giovedì 24 settembre 2009

influenza A

Visita dalla pediatra, gentilissima, coda di bambini malati, già due casi all'ospedale per l'influenza A derivata dal virus H1N1 (sono andato a vedere come si scrive). Il fatto che sia A potrebbe voler dire che dobbiamo aspettarci epidemie per tutto l'alfabeto. Ho insegnato tanti anni ma l'ultima influenza dl genere me la ricordo da studente, mi pare il 1955, quando scoppiò l'asiatica, che mise a letto tutti, tranne il sottoscritto che "voleva" ammalarsi per solidarietà e stare in dormitorio con i compagni di classe, ma proprio non riuscivo ad avere la febbre e mi toccava sorbirmi gli insegnanti, eravamo due o tre in classe, ripassi e compiti a salve. Mattia con tutti i sintomi dell'influenza A ma con lo spirito giusto per reagire. Prima abbiamo costruito un grattacielo poi siamo partiti. In farmacia con gli zigulì, ma lui fiutava l'inganno, non voleva salire le scale. E' stata bravissima (la pediatra) gli ha regalato un album da colorare. Ha detto che Mattia lei ce l'ha nel cuore da quando rischiò di morire soffocato e lo salvò proprio lei, invertendo la somministrazione dell'ossigeno che gli stavano dando, aspirando invece che insufflando. Stamattina mi sento molto attratto dalla medicina. Un altro medico dice che i casi ci sono, accertati, nella nostra zona. Allarme. Solo che Mattia accetta le medicine, vuole guarire adesso che sa che all'asilo non ci va più. Come lo sa? Va beh, glielo abbiamo promesso nell'evidenza che non ne possiamo più (noi) di portarlo per una settimana e averlo malato per un mese. Tanto più che nelle scuole l'epidemia di influenza (quella semplice di stagione) è dilagante. Tengono i toni bassi per non allarmare ma intanto la metà è a casa ammalata, in farmacia non reggono le domande di antinfiammatori. Ma che razza di mondo.

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