinata con i due Juri (si scherza). Domani promessa solenne, ti portiamo allo zoo. Breve ripasso degli animali sull'apposito libro. Ci piace l'ippopotamo che sbadiglia. Che mondo noioso.

Nessun commento: